martedì 4 maggio 2010

Riciclaggio, Maroni: la mafia ricava ogni anno 90 miliardi da investire in attività legali


Riciclaggio, Maroni: la mafia ricava ogni anno 90 miliardi da investire in attività legali

Al convegno a Milano dell'Aspen Institute il ministro dell'Interno annuncia la firma lunedì prossimo di un protocollo di legalità con Confindustria


«Il Fondo Monetario Internazionale stima che l'attività di riciclaggio del denaro mafioso sia in Italia di 118 miliardi di euro. Il denaro pulito, al netto della spesa di riciclaggio, è di circa 90 miliardi di euro». E' quanto ha affermato il ministro dell'Interno Roberto Maroni a margine di un convegno a porte chiuse organizzato da Aspen Institute a Milano, presso la sede de Il sole 24 ore, al quale hanno preso parte, tra gli altri, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, il capo della Polizia Antonio Manganelli e il procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco.

Maroni ha spiegato che si tratta «di soldi puliti che la mafia e le organizzazioni criminali hanno a disposizione tutti gli anni, come investimento per infiltrarsi in attività economiche». Secondo il ministro dell'Interno «questa è la cosa più grave e, su questo e sugli strumenti per intercettare le attività di riciclaggio e gli investimenti mafiosi nell'economia legale, si concentra l'attività investigativa di polizia e magistratura».

Un protocollo di legalità con Confindustria
Il ministro ha reso noto che lunedì prossimo firmerà presso la sede di Assolombarda a Milano «un protocollo di legalità con l'intera Confindustria modellato con quello di Confindustria Sicilia».

Si tratta di un protocollo che si realizza «proprio perché – ha spiegato il responsabile del Viminale - Confindustria ha colto e accettato la sfida della legalità, di far partecipare attivamente al presidio contro le mafie tutti gli imprenditori onesti. E' un momento particolarmente importante - ha sottolineato Maroni - perché solo attraverso il coinvolgimento delle imprese, si può fare luce sulle infiltrazioni mafiose nelle imprese e, quindi, combattere più efficacemente i patrimoni della mafia».

Il ministro ha richiamato «al supporto e al coinvolgimento degli imprenditori» perché «non possiamo - ha sostenuto - pensare di vincere le mafie da soli, ma ci vuole la partecipazione attiva dei soggetti, in qualche modo, interessati al fenomeno».

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