lunedì 10 gennaio 2011

DELITTI di MAFIA e TERRORISMO - Crimes of the Mafia




Per non dimenticare

 
Sono stati riportati gli episodi di violenza che hanno dato luogo sia a omicidi intenzionali sia accidentali. Ne risulta un elenco vario e composito, nel quale gli attentati "mirati" (di carattere politico o mafioso) e la strage preordinata e pianificata a scopo terroristico si alternano alla morte di persone che si trovavano per caso sulla scena del delitto, alla morte come conseguenza di scontri tra avversari politici, all'omicidio per scambio di persona, alla morte in seguito alla repressione di manifestazioni di piazza.

In queste storie vi è un aspetto del nostro passato di cui è bene resti un chiaro e rispettoso ricordo: sarebbe importante riuscire a raccontarle tutte, anche per rendere omaggio a coloro che senza colpa hanno pagato un tributo di sangue.

Purtroppo ciò non è ancora possibile. Solo per alcuni dei maggiori episodi degli anni Settanta e Ottanta siamo in grado di fornire una descrizione affidabile e documentata. Per il resto, è possibile produrre per ora soltanto un elenco, certamente incompleto e forse anche per altri riguardi non privo di pecche. Del resto, rimane difficile, all'attuale stato delle conoscenze, valutare se alcuni episodi riconducibili genericamente alla malavita siano portato di piccola delinquenza oppure rientrino in più ampie strategie criminali.

Per gran parte degli episodi si produce per ora solo un titolo scarno e, in sé stesso, non molto significativo. L'obiettivo è di rendere ciascun episodio comprensibile alla luce di una documentazione affidabile, stabilendo altresì quei collegamenti (attraverso carte giudiziarie, tavole sinottiche, schede sui movimenti politici e sulle organizzazioni criminali, sulle fasi politiche e sugli ambiti territoriali, ecc.) che consentano una lettura più ampia e articolata.
 
Questa sezione potrà arricchirsi anche avvalendosi dell'eventuale apporto di coloro che a diverso titolo vorranno offrire il proprio contributo per documentare aspetti meno noti di questa storia .
In particolare i familiari delle vittime potrebbero aiutarci a raccontare le vite dei loro cari così bruscamente interrotte con ogni genere di documentazione testimoniale che aiuti a cogliere la dimensione storica di ciascun episodio e dell'insieme delle tensioni che ha affrontato e ancora affronta la nostra democrazia.
 
Le informazioni più complete derivano largamente dal volume Per le vittime del terrorismo in Italia, edito dalla Presidenza della Repubblica nel 2008, mentre il resto della cronologia è frutto di una rielaborazione di Venti anni di violenza politica in Italia 1969-1988 (a cura di Carlo Schaerf et alii, 2 voll., Roma, Università La Sapienza, 1992), dei materiali di studio prodotti dal Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato (sui delitti della criminalità organizzata) e di altri repertori.
Per corredare la cronologia, che illustra i fatti di violenza politica interna, compresi quelli a carattere terroristico-eversivo, e di criminalità mafiosa verificatisi in Italia a partire dagli anni Sessanta, sono state utilizzate, al momento, riproduzioni di pagine gentilmente concesse dagli archivi storici dei quotidiani «La Stampa» e «L'Unità», che rendono disponibile on line il proprio patrimonio digitalizzato.



18 giugno 1946 Omicidio di Umberto Pessina. A San Martino di Correggio (Reggio Emilia), è ucciso il parroco Umberto Pessina. Si tratta del più noto degli omicidi riferibili a militanti del Pci nell'area geografica indicata come "triangolo della morte".

28 giugno 1946 Omicidio di Pino Camilleri. A Naro (Agrigento), è ucciso Pino Camilleri, sindaco socialista e dirigente contadino, mentre si recava a cavallo a Riesi (Caltanissetta), al feudo Deliella, oggetto di contesa tra gabelloti mafiosi e contadini.

5 agosto 1946 Strage di Caccamo. A Caccamo (Palermo), un violento scontro tra contadini, carabinieri e agenti di pubblica sicurezza, durante manifestazioni sull'ammasso del grano, provoca una ventina di morti, 4 tra le forze dell'ordine.

