martedì 18 maggio 2010

Operazione antimafia “Game Over”, arrestate sei persone


Operazione antimafia “Game Over”, arrestate sei persone

Nel corso della notte, la Squadra Mobile della Questura di Enna, a seguito di articolate e complesse indagini ha arrestato 6 persone per associazione mafiosa.

L’operazione appena conclusa, nominata “Game Over”, è da considerarsi l’ulteriore sviluppo delle precedenti denominate “Green Line” e “Old One”, a seguito delle quali, tra i mesi di giugno e luglio 2009, la Squadra Mobile di Enna ha arrestato ben 22 persone per reati di mafia, estorsione ed altro, tra le quali il Capo Provinciale di “Cosa Nostra” ennese, il suo braccio destro ed il referente per la “famiglia mafiosa” di Enna.

Gli odierni arrestati, infatti, appartengono alla medesima organizzazione mafiosa ed hanno operato in posizione subordinata, o comunque di supporto, rispetto a quella dei citati personaggi di sicuro spessore criminale e già colpiti da misura cautelare.

Gli arrestati, sono accusati a vario titolo di aver concorso stabilmente alle attività di Cosa Nostra, organizzando in più occasioni incontri tra esponenti mafiosi di primo piano, cercando di eludere ogni tipo di controllo o investigazione da parte delle Forze di Polizia nei loro confronti;

hanno occultato somme di denaro, disponibili da parte dell’organizzazione, facendo da intermediari tra la “famiglia mafiosa” e le ditte che eseguivano lavori pubblici;

si sono occupati della gestione di “case da gioco” clandestine, mettendo a disposizione dell’associazione mafiosa, una struttura agrituristica formalmente intestata alla moglie di uno degli arrestati, reimpiegando i capitali mafiosi sia nell’attività economica stessa, che contribuendo al sostegno economico degli affiliati detenuti.

Controllavano appalti e forniture
Il gruppo arrestato dalla Mobile avrebbe gestito direttamente gli affari illeciti nei cantieri e altrove


angelo maria gloria"Game over" termine che, quando compare a fine partita nel video-game è accompagnato da musichette e jingle. Per i sei arrestati della scorsa notte però nessuna musichetta di sottofondo, ma tintinnio di manette a concludere la partita tra inquirenti e presunti esponenti i Cosa Nostra ennese. Come ha sottolineato in conferenza stampa il procuratore Sergio Lari, alcuni degli arrestati sono personaggi di spicco della famiglia perché braccio operativo del boss Salvatore Seminara e suoi uomini di fiducia, con i quali discuteva degli affari da intraprendere, degli appalti da tenere d'occhio e di quelli nei quali imporre forniture ed assunzioni.
Le persone raggiunte ieri da ordinanza di custodia cautelare, non sono coinvolte in estorsioni, tentate estorsioni, né in danneggiamenti. Si tratta del livello superiore della consorteria criminale, quello che non si sporca le mani con gli atti intimidatori o le richieste di pizzo, ma che gestisce direttamente affari illeciti, come la presenza di persone fidate nei cantieri di opere pubbliche e come quello del gioco d'azzardo, al quale poi è connessa l'usura nella quale inesorabilmente precipitano i giocatori indebitati. L'operazione "Game over" della Dda nissena e della squadra mobile di Enna, diretta dal vicequestore Giovanni Cuciti, non ha al momento riguardato le attività di prestiti a strozzo che sono normalmente connesse alla gestione clandestina del gioco d'azzardo, ma un registro trovato un anno fa nell'agriturismo di Calogero "Gerry" La Malfa, tra gli arrestati di ieri, potrebbe rivelare altri aspetti delle attività di Cosa nostra a Enna. La bisca di Piazza Armerina era frequentata da giocatori provenienti da tutta la Sicilia e probabilmente non era l'unica sulla quale il reggete Turi Seminara aveva il controllo.
L'operazione, come ha sottolineato il capo della "Mobile" Cuciti, è un ulteriore sviluppo delle precedenti indagini sulla mafia ennese e su come ad assumerne il controllo sia stata la storicamente vicina e potente famiglia di Caltagirone della quale ha assunto il comando Seminara che ha però affidato i ruoli di vertice ad esponenti del territorio. Il suo braccio destro l'aidonese Tano Drago, fidato al punto da potersi permettere nelle conversazioni con Seminara di usare il termine "noi" parlando di azioni operative, gestione del racket, messe "a posto" di imprese che si aggiudicavano lavori. Era Drago a intervenire sugli imprenditori "restii" a pagare, a controllare affiliati ed i gregari, informando tempestivamente Seminara di comportamenti non graditi come accade con Pippo Stella nella gestione della bisca, immediatamente destituito e sostituito.
Il "vertice" contava su un "ambasciatore", Antonio Spitaleri, che tra l'altro si sarebbe occupato di come gestire la costruzione dell'Outlet Village nei pressi di Agira, imponendo forniture di materiali, manodopera e tangenti. Il quadro che è emerso in questi mesi e che è stato "incorniciato" dall'operazione della scorsa notte è quindi quello di una cosca attiva in tutti i possibili affari illeciti. Gli arrestati di ieri per il magistrati della Dda hanno operato in posizione subordinata e di supporto rispetto a capo Seminara ed al suo braccio destro Tano Drago, anche se l'imprenditore Angelo Gloria appare tra gli arrestati, il personaggio quasi onnipresente in molti affari della famiglia di Enna, dalla quale riceveva vantaggi e sostegno alla sua attività imprenditoriale.
Gloria organizzava personalmente gli incontri tra gli esponenti della cosca, con un ruolo di intermediazione determinate, Figura considerata al sopra di ogni sospetto almeno quando si presentava presso imprese aggiudicatarie di opere pubbliche, evitava che ad esporsi per chiedere di acquistare materiali o affidare subappalti, fossero personaggi pregiudicati e già nel mirino degli investigatori. Gloria da imprenditore, non destava sospetti se proponeva ad un altro imprenditore una fornitura, anche se poi, come avvenuto alla Villa Romana, suggeriva imprese in odor di mafia. Quando c'era da "fare paura", erano altri ad esporsi come fece Drago poche ore prima dell'arresto, quando contattò personalmente un imprenditore dicendogli che se voleva proseguire i lavori, doveva "mettersi a posto" con il pagamento annuale di una somma di denaro.

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