giovedì 19 marzo 2009

'Ndrangheta, 31 condanne e 10 assoluzioni per faida San Luca


'Ndrangheta, 31 condanne e 10 assoluzioni per faida San Luca

Il gup di Reggio Calabria oggi ha condannato 31 persone a 175 anni di carcere complessivi e ne ha assolte 10 nell'ambito del processo con rito abbreviato per la cosiddetta faida di San Luca tra i clan della 'ndrangheta Nirta-Strangio e Pelle-Vottari, sfociata nella strage di Duisburg avvenuta a Ferragosto del 2007 in Germania.

Santo Vottari, a capo del clan Pelle-Vottari, non è stato condannato per omicidio come chiesto dall'accusa, mentre dovrà scontare dieci anni di carcere per associazione mafiosa.
Il gup Francesco Petrone ha poi condannato a otto anni per associazione mafiosa Paolo Nirta, fratello del boss Gianluca Nirta e cognato di Maria Strangio, assassinata sotto casa da un commando.
Achille Marmo, fratello di una delle vittime di Duisburg e considerato esponente del clan Pelle- Vottari, dovrà scontare otto anni per associazione mafiosa.
"Aspettiamo le motivazioni per capire il percorso seguito dal giudice per quanto riguarda le assoluzioni", ha commentato al telefono con Reuters il procuratore aggiunto Nicola Gratteri, a capo dell'inchiesta.
E' intanto in corso a Locri il processo per altre 14 persone accusate di omicidio e che hanno scelto il rito ordinario.
Una settimana fa, la polizia ha arrestato ad Amsterdam Giovanni Strangio, ritenuto uno dei killer della strage di Duisburg, dove morirono sei uomini legati alla cosca Pelle-Vottari.
Secondo gli inquirenti si trattò di una risposta alla cosiddetta strage di Natale del 2006, in cui venne uccisa Maria Strangio, moglie di Gianluca Nirta, storico capo del clan omonimo.
Nell'operazione di Amsterdam è finito in manette anche il cognato di Strangio, Francesco Romeo, entrambi sulla lista dei 30 latitanti più pericolosi ricercati.
La faida di San Luca vede contrapposti il clan dei Pelle-Vottari e quello dei Nirta-Strangio, e da quando è iniziata nel 1991 si è lasciata alle spalle una lunga scia di sangue.
All'origine della "guerra" tra i due clan di 'ndrangheta ci sarebbe uno sgarbo compiuto durante il carnevale del 1991 con il lancio di uova marce da un'auto. Ma gli inquirenti sottolineano che la rivalità tra i due gruppi dipende da interessi criminali -- prevalentemente racket e droga -- ed economici contrastanti.

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