giovedì 17 giugno 2010

La dottoressa arrestata: ora si indaga su altre pratiche


La dottoressa arrestata: ora si indaga su altre pratiche

Loredana Merletto resta ai domiciliari. L'avvocato: «No a giudizi sommari»

17/06/2010
di VITTORIO LAVIANO
Resta agli arresti domiciliari il medico chirurgo di Rionero in Vulture, Loredana Merletto che avrebbe intascato una mazzetta di 1.000 euro per favorire il riconoscimento di un assegno di invalidità a un pensionato residente in un comune del Vulture - Melfese.
La professionista, consulente tecnico di ufficio del Tribunale di Melfi, era stata sorpresa nel suo studio di Rionero mentre incassava la somma precedentemente concordata con la figlia dell’invalido.
Proprio la ragazza aveva ottenuto uno sconto sulla tangente ridotta del 50 per cento (da 2.000 a 1.000 euro) e poi aveva chiesto un consiglio a un militare dell’Arma che con i colleghi del Norm (Reparto Nucleoperativo e radiomobile) di Melfi, ha fatto irruzione nello studio di Loredana Merletto, facendo scattare la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Al vaglio degli inquirenti ora, vi è l’intera attività di consulenza che il medico chirurgo avrebbe svolto in passato per conto del palazzo di giustizia di piazza “Federico II”.
Ovviamente i carabinieri vogliono verificare se una richiesta analoga di tangente era stata “proposta” ad altri invalidi, in attesa del riconoscimento dell’assegno.
Il legale della professionista, Gerardo Di Ciommo, intende chiarire prima di fornire qualsiasi «giudizio di colpevolezza, sarebbe opportuno attendere che l’intero procedimento giudiziario faccia il suo corso».
Il medico chirurgo è molto conosciuto sia a Rionero che nell’intero ambiente sanitario del Vulture Melfese.
Pertanto la notizia del suo arresto ha destato molto scalpore tra la popolazione soprattutto se si pensa che la sua nomina a Ctu (Consulente tecnico del tribunale) è arrivata direttamente dal palazzo di giustizia.
L’invalidità al 100 per cento dell’anziano signore della provincia di Potenza, al centro dell’arresto della professionista, avrebbe probabilmente comunque portato al riconoscimento dell’indennità prevista per legge, ma la circostanza non ha impedito il verificarsi della concussione, reato per cui è stata arrestata la consulente che, se verranno accertate le sue responsabilità, potrebbe rischiare una pena variabile dai 4 ai 12 anni.

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