martedì 26 ottobre 2010

Quasi 5 milioni gli stranieri regolari "Ma gli italiani mostrano ostilità"

Il rapporto della Caritas-Migrantes Quasi 600mila sono nati qui da noi

Sono quasi cinque milioni gli stranieri regolari in Italia, il 7% dei residenti. Vent’anni fa, erano meno di 500 mila. È un numero, quindi, importante ed in salita che però non va di pari passo con il sentimento di accoglienza degli italiani che mostrano «ostilità, compiono spesso atti di discriminazione ed anche di razzismo». È anche un atto di denuncia su un clima negativo ai danni degli immigrati, il 20/o rapporto della Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, presentato oggi, dal titolo «Per una cultura dell’altro», che contiene un ricordo di monsignor Luigi Di Liegro, un «indimenticabile amico degli immigrati».

Il clima ostile in cui si cala l’immigrazione risente anche della crisi ma non solo, è stato sottolineato alla presentazione del volume che, contrariamente al passato, ha registrato l’assenza delle istituzioni. Un’assenza commentata con «disappunto» dagli organizzatori che hanno dovuto incassare, in particolare, il rifiuto all’invito dai ministri Tremonti e Maroni. Ha dato forfait all’ultimo momento anche la governatrice del Lazio Renata Polverini, attesa come da programma. Lo scorso anno - tanto per fare qualche esempio degli ultimi anni - intervenne il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, e due anni fa il ministro del welfare, Maurizio Sacconi. Alla presentazione del dossier partecipò anche Romano Prodi quando era premier.

IL RAPPORTO

L’Italia - dati alla mano - non può fare a meno di confrontarsi con un fenomeno dal quale ci guadagna: gli immigrati producono l’11% del Pil, sono il 10% dei lavoratori dipendenti e il 3,5% di imprenditori, forniscono risorse vitali per l’Inps (7 miliardi l’anno), regalano al fisco un miliardo perchè pagano di più di quanto ricevono in servizi. E poi: ogni giorno 70 italiani si sposano con cittadini stranieri; 173 immigrati prendono la cittadinanza italiana; 211 neonati nascono da genitori non italiani. Ogni 14 persone che si incontrano per strada uno è straniero. L’apporto degli stranieri, sia per il sostegno demografico (13% delle nascite) sia per l’incidenza nell’economia è un dato incontrovertibile tanto che il dossier si dice convinto che «potranno permettere all’Italia di uscire dalla fase di stanchezza in cui si trova». Vanno però avviate politiche per l’integrazione ed investimenti; a riguardo, è stato detto, l’Italia prenda esempio dalla Germania.

UN RESIDENTE SU 12 È STRANIERO

Il dossier stima in 4.919.000 gli immigrati. Uno su 4 vive in Lombardia. Il 21% sono romeni, l’11% albanese, il 10,2% marocchini. La maggior parte degli stranieri sono europei (53,6%) e africani (22%). Emilia Romagna, Lombardia e Umbria superano il 10% di presenza straniera. Dieci matrimoni su 100 sono misti. . Il 13% degli stranieri sono di seconda generazione. Gli iscritti a scuola sono 673.592 (7,5% degli studenti). In genere i minori sono il 22%.

IRREGOLARI IN CALO, ARRIVI ILLEGALI VIA TERRA

Si stima che i clandestini siano 500-700 mila, in calo (lo scorso anno se ne stimavano un milione). Le entrate illegali sono per lo più via terra e non sulle coste; il record di sbarchi è avuto nel 2008 quando giunsero 37 mila persone. Le spese per servizi invece non arrivano a 10 miliardi. La retribuzione media annuale è 12.000 euro, i contributi quasi 4.000 euro. Nel 2009 ci sono stati 4.298 respingimenti e 14.063 rimpatri forzati. Gli irregolari che non hanno rispettato l’ordine di espatrio sono stati 34.462. Le persone nei Cie sono state 10.913.

LA POSIZIONE DEL VATICANO

«Purtroppo - afferma mons. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti - prevale l’egoismo fra la gente. Viviamo in un castello dorato e non vogliamo il disturbo di altri, abbiamo un atteggiamento profondamente egoista e non cristiano». I dati del dossier «affossano la politica del governo» dice l’Idv. «L’immigrazione - per la Cisl - è un’esigenza per l’Italia. Il governo riconosca questo contributo e non usi solo la repressione». Per Giuliano Cazzola, deputato del Pdl, «ci ostiniamo ad ignorare» i dati positivi dell’immigrazione «perchè molto scomodi». Secondo la Cgil è ora di fermare la politica delle repressioni.

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