mercoledì 11 agosto 2010

Oppido Mamertina: confiscati beni ai Mazzagatti


Oppido Mamertina: confiscati beni ai Mazzagatti
per un valore di venti milioni di euro


Preso di mira il patrimonio aziendle della famiglia Mazzagatti che ha esteso le aziende ed attività anche in provincia di Catanzaro, grazie all’alleanza con elementi delle famiglia Arena

11/08/2010 La Guardia di Finanza del comando provinciale di Reggio Calabria ha eseguito un decreto di confisca di beni riconducibili alla famiglia Mazzagatti di Oppido Mamertina. Il valore della confisca ammonta a 20 milioni di euro.
Il provvedimento riguarda alcune aziende: Tra.Co.Cem con sede legale a Maida (Catanzaro); Tra.Re.C. s.rl., con sede operativa sempre a Maida; C.M.G. s.r.l e la ditta individuale «Caterina Misale», entrambe con sede legale ed operativa ad Oppido Mamertina.
Con il decreto di confisca, emesso dal tribunale di Reggio Calabria, è stata «riscontrata la validità e l’efficacia degli elementi acquisiti al fine di mettere in luce le infiltrazioni economiche ed imprenditoriali poste in essere dai Mazzagatti che hanno esteso le loro aziende ed attività anche in provincia di Catanzaro, grazie all’alleanza con elementi delle famiglia Arena operanti in quel territorio».
La Guardia di finanza della compagnia di Palmi, fin dal 2007, ha focalizzato l’attività imprenditoriale della famiglia Mazzagatti – Rustico, avviata da Giuseppe Mazzagatti, 78 anni. In quel contesto venne inoltrata la richiesta di applicazione della misura del sequestro di imprese, società ed immobili nella diretta disponibilità dello stesso nucleo residente ad Oppido Mamertina e la sospensione temporanea di stabilimenti di produzione e distribuzione di materiale cementizio, operanti su tutto il territorio regionale, riconducibili ad una nota azienda nazionale. Contestualmente i Carabinieri di Oppido Mamertina hanno eseguito una decina di misure preventive personali a carico di appartenenti all’entourage dei Mazzagatti, indicati soggetti in odor di mafia. Le indagini hanno accertato che il gruppo Mazzagatti - Rustico, approfittando della forza intimidatrice derivante dal fatto di essere una consorteria criminale di stampo 'ndranghetistico presente sul territorio con propri esponenti, nonchè avvalendosi di uno speciale rapporto fiduciario intercorrente con gli stabilimenti calabresi dell’Italcementi S.p.A., si fosse progressivamente affermato nel campo dell’imprenditoria. Ed in questa, in particolare, nel settore della commercializzazione del cemento.

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