giovedì 29 luglio 2010

Isola Capo Rizzuto, maxisequestro di beni arrestato un imprenditore


Isola Capo Rizzuto, maxisequestro di beni
arrestato un imprenditore


L'imprenditore e gli altri indagati sarebbero «espressioni economiche» della cosca Arena della 'ndrangheta

29/07/2010 La Guardia di finanza ha arrestato a Isola Capo Rizzuto un imprenditore, Francesco Amselmo Cavarretta, di 46 anni. All’imprenditore, in esecuzione di un provvedimento emesso dal gip di Catanzatro su richiesta della Dda, che ha anche disposto il suo arresto, sono stati inoltre sequestrati beni mobili ed immobili per un valore di 20milioni di euro. Altre quattro persone, nell’ambito della stessa operazione, sono state denunciate in stato di libertà perchè risultate intestatarie fittizie di beni che sarebbero stati di proprietà, in realtà, di Cavarretta.
L'imprenditore e gli altri indagati, secondo quanto riferito dalla Guardia di finanza, sarebbero «espressioni economiche» della cosca Arena della 'ndrangheta Cavarretta, già indagato per associazione mafiosa e truffa aggravata, è il promotore del Consorzio meridionale del legno ed in tale qualità è stato destinatario di consistenti finanziati pubblici. I beni sequestrati consistono nel compendio aziendale di un cantiere nautico di Crotone ed in uno yacht di trenta metri del valore di sei milioni di euro.
In dettaglio le indagini tecniche e gli accertamenti di polizia giudiziaria svolte hanno fatto emergere che una società operante nel settore della nautica, già amministrata da C.F.A., interessata poi da procedura fallimentare, tra il 1999 ed il 2005 è stata beneficiaria di 14.483.543,13 di euro per finanziamenti statali e per rimborsi Iva. A seguito di un diniego della liberatoria antimafia da parte della Prefettura di Roma ed alla imminente revoca e quindi probabile restituzione dei citati finanziamenti percepiti, il C.F.A. ha trasferito fraudolentemente, in data 20.10.2006, la disponibilità dei beni dalla predetta società ad una nuova, amministrata formalmente dai propri compiacenti, ma di fatto gestita dallo stesso imprenditore. Con la stessa abilità il C.F.A. ha cercato di far perdere le tracce anche del lussuoso M/Y denominato «Biscuit 95» di metri 30, per la cui realizzazione sono intervenute entrambe le società operanti nel settore della nautica, una delle quali partecipata al 90% da una società monegasca. Tempestivo è stato l'intervento delle Fiamme Gialle che hanno sottoposto a vincolo il natante, considerato che era stato accertato che lo stesso M/Y era in procinto di intraprendere una crociera nel mediterraneo con destinazione Cannes.

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