domenica 15 novembre 2009

Arrestato il boss Domenico Raccuglia



Trapani, arrestato il boss Raccuglia
"Era il numero due di Cosa Nostra"


Maroni: «E' uno dei colpi più duri
inferti alla Mafia negli ultimi anni»
TRAPANI


La polizia di Stato ha arrestato alla periferia di Calatafimi, nel Trapanese, il boss Domenico Raccuglia, originario di Altofonte (Palermo) ricercato da 15 anni. Il capomafia, conosciuto come "il veterinario" è un ex "delfino" del boss di San Giuseppe Jato, oggi pentito, Giovanni Brusca ed è stato già condannato a tre ergastoli (uno per l’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo), a 20 anni di reclusione per tentativo di omicidio e ad altre pene per associazione mafiosa.

Durante la sua latitanza, nonostante i servizi di osservazione disposti nei confronti della moglie, Raccuglia è riuscito a diventare padre per la seconda volta. Il boss era considerato uno degli aspiranti al vertice della mafia palermitana essendo il capo incontrastato delle cosche a Partinico grosso centro fra Palermo e Trapani. Raccuglia ha subito tre condanne all’ergastolo, fra cui quella per l’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, il figlio del collaboratore di giustizia, Santino Di Matteo, sequestrato ucciso e sciolto nell’acido. Questo pomeriggio quando il latitante ha capito che stava per essere catturato ha tentato di fuggire scappando su un terrazzo ma è stato tutto vano visto che i poliziotti avevano circondato tutto l’immobile nel quale si nascondeva.

Di «un successo investigativo importantissimo» parla il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. «Quando, poco fa, ho sentito il questore - ha raccontato - era insieme ad alcuni degli agenti della sezione catturandi, ragazzi che conosco bene e con cui ho lavorato quando ero procuratore a Palermo. Ho potuto complimentarmi anche con loro». «Raccuglia - ha spiegato Grasso - è considerato il numero due, per peso criminale, nella lista dei ricercati di Cosa nostra dopo Matteo Messina Denaro. In questi anni ha esteso il suo dominio da Altofonte fino al confine con la provincia di Trapani, come conferma il fatto che si nascondeva proprio nel trapanese». Per il procuratore aggiunto di Palermo Ingroia, che ha coordinato le indagini che hanno portato questo pomeriggio all’arresto, «si tratta di un arresto di straordinaria importanza»: «Abbiamo preso uno dei capi assoluti di Cosa nostra ancora in circolazione in un momento di ascesa all’interno delle gerarchie mafiose».

Il ministro dell’Interno Maroni ha telefonato al capo della Polizia, il prefetto Antonio Manganelli, per congratularsi dell’operazione eseguita dalla squadra mobile di Palermo. «E' uno dei colpi più duri inferti alle organizzazioni mafiose negli ultimi anni perché era di fatto il numero due di Cosa Nostra»



Raccuglia,2 arresti favoreggiamento
In questura applausi agli agenti dai ragazzi di Addiopizzo


(ANSA) - PALERMO, 15 NOV - La polizia ha arrestato per favoreggiamento nei confronti di Raccuglia due coniugi, entrambi senza precedenti penali. Sono i proprietari dell'abitazione dove il boss latitante si nascondeva a Calatafimi Segesta. Quando Raccuglia e' arrivato alla questura di Palermo, accompagnato da una decina di auto della polizia, gli agenti che hanno partecipato al blitz sono stati accolti dagli applausi dei ragazzi del Comitato antiracket Addiopizzo.

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