venerdì 6 novembre 2009

Processo "Sicania 2" Arrestato Raffaele Fragapane "Cosca dei Pidocchi"





Processo "Sicania 2"
Arrestato Raffaele Fragapane


Cosa Nostra,
arrestato dai Cc


I carabinieri del reparto operativo hanno tratto in arresto Raffaele Fragapane 33 anni di Santa Elisabetta, ritenuto
esponente dell’omonimo clan di Agrigento legato ai capi corleonesi di Cosa Nostra. L’ordine di custodia
cautelare in carcere è stato emesso dalla Procura generale di Palermo. Il giovane dovrà scontare sette anni di
reclusione che gli sono stati inflitti dalla Corte d’Appello di Assise di Palermo presieduta da Innocenzo La
Mantia, nell’ambito dell’inchiesta antimafia cosiddetta "Sicania 2", originato dalle dichiarazioni del racalmutese
e collaboratore di giustizia Maurizio Di Gati.

La sentenza svoltasi con il rito abbreviato, oltre
a condannare a sette anni Raffaele Fragapane, ha confermato l’ergastolo
per Vincenzo Licata di Grotte, e tre anni di reclusione per Roberto D’Alessandro
di Sant’Angelo Muxaro, quest’ultimo imputato di detenzione e cessione
di arma illegale con l’aggravante di aver favorito Cosa Nostra. I militari dell’Arma coordinati dal maggiore
Salvo Leotta e dal tenente Roberto Di Nunzio hanno fatto scattare le manette ai
polsi, mentre Fragapane si trovava nella sua residenza di Sant’Angelo Muxaro. Era la mattina del 12 luglio del 2007 quando i Carabinieri del reparto operativo di Agrigento unitamente ai militari della compagnia di Canicattì
decapitarono con l’operazione denominata "Sicania 2" le famiglie mafiose di Santa Elisabetta, Raffadali,
Racalmuto, Grotte e Sant’Angelo Muxaro. In carcere dieci persone ritenute appartenenti o contigui alla
"Cosca dei Pidocchi" capeggiata dalla nota famiglia mafiosa dei Fragapane di Santa Elisabetta. Salvatore Fragapane, suo figlio
Stefano, Giuseppe Fanara, Vincenzo Licata, Giovanni Aquilina, Giuseppe Brancato, Roberto Vito D’Alessandro,
Alessandro Vella, Pasquale Vella e appunto Raffaele Fragapane. L’ attività investigativa si è avvalsa dalle
dichiarazioni di sei collaboratori di giustizia, Ignazio Gagliardo, Giuseppe Salvatore Vaccaro, Luigi Putrone, Pietro
Mongiovì, Maurizio e Beniamino Di Gati.

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