giovedì 5 novembre 2009

Fu Provenzano a tradire Riina



Cosa Nostra, figlio Ciancimino: fu Provenzano a tradire Riina

Sarebbe stato il capo di Cosa Nostra Bernardo Provenzano a tradire il boss Totò Riina indicando il suo nascondiglio ai carabinieri. Lo ha detto oggi ai magistrati palermitani Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco di Palermo Vito, confermando una ricostruzione già emersa in passato. Continua a leggere questa notizia

Stamani Ciancimino ha incontrato i magistrati in Procura, dove si è recato per consegnare altri documenti dopo aver messo nelle loro mani la settimana scorsa l'originale del "papello" contenente le presunte richieste di Cosa Nostra allo Stato nell'ambito della presunta trattativa per mettere fine alle stragi.

Ai magistrati Ciancimino -- come più tardi ha riferito lui stesso ai giornalisti fuori dall'aula bunker del carcere Pagliarelli, dove è in corso un processo a suo carico -- ha detto che fu Provenzano ad indicare ai militari l'ultimo covo di Riina, poi arrestato nel gennaio del 1993.

Il figlio dell'ex sindaco di Palermo ha raccontato che nel periodo delle stragi di mafia del 1992 l'allora capitano del Ros Giuseppe De Donno gli consegnò delle mappe di Palermo chiedendogli di darle a suo padre nella speranza di avere indicazioni per l'arresto di Riina.

Vito Ciancimino avrebbe tenuto una copia delle mappe e avrebbe dato l'altra al figlio perché la consegnasse a un uomo fidato del geometra Lo Verde, nome con cui si riferiva a Provenzano, il boss poi arrestato nell'aprile del 2007.

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