martedì 3 agosto 2010

Terremoto Abruzzo, tangenti: 4 arresti


Terremoto Abruzzo, tangenti: 4 arresti
Interdetta assessore Protezione civile


Pm: volevano speculare su ricostruzione. Si dimette Daniela
Stati. Arrestati il padre, ex deputato FI, e il suo compagno


L'AQUILA (2 agosto) - Un'inchiesta nata dai rifiuti ne ha generato un'altra che, grazie alle intercettazioni, ha portato all'arresto di quattro persone e all'interdizione dell'assessore regionale alla protezione civile e ai rifiuti dell'Abruzzo, Daniela Stati (Pdl), che si è dovuta dimettere. Secondo l'accusa, tutti e cinque - indagati per corruzione - avrebbero agito «al fine di ottenere il vantaggio di essere inseriti nella lista di beneficiari per fatti e atti connessi alla ricostruzione post sisma del 6 aprile 2009». «Una delle brutte storie del nostro Paese dove non si applicano le leggi che si fanno», l'ha definita il procuratore Rossini.

A mettere nei guai quella che qualcuno definisce “la combriccola marsicana” gli agenti della Mobile di Pescara: indagando sul settore dei rifiuti, tra cui l'ipotesi di realizzare a Lanciano un termovalorizzatore (il piano regionale ne prevede tre, senza specificare dove) - intercettano alcune telefonate in cui compaiono, tra gli altri, la Stati, il padre e Angeloni. Informano, quindi, la Procura dell'Aquila, perchè nel capoluogo hanno sede gli assessorati di cui la Stati ha la competenza.

Gli arrestati sono Vincenzo Angeloni, 58 anni, medico odontoiatra, ex esponente Udeur, poi deputato di An, poi di FI; Ezio Stati, padre di Daniela Stati, tesoriere e assessore regionale Dc, dal 2000 al 2002 capogruppo regionale di Fi, carica che dovette lasciare perché passò in giudicato una condanna a due anni e quattro mesi per falso, corruzione e turbativa d'asta, reati per i quali era stato arrestato nel 1992 nell'ambito dell'inchiesta sulla realizzazione della discarica comunale di Avezzano; Marco Buzzelli, compagno di Daniela Stati; Sabatino Stornelli, ex ad di Telespazio e attuale ad di Selex service management. Stornelli subentrò nella presidenza della squadra di calcio Valle del Giovenco (Lega Pro) a Vincenzo Angeloni. In seguito la Selex si aggiudicò i lavori per la messa in sicurezza dello stadio dei Marsi di Avezzano.

In carcere sono finiti solo Ezio Stati e Vincenzo Angeloni. Marco Buzzelli è ai domiciliari, mentre Sabatino Stornelli ha l'obbligo di dimora nel Comune di Roma. Daniela Stati è stata interdetta dai pubblici uffici. Nei mesi successivi al terremoto del 2009, propose di istituire ad Avezzano un Centro nazionale di Protezione civile nell'area dell'interporto dove già si era insediato il centro logistico per l'emergenza terremoto. Di questo progetto, che provocò polemiche, è in corso l'iter di valutazione.

Daniela Stati si dimette, terremoto in Giunta. Le dimissioni sono conseguenti all'interdizione disposta dalla magistratura. La vicenda sta determinato un terremoto politico nella Regione Abruzzo. Il presidente, Gianni Chiodi, dovrà procedere a un mini rimpasto forzato, sostituendo la Stati con un'altra donna, visto che lo statuto regionale impone la presenza di due donne nell'esecutivo. In tal senso, si apre una corsa all'assessorato alla quale non sarà estranea L'Aquila, che rivendica una rappresentanza in Giunta.

Procura: Stati e gli arrestati volevano speculare sulla ricostruzione. L'assessore Stati e le quattro persone arrestate stamani sarebbero implicate in un'attività illecita «al fine di ottenere il vantaggio di essere inseriti nella lista di beneficiari per fatti e atti connessi alla ricostruzione post sisma del 6 aprile 2009», afferma il procuratore della Repubblica dell'Aquila, Alfredo Rossini.

«Prove incontestabili di corruzione». «La richiesta delle misure cautelari - dice Rossini - si è basata sull'accertamento di favori e utilità ricevute per aver compiuto attività contrarie ai compiti e ai doveri connessi alla funzione pubblica ricoperta. L'assunto accusatorio è sostenuto da uno scrupoloso lavoro di riscontro che non consente lettura dei fatti alternativa a quella proposta al giudice per le indagini preliminari dell'Aquila. Il quadro probatorio che emerge appare incontestabile, considerato che vi sono prove evidenti dei "doni" e delle utilità che i privati hanno corrisposto al pubblico ufficiale (Daniela Stati, ndr) e alle persone a lei vicine, al fine di ottenere il vantaggio di essere inseriti nella lista di beneficiari per fatti e atti connessi alla ricostruzione post sisma del 6 aprile 2009. Le indagini sono ancora in corso e allo stato degli atti non sono indagati altri soggetti con incarichi rilevanti nell'ambito regionale e della Protezione civile nazionale. La procura della Repubblica ha chiesto misure cautelari diversificate a seconda delle posizioni, dei ruoli e delle evidenze probatorie, sia per il buon proseguimento delle indagini, sia per la proporzionalità dell'intervento giuridico a garanzia degli stessi indagati».

Chiodi: solidarietà a Daniela Stati. «Solidarietà, convinzione dell'estraneità ai fatti e fiducia della magistratura» sono stati espressi dal presidente Chiodi all'assessore Daniela Stati. Chiodi ha assunto l'interim delle tre deleghe in attesa di scegliere il nuovo assessore.

Pd: Chiodi apra una fase di trasparenza. «Sulle vicende personali restiamo garantisti come sempre - dice in una nota il segretario regionale del Pd abruzzese, Silvio Paolucci - Ma i fatti contestati sono gravi e inquietanti: sulla ricostruzione è necessario voltare pagina per sgombrare il campo da sospetti e dubbi che si annidano sempre di più, settimana dopo settimana. La ricostruzione è sottoposta a commissariamento, ma è necessario che Chiodi apra una nuova fase basata sulla partecipazione, per garantire agli abruzzesi il diritto alla trasparenza assoluta. Così finora non è stato».

Idv: Chiodi riferisca domani in Consiglio. I consiglieri regionali abruzzesi dell'Idv esprimono profonda preoccupazione per il riemergere della questione morale in Abruzzo. «Le dimissioni di Daniela Stati da assessore regionale - si legge in una nota - confermano la gravità del quadro delle accuse e pertanto il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha il dovere politico e morale di riferire sull'accaduto domani stesso in Consiglio regionale».

«Non è stato mai previsto un impianto di termovalorizzazione a Lanciano, e non c'è mai stata una fase progettuale, né esiste un impianto. Sono al momento sorpreso per la natura degli arresti che sarebbero legati all'impianto consortile di rifiuti di Lanciano» aveva detto in mattinata il sindaco Filippo Paolini, presidente dell'assemblea dei 53 sindaci aderenti al Consorzio comprensoriale smaltimento rifiuti di Lanciano. «Di questo impianto, ribadisco, non ho mai sentito parlare, considerato che lo stesso Piano regionale rifiuti ha sempre escluso questa tipologia di impianto, sin dai tempi della precedente Giunta Del Turco. Di questa vicenda non so proprio cosa pensare, a meno che non sia legata ad altre questioni. Su Lanciano si è invece dibattuto in merito alla necessità di realizzare un impianto di biostabilizzazione, che è altra cosa, e consente di migliorare la qualità dei rifiuti che non vanno tal quali in discarica».

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