giovedì 23 dicembre 2010

Lotta alla mafia, al via un asse Prefettura-Provincia per gli appalti pubblici

Il protocollo per la legalità è stato siglato al fine di garantire la trasparenza nelle gare pubbliche anche di importi inferiori alle soglie di legge

Reggio Emilia, 22 dicembre 2010. Reggio Emilia alza la guardia contro le infiltrazioni mafiose nel tessuto economico. Lo fa con il protocollo per la legalità siglato oggi tra Prefettura e Provincia volto alla trasparenza degli appalti di lavori pubblici, da ottenere mediante la richiesta delle informative antimafia per l’intera filiera degli esecutori e dei fornitori anche per appalti di importo inferiore rispetto alle soglie di legge.


In dettaglio, l’iniziativa, che dà concreta attuazione alla direttiva del ministro dell’Interno in materia di controlli preventivi nelle attività a rischio di infiltrazione da parte di organizzazioni criminali e fa seguito al Protocollo d’intesa siglato tra i prefetti dell’Emilia-Romagna con la Regione, consentirà di svolgere uno screening ad ampio raggio delle attività più esposte e, nel caso in cui siano accertate infiltrazioni di tipo mafioso, permettera’ la tempestiva esclusione dall’appalto dell’impresa collegata all’organizzazione criminale.

In particolare, si prevede che l’informazione antimafia del prefetto, rilasciata ordinariamente per legge solo per appalti di lavori di valore pari o superiore alla soglia comunitaria (cinque milioni per gli appalti e 150mila euro per i subappalti), venga invece richiesta alla Prefettura dalla Provincia anche per appalti e concessioni di lavori pubblici di importo pari o superiore ai 250.000 euro, e per i subcontratti di lavori, forniture e servizi di importo pari o superiore a 50 mila euro.

L’informazione antimafia sarà inoltre richiesta, indipendentemente dal valore, per le attività di trasporto di materiali a discarica, trasporto e smaltimento rifiuti, fornitura e trasporto terra e materiali inerti, servizi di autotrasporto e di guardiania di cantiere. Verrà infine svolto un attento monitoraggio dei cantieri e delle imprese durante lo svolgimento dei lavori.

“Il Protocollo è un’ulteriore conferma della stretta collaborazione tra Prefettura, Provincia e Comuni del territorio con cui sono state insieme condivise analisi e strategie di contrasto alla criminalità organizzata, sviluppando sempre più attente e mirate forme di cooperazione istituzionale. Perche’ la mafia si combatte insieme, operando insieme per la legalità, e qui a Reggio Emilia c’è una grande collaborazione tra organi dello Stato, forze dell’ordine, istituzioni, imprese ed associazionismo che ci rende più forti”, commenta il prefetto Antonella De Miro illustrando il contenuto del protocollo.

Uno strumento, prosegue, “che consentira’ una analisi più approfondita delle situazioni a rischio, estendendo ad un maggior numero di appalti la valutazione antimafia prefettizia, che riguarda non solo i legali rappresentanti ma anche i soggetti che comunque ruotano attorno alle ditte”.

La presidente della Provincia, Sonia Masini, ha ringraziato il prefetto De Miro “che con il suo attivismo, frutto di grande impegno e grande passione civile, sta contribuendo in maniera davvero preziosa a rafforzare la grande collaborazione che da tempo vede istituzioni e forze dell’ordine unite per la legalità e contro le infiltrazioni malavitose e che già ha prodotto importanti risultati come il Protocollo contro il lavoro nero o l’Osservatorio online sugli appalti pubblici, che è già operativo e lo sarà ancora di più da gennaio”.

Ad oggi sono una decina le aziende reggiane raggiunte da informative interdittive della Prefettura: soltanto una di queste ha visto accolto il ricorso all’atto prefettizio impugnato al Tar. Il tribunale non ha messo in dubbio il provvedimento della Prefettura ma ha chiesto di motivarlo in maniera più dettagliata.

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