giovedì 9 dicembre 2010

I poliziotti protestano ad Arcore

In cento contro i tagli sotto la villa di Berlusconi: "Basta"

MILANO

Un centinaio di poliziotti, appartenenti a una ventina di sigle sindacali, hanno tenuto questa mattina un presidio davanti alla villa di Berlusconi ad Arcore, per protestare contro i tagli al comparto sicurezza.

«In tre anni ci sono stati tolti 2,5 miliardi», ha detto Santino Barbagiovanni segretario regionale del Silp Cgil mentre Giuseppe Calderone, segretario regionale del Sap, ha accusato il Governo di voler «rottamare la Polizia di Stato con grave danno non solo per la categoria ma per i cittadini perchè viene meno il controllo del territorio».

Secondo i sindacati, il governo fa solo propaganda sulla sicurezza: «Prima in campagna elettorale poi in questi due anni e mezzo agli slogan sono seguiti solo i tagli di spesa» ha detto Agostino Mornati segretario nazionale Ugl Polizia di Stato. Barbagiovanni si è spinto oltre: «Gli ultimi arresti dei latitanti non sono certo merito di Maroni ma di magistratura e forze dell’ordine». Secondo i sindacati in Lombardia mancano circa 5000 agenti, la Stradale è sotto organico del 45% la Polfer del 57% e la Polizia postale che deve presidiare la frontiera dei nuovi crimini informatici, addirittura dell’80%; per il blocco del turn-over, sempre secondo i sindacati, c’è una nuova assunzione ogni 15 agenti che lasciano i ruoli e l’età media del personale si sta alzando, riducendo l’efficienza del servizio.

«A Milano siamo scesi da 36 a 12 volanti e in previsione dell’Expo manca il personale per sorvegliare aeroporti e stazioni ferroviarie» ha detto Calderone. Al presidio hanno partecipato anche rappresentanti del Corpo Forestale dello Stato, secondo cui «sono a rischio di chiusura decine di Comandi» e dei Vigili del Fuoco che lamentano «una carenza dell’organico operativo di oltre il 35%». Presenti anche agenti di Polizia Penitenziaria secondo cui «carceri sovraffollate e carenze d’organico provocano gravi disagi ad agenti e detenuti mentre mancano persino i mezzi per il trasferimento ai Tribunali per i processi che così rischiano di saltare».

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