martedì 29 giugno 2010

Casalesi, blitz della Dia: tre arresti


Casalesi, blitz della Dia: tre arresti
Uno degli affiliati gestiva hotel confiscato

In manette anche un assicuratore residente a Posillipo
Dia e Finanza hanno posto l'albergo sotto sequestro


CASERTA (29 giugno) - La Dia di Napoli ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli su richiesta dei sostituti procuratori della Dda Raffaello Falcone e Alessandro Milita, nei confronti di tre presunti affiliati al clan dei Casalesi.

Coinvolto assicuratore di Posillipo. Le ordinanze riguardano Francesco Borrata, di 57 anni, il figlio Giuseppe, 27 anni, entrambi di Casal di Principe e Luciano Molfini, 64 anni, assicuratore residente nel quartiere napoletano di Posillipo, accusati in merito alle vicende relative ad una struttura alberghiera di Castel Volturno, nel Casertano, sotto amministrazione giudiziaria in quanto sequestrata nel 2004 e confiscata nel 2005 dalla sezione applicazione della misure di prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ritenuta nella disponibilità di Francesco Borrata, già noto per associazione mafiosa, vicino al clan dei casalesi, e in precedenza sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.

Hotel sequestrato da Dia e Finanza. Il gip ha anche disposto, inoltre il sequestro di una struttura alberghiera, il Royal King (valore 1 milione di euro), che è stato eseguito sempre questa mattina dalla Dia e dalla Guardia di Finanza della tenenza di Mondragone.

Pizzo imposto all'affittuario. Non solo continuava a gestire il suo albergo, che gli era stato confiscato, imponendo il pizzo all'affittuario e addirittura ai dipendenti dai quali pretendeva il pagamento di un terzo dello stipendio ma Francesco Borrata, accusato di essere affiliato ai Casalesi e destinatario di una delle tre ordinanze di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli «contro ogni logica, ha anche potuto scontare gli arresti domiciliari per una pregressa condanna» nello stesso immobile. A sottolinearlo è la nota della Dia di Napoli che ha eseguito le ordinanze.

Indagato l'amministratore giudiziario dell'hotel. Nell'ambito dell'inchiesta risulta indagato anche l'amministratore giudiziario dell'albergo, Gianluca Del Giudice. È accusato di non avere svolto le proprie funzioni pur ricevendo il relativo compenso e di avere lasciato a Francesco e Giuseppe Borrata, due dei tre arrestati l'amministrazione sostanziale dell'azienda. Le vessazioni dei due riguardavano sia i dipendenti della struttura sia i titolari della della società che aveva preso in fitto dall'amministrazione giudiziaria una parte dell'immobile per organizzare corsi di formazione professionale riservati ai marittimi. I titolari della società non solo hanno ricevuto numerose minacce da parte di Francesco Borrata, come loro stessi hanno denunciato, ma sono stati addirittura pedinati dall'arrestato, che è considerato vicino al clan dei casalesi.

«Se continui così ti distruggo». Il contenuto delle minacce è riportato nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Vincenzo Caputo: «Non ti credere che potrai goderti l'albergo se non ci entro anche io in società. Se lo devo lasciare a te o ad altri, lo faccio cadere a terra, ma non lo lascio a nessuno. Se continui così, io ti distruggo, ti faccio chiudere la struttura; ho amici dappertutto, anche nell'antidroga, e posso rovinarti in qualsiasi modo, legalmente o illegalmente. Se non mi fai prendere i soldi, io fermo tutte le attività connesse alla gestione del ristorante; faccio saltare in aria l'albergo».

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