mercoledì 16 giugno 2010

STRAGE URBANISTICA

Perché per decenni si sono costruite case inutili?, che più case si
sono costruite e meno case ci sono a disposizione di chi ne ha
bisogno?


Determinante di questo autentico fenomeno di spreco, è la sorte
che è stata riservata al patrimonio edilizio esistente, storico o
semplicemente vecchio. Questo patrimonio avrebbe dovuto essere
risanato e riutilizzato sotto controllo pubblico, per garantire la
tutela dell'ambiente dei centri storici e insieme per assicurare la
permanenza in essi dei ceti meno abbienti che lo abitano e mettere
un freno all'accrescimento insensato delle città, e invece la politica
italiana ha sempre puntato esclusivamente sulla costruzione del
nuovo, investendo somme enormi nell'edificazione di ghetti in
periferia, fonte di frustrazione ed emarginazione, contribuendo al
gigantismo urbano con tutte le sue deleterie conseguenze, mentre
nei centri storici e nelle parti vecchie delle città infieriva la
demolizione e la ricostruzione, con conseguente espulsione degli
abitanti.

Alla manomissione dei centri storici che, privati del loro
tessuto sociale e sottoposti a restauri di pura facciata rischiano di
diventare vuote scenografie, ha fatto riscontro la costruzione
accelerata di seconde e terze case in campagna e in riva al mare,
spesso in base a semplici lottizzazioni.

Lo spreco edilizio rientra nel più generale sistema di una politica
che ha sempre favorito la politica. Le stesse migrazioni interne
sono servite allo scopo di far salire alle stelle i terreni fabbricabili
fino a superare il valore delle azioni di tutte le società quotate in
borsa, incidendo in modo intollerabile sul prezzo delle costruzioni,
ovviamente favorite da assurde agevolazioni fiscali e creditizie;
dunque, terreni bruciati dalla speculazione, consentendo a
costruttori e società immobiliari di lucrare senza alcun rischio
sottraendosi a ogni controllo fiscale e a ogni contropartita sociale.

Di qui, anche, la bancarotta delle finanze comunali: poiché è spesa
pubblica occuparsi di opere di urbanizzazione, si può valutare il
costo sociale scaricato sui comuni e quindi sull'intera collettività.
Violenza, droga, criminalità hanno anche qui la loro origine, in
epoca post-moderna.

Monica Vaccari

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