20 agosto 1946 Omicidio di Ferdinando Mirotti. A Campagnola (Reggio Emilia), Ferdinando Mirotti, capitano del Corpo italiano di Liberazione, è ucciso sull'uscio di casa. L'omicidio è generalmente riferito al "triangolo della morte".

24 agosto 1946 Omicidio di Ferdinando Ferioli. A Sassuolo (Modena), l'avvocato Ferdinando Ferioli è ucciso in casa da persone conosciute. L'omicidio è generalmente riferito al "triangolo della morte".

26 agosto 1946 Omicidio di Umberto Farri. A Casalgrande (Reggio Emilia), il sindaco socialista Umberto Farri è ucciso in casa da due uomini. L'omicidio è generalmente riferito al "triangolo della morte".

22 settembre 1946 Morti di Alia. Ad Alia (Palermo), una bomba lanciata all'interno della casa del segretario della Camera del lavoro, dove si svolgeva una riunione di contadini, uccide Giovanni Castiglione e Girolamo Scaccia e ferisce 13 persone. I contadini stavano preparando l'occupazione dei feudi gestiti da gabelloti mafiosi.

22 ottobre 1946 Omicidio di Giuseppe Biondo. A Santa Ninfa (Trapani), è ucciso Giuseppe Biondo, mezzadro iscritto alla Federterra, che lottava per l'applicazione della legge sulla divisione del prodotto al 60% per il mezzadro e al 40% per il proprietario. Era stato sfrattato illegalmente dal proprietario del terreno ma era tornato a lavorarvi.

2 novembre 1946 Omicidio di Giovanni Vincenzo e Giuseppe Santangelo. Nelle campagne di Belmonte Mezzagno (Palermo), vengono uccisi i fratelli Giovanni, Vincenzo e Giuseppe Santangelo, contadini; i banditi sparano alla nuca come per un'esecuzione. Oscuro il movente, vi era probabilmente l'intento di terrorizzare i contadini.

25 novembre 1946 Omicidio di Giovanni Severino. A Joppolo Giancaxio (Agrigento), viene ucciso Giovanni Severino, segretario della Camera del lavoro.

28 novembre 1946 Omicidio di Giuditta Levato. A Calabricata (Catanzaro), durante un'occupazione delle terre, un campiere uccide Giuditta Levato, di 31 anni, protagonista delle lotte contadine di Calabria.

21 dicembre 1946 Omicidio di Nicolò Azoti. A Baucina (Palermo), attentato a Nicolò Azoti, segretario della Camera del lavoro. Otto giorni prima era stato avvicinato con toni minacciosi dal gabelloto del feudo Traversa, che i contadini chiedevano in concessione. Muore il 23 dicembre.

4 gennaio 1947 Omicidio di Accursio Miraglia. A Sciacca (Agrigento), è ucciso Accursio Miraglia, segretario della Camera del lavoro e dirigente comunista. Il delitto, come del resto tutti gli omicidi di dirigenti e militanti del movimento contadino, è rimasto impunito.

17 gennaio 1947 Omicidio di Pietro Macchiarella. A Ficarazzi (Palermo), è ucciso Pietro Macchiarella, militante del Partito comunista, impegnato nelle lotte contadine.

19 gennaio 1947 Omicidio di Brunilde Tanzi e di Eva Macchiarini. A Milano, in due diversi attentati, sono uccise due militanti di destra: Brunilde Tanzi, del Partito democratico fascista, e Eva Macciacchini, delle Squadre d'azione "Mussolini". Secondo alcuni i due delitti sarebbero da attribuire alla Volante rossa.

13 febbraio 1947 Omicidio di Nunzio Sansone. A Villabate (Palermo), è ucciso il sindacalista Nunzio Sansone.

14 marzo 1947 Omicidio di Franco De Agazio. A Milano, è ucciso in un attentato Franco De Agazio, direttore della testata diffusa tra i reduci della Rsi «Meridiano d'Italia». Il delitto non sembra avere avuto esiti giudiziari, ma testimonianze relativamente recenti ne attribuiscono la paternità a militanti della Volante rossa.

