domenica 28 novembre 2010

Vieste, imprenditori scomparsi trovati i due corpi carbonizzati

Forse i fratelli sapevano troppo: tra le ipotesi più accreditate, quella di un'azione punitiva da parte della lupara bianca

VIESTE
I corpi senza vita di Giovanni e Martino Piscopo, 51 e 45 anni, i due imprenditori turistici di Vieste (Foggia) scomparsi il 18 novembre scorso, questa mattina sono stati trovati carbonizzati all'interno di un'Alfa Romeo. L'automobile era abbandonata in località Posta Telegrafo, nelle campagne di Peschici.

Scartata l'ipotesi di un allontanamento volontario, giudicato poco credibile, gli investigatori stanno indagando a 360 gradi: misteriosamente svaniti nel nulla, tra le ipotesi emerse fin dai primi giorni, anche quella di un rapimento per fini estorsivi e un'azione della criminalità organizzata.

I due fratelli sono usciti da casa intorno alle 8 del mattino per andare a raccogliere le olive in un fondo in località Montincello, ma non hanno più fatto ritorno nella loro abitazione. Le loro tracce si sono perse tra le 8.30 e le 8.50 sulla strada che collega Vieste a Peschici. A denunciarne la scomparsa ai carabinieri è stata la famiglia.

Il motocarro dei fratelli Piscopo è stato ritrovato nello stesso uliveto con i finestrini aperti e un fanalino di segnalazione in frantumi. A pochi chilometri di distanza dal fondo agricolo, sulla litoranea, i segni di una brusca frenata e tracce di plastica della freccia rotta del motocarro. Il mezzo potrebbe essere stato speronato per costringere l'autista a interrompere la marcia.

I due fratelli non hanno mai avuto problemi con la giustizia. Dalle indagini è emerso che Martino Piscopo qualche anno fa avrebbe denunciato lo sbarco imminente di immigrati clandestini sulla costa garganica che in effetti vennero rintracciati qualche giorno dopo dalla Guardia di Finanza nel tratto tra Vignanotica e Baia delle Zagare. In quella occasione vennero arrestati due scafisti, uno sloveno e un croato che tuttora sono detenuti come fanno notare gli investigatori. Non si potrebbe quindi trattare, nel caso, di una vendetta diretta.

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