mercoledì 14 luglio 2010

'Ndrangheta, primi interrogatori a Milano dopo arresti




'Ndrangheta, primi interrogatori a Milano dopo arresti

Sono iniziati oggi in carcere a Milano i primi interrogatori di garanzia delle persone arrestate ieri dalle forze dell'ordine nel maxiblitz contro la 'ndrangheta che ha portato in carcere oltre 300 persone. Continua a leggere questa notizia

Lo hanno riferito fonti giudiziarie.

L'imprenditore Ivano Perego, responsabile della società Perego General Contractor -- secondo gli inquirenti riconducibile alla cosca degli Strangio --, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip Giuseppe Gennari, come ha fatto Cosimo Barranca -- secondo l'accusa uno dei vertici dell'organizzazione in Lombardia -- davanti al gip Andrea Ghinetti.

Andrea Pavone, presunto consulente finanziario del boss Salvatore Strangio, si è invece difeso dicendo di non sapere di essere uno strumento dei calabresi, secondo quanto riferito dalle fonti.

Al momento è in corso l'interrogatorio di Carlo Chiriaco, direttore della Asl di Pavia.

Il maxiblitz di ieri, definito dal ministro dell'Interno Roberto Maroni la "più importante operazione contro la 'ndrangheta degli ultimi anni", è il frutto delle indagini coordinate dal pubblico ministero di Milano Ilda Boccassini e dal capo della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, che hanno portato alla luce la struttura verticistica e trans-regionale della malavita organizzata calabrese.

In particolare, gli investigatori hanno spiegato che sono emersi i tentativi della 'ndrangheta di mettere le mani sugli appalti per l'Expo 2015 tramite il gruppo Perego, che ha cercato di assorbire importanti aziende lombarde del settore edile che versavano in condizione di difficoltà economiche allo scopo di costruire apposite attività di impresa in grado di partecipare direttamente all'affidamento degli appalti per la manifestazione

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