1° maggio 1947 Strage di Portella della Ginestra (Palermo). Nel pianoro tra Piana degli Albanesi, San Giuseppe Jato e San Cipirello, dove fin dai tempi dei Fasci siciliani si usava tenere le manifestazioni per il primo maggio, i contadini erano affluiti in gran numero per la festa del lavoro e per festeggiare la vittoria delle sinistre raccolte nel Blocco del popolo alle prime elezioni regionali del 20 aprile. Improvvisamente, dalle montagne circostanti si comincia a sparare sulla folla. Secondo le fonti ufficiali vi furono 11 morti e 27 feriti. In realtà i morti furono di più (alcuni morirono successivamente per le ferite riportate) e il numero dei feriti varia da 33 a 65. Morirono sul colpo: Margherita Clesceri, madre di sei figli e incinta, Giorgio Cusenza, Castrense Intravaia di 18 anni, Vincenzina La Fata di 8 anni, Serafino Lascari di 15 anni, Giovanni Megna, Francesco Vicari. Morivano pochi giorni dopo: Vito Allotta di 19 anni, Giuseppe Di Maggio di 13 anni, Filippo Di Salvo, Giovanni Grifò di 12 anni. Morivano successivamente: Provvidenza Greco, Vincenza Spina. Vincenzo La Rocca, padre di Cristina, una bambina di 9 anni ferita a Portella (un esame radiografico del 1997 ha rilevato nel suo corpo la presenza di un frammento metallico, probabilmente una scheggia di granata), con la figlia sulle spalle si recò a piedi a San Cipirello e morì qualche settimana dopo, stremato dalla fatica. Tra i morti del primo maggio c'è anche il campiere Emanuele Busellini, ucciso dai banditi della banda Giuliano che lo avevano incontrato lungo la strada per recarsi sul luogo della strage.

9 maggio 1947 Omicidio di Michelangelo Salvia. Nelle campagne di Partinico (Palermo), è ritrovato il corpo del contadino Michelangelo Salvia, della Camera del lavoro, ucciso con colpi di arma da fuoco probabilmente da mafiosi del luogo.

22 giugno 1947 Strage di Partinico. In provincia di Palermo, sono perpetrati attacchi con armi da fuoco e bombe a mano alle sezioni del Partito comunista di Partinico, Borgetto e Cinisi, alle sedi delle Camere del lavoro di Carini e San Giuseppe Jato e alla sezione del Partito socialista di Monreale. A Partinico vengono colpiti a morte Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo Jacono. Sul posto viene trovato un volantino firmato dal bandito Giuliano, che invita i siciliani a lottare «contro la canea dei rossi» e annuncia la costituzione di un quartiere generale di lotta contro il bolscevismo, promettendo sussidi a quanti si sarebbero presentati alla sede della formazione militare, il vicino feudo Sagana.

22 ottobre 1947 Omicidio di Giuseppe Maniaci. A Terrasini (Palermo), è ucciso Giuseppe Maniaci, segretario della Confederterra e militante del Pci. Si era politicizzato nel carcere di Porto Longone, dove era detenuto per reati comuni e aveva conosciuto i dirigenti comunisti Scoccimarro e Terracini.

3 novembre 1947 Omicidio di Calogero Caiola. A San Giuseppe Jato (Palermo), è ucciso Calogero Caiola, che avrebbe dovuto testimoniare per la strage di Portella.

4 novembre 1947 Omicidio di Ferruccio Gatti. A Milano, è ucciso in un attentato Ferruccio Gatti, dirigente dello squadrismo milanese nel 1921-1922 e leader di una formazione di reduci della Rsi, e ferito suo figlio. Il delitto non sembra avere avuto esiti giudiziari, ma secondo alcuni è attribuibile a militanti della Volante rossa.

8 novembre 1947 Omicidio di Vito Pipitone. A Marsala (Trapani), è ucciso il sindacalista Vito Pipitone, segretario della Confederterra.

11 novembre 1947 Morti di Mediglia. