venerdì 19 novembre 2010

Mafia, licenza sospesa alla "Mirto Inerti" di Montelepre

Fermato un altro impianto su segnalazione della prefettura: è il secondo in poco più di un mese nel comune del Palermitano. Continua il monitoraggio di cave e ditte, voluto dal ministero dell'Interno


MONTELEPRE. Sospesa la licenza ad un'altra attività di Montelepre. Dopo il provvedimento emesso nei confronti dell’impianto della famiglia Galati, il Distretto minerario ha emesso una nuova revoca nei confronti della «Mirto Inerti sas di Azzara Antonio & C.», ditta che si occupa dell’attività estrattiva e che ha sede in contrada Cozzo di Vite, a Montelepre. Secondo quanto spiegato dalla prefettura, «i primi accertamenti investigativi hanno rilevato tentativi di infiltrazioni mafiose tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi di alcune ditte». L’operazione rientra in un progetto di controllo sulle cave e sulle ditte di movimento terra pensato e avviato da Villa Whitaker dietro indicazione del ministero dell’Interno che ha invitato i funzionari preposti a monitorare quel settore dell’economia dove la criminalità organizzata si ritrova a giocare un ruolo di primo piano. Nella sola provincia di Palermo sono 51 le cave interessate da questo controllo, coordinato dal prefetto Giuseppe Caruso. Per quanto riguarda la Cava Galati e la Cava, in entrambe le strutture sono state di fatto bloccate tutte le attività.

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