mercoledì 29 dicembre 2010

Gemonio, attacco alla sede della Lega Maroni: "Non ci lasciamo intimidire"

Esplosione nella notte a 50 metri dalla casa di Bossi: nessun ferito
Solidarietà bipartisan: «Atto vile»


MILANO

Un’esplosione nella notte ha provocato danni alla sede della Lega Nord a Gemonio, in provincia di Varese. Nessun ferito, ma soltanti danni a portone e vetrate . Non è la prima volta che la sede del Carroccio di Gemonio, dove abita Umberto Bossi, viene presa di mira: il portone degli uffici, che si trovano a poche centinaia di metri dall’abitazione del Senatur, fu incendiato nel febbraio del 2007 e nel gennaio del 2009. Maroni dice che la Lega non si lascerà intimidire: «Noiiamo abituati da sempre ad attacchi di questo tipo, fatti da intolleranti che agiscono vigliaccamente e nell’anomitato». «È accaduto altre volte in passato -aggiunge il titolare del Viminale- che sedi del nostro partito siano state oggetto di violenza, ma non ci siamo mai fatti intimidire e la stesso accadrà questa volta. Naturalmente sono episodi da non sottovalutare. Non posso dire nulla ovviamente sulle attività investigative -conclude Maroni- che sono in corso e seguono piste precise».

Gli investigatori sono al lavoro per fare luce sull'attacco. "Dagli involucri rimasti a terra - spiega la polizia - sembra si tratti di petardi o bombe carta", messi comunque "a scopo intimidatorio", che hanno infranto i vetri di due vetrine, nella sede della Lega. Lo scoppio è avvenuto intorno alle tre di notte e sul muro uno scritta con vernice spray "Antifa secondo atto" rivendica l'azione di membri dell'area anarchica vicino ai centri sociali, spiegano gli investigatori.

Comunque la notte scorsa erano attive le telecamere installate vicino al sede. Gli investigatori in queste ore stanno visionando i filmati delle telecamere per controllare se abbiano inquadrato gli autori del gesto. Ad agire potrebbero essere state due persone e, al momento, le indagini si concentrano in un ambito provinciale, soprattutto in direzione di persone gia note alle forze dell’ordine. In provincia di Varese esistono diversi centri sociali ed in questi vi sono diversi simpatizzanti dell’area anarchica. Il tipo di ordigno usato, ad un primo esame artifici pirotecnici, non è comunque paragonabile, viene fatto notare, a quelli usati dai terroristi ancarchici.

Non è la prima volta che la scritta ’antifà lasciata sul muro di fianco alla sede della Lega Nord di Gemonio in vernice nera, compare in provincia di Varese. Agli atti degli investigatori risulta che questa scritta è apparsa più volte negli ultimi mesi sia a Gemonio sia in vari luoghi della provincia. Solidarietà ai leghisti è stata espressa da tutto il mondo politico. «Esprimiamo la nostra solidarietà alla Lega per i due ordigni fatti esplodere questa notte davanti alla loro sede presso Gemonio. Nessuna violenza di alcun genere potrà mai essere accettata da noi come forma di intimidazione politica. Siamo certi che gli inquirenti e le forze di polizia potranno presto dare meglio le dimensioni di quest’episodio che ci auguriamo essere isolato e di scarsa importanza», dicono Emanuele Fiano, responsabile del forum Sicurezza del Pd e Daniele Marantelli, deputato del Pd di Varese. Anche il Pdl e l'Idv condanno il gesto.

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