giovedì 22 luglio 2010

Mantovano preannuncia esposto al Csm contro procuratore di Caltanissetta


Mantovano preannuncia esposto al Csm contro procuratore di Caltanissetta

ROMA – Un esposto al Csm “perché valuti l’opportunità di richiamare i magistrati al riserbo e del rispetto delle istituzioni”. Lo ha annunciato il sottosegretario all’Interno e presidente della Commissione sui programmi di protezione, Alfredo Mantovano, dopo le critiche arrivate dalla procura di Caltanissetta in merito alla mancata ammissione del pentito Gaspare Spatuzza al programma di protezione. In un’intervista al Corriere della sera, il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari, spiega che le critiche di due giorni fa del pm Domenico Gozzo “non si riferivano alla politica nel suo complesso, ma alla mancata concessione dello status di collaboratore a Gaspare Spatuzza. Forse ce l’ha con Mantovano?”. Il sottosegretario replica ricordando che “la Commissione sui programmi di protezione, che presiedo, è composta, oltre che da me – unica figura con rilievo politico – da due magistrati e da cinque appartenenti a vario titolo alle forze di polizia e alla Dia, particolarmente specializzati nel contrasto alla criminalità mafiosa. I suoi provvedimenti sono motivati e sono sottoposti, se impugnati, al giudizio del Tar Lazio. Far coincidere quest’organo amministrativo con ‘la politica’ qualifica quindi non questa Commissione ministeriale, ma chi ha usato queste espressioni”. Da esponente politico, invece, prosegue Mantovano, “resto sconcertato per la superficialità con cui magistrati impegnati nelle indagini sulle stragi producano ‘battute rilasciate in fretta – sono parole del dottor Lari -, nella calca dei giornalisti che ti pressano’, seguite da altrettanto improvvide correzioni di rotta, in cui, forse per distrarre l’attenzione dalle prime dichiarazioni, si polemizza con altri organi dello Stato. Avendo avuto per non pochi anni l’onore di svolgere il lavoro di magistrato, ricordo una stagione in cui i compianti predecessori di certi attuali pm dedicavano tutto il loro tempo all’accertamento della verità e non a costruire incidenti istituzionali”.

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