giovedì 16 settembre 2010

La Padania: «Siani vero eroe anticamorra


La Padania: «Siani vero eroe anticamorra
Saviano ha scritto a mattanza finita»


NAPOLI (16 settembre) - «Tra “Gomorra” e “Fortapasc” ci sono 21 anni che fanno la differenza: Siani ha avuto la colpa di far conoscere, e troppo, l'intreccio tra la politica e il malaffare camorristico nei suoi albori, mentre gettava le fondamenta criminali per destabilizzare un'intera economia e controllare il territorio con il voto di scambio». Lo scrive oggi La Padania in un articolo dedicato ai 25 anni dall'uccisione del giornalista del Mattino, Giancarlo Siani, da parte della camorra. «Siani - sottolinea il giornale - era determinato ad indagare sui crimini di camorra con veri e propri scoop, cui accusavano senza mezzi termini l'intreccio tra malavita organizzata e politica, rappresentata dalla giunta comunale, sindaco in testa. Appena 26 anni, la voglia di vivere e la certezza che un giorno o l'altro gliel'avrebbero fatta pagare. Ma Giancarlo Siani non si fermò, andò avanti. Faceva il giornalismo acquisendo le notizie dalla strada fra le persone».

Nell'articolo anche un riferimento a Roberto Saviano. «Giorni orsono - è scritto - un altro giovane, questa volta scrittore, ha fatto un'accusa forte contro la Lega cioè di “non aver fatto nulla per fermare la mafia al nord”. La Lega che sin dai primi anni '80 lanciò l'allarme contro il confino di certi esponenti della mafia e della camorra al nord come ha ricordato il ministro Maroni; ingenerose sono state le parole di Saviano in una torrida giornata di fine luglio 2010. Dolorosa la morte di Giancarlo Siani in una calda serata di fine settembre del 1985. C'è differenza fra gli articoli di Siani e la denuncia bibliografica di Saviano? Si, c'è una grande, grandissima differenza».

Secondo La Padania «Saviano ha scritto nel 2006 in un periodo in cui la camorra è già cambiata nella sua violenza, dove si ci sono le guerre per bande ma che è circoscritta in alcune ben delimitate zone del napoletano a differenza di ciò che scriveva Siani, ben 25 anni fa, nella più buia e feroce lotta tra clan che aveva nella Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo il nemico da battere. E non c'erano guaglioni che, come racconta lucidamente Saviano, portavano la droga e le armi tra Casal di Principe, San Cipriano d'Aversa, Mondragone, Giugliano o nei quartieri bene di Napoli che poi si ammazzano fra loro, sotto gli occhi dei boss locali; negli anni '80 c'era una vera e propria mattanza fra coloro che anni dopo si sono spartiti il napoletano e tutto l'entroterra che va da Castellammare di Stabia fino al nolano passando sempre per Torre Annunziata, “Fortapasc” come la chiamava Giancarlo Siani».

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