giovedì 3 settembre 2009

Napolitano ricorda Dalla Chiesa


Napolitano ricorda Dalla Chiesa

PALERMO - "La mafia va sconfitta per sempre, è un traguardo difficile ma non utopistico". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che ha partecipato alla cerimonia per l'anniversario dell'omicidio del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell'agente Domenico Russo.

"Puntiamo alla mafia capitalistica - ha aggiunto - all'aggressione dei patrimoni mafiosi. Perchè, proseguendo quella che era la filosofia del generale Dalla Chiesa di contrasto alla criminalità organizzata stiamo togliendo alla mafia oltre ai beni anche gli strumenti esteriori dei boss, fra cui anche le auto che sono messe a disposizione delle forze dell'ordine".

"Il paese ricorda con immutata emozione la cieca violenza di quell'atto con il quale la mafia volle colpire un fedele servitore dello Stato, pronto a contrastarla con nuovi ed efficaci metodi investigativi e con il coinvolgimento e il sostegno dell'intera popolazione: così come aveva fatto negli anni precedenti quando, con determinazione e intelligenza, aveva combattuto la feroce aggressione terroristica".



Lo scrive nel suo messaggio in occasione del 27mo anniversario della strage Dalla Chiesa il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Il barbaro attentato - continua il Capo dello Stato - provocò un unanime moto di indignazione cui seguì un più deciso e convergente impegno delle istituzioni e della società civile, che ha consentito di infliggere colpi sempre più duri alla criminalità mafiosa ed alla sua capacità di controllo del territorio. Le dolorose immagini di quella tragica sera non debbono però essere dimenticate.

Il sacrificio del generale Dalla Chiesa e quello di tanti altri caduti per mano di mafia debbono restare vivi nella memoria di tutti ed imporre alle istituzioni, alla società civile ed alle nuove generazioni una continua vigilanza contro le persistenti forme di presenza e di infiltrazione della criminalità organizzata, non meno pericolose anche quando meno appariscenti".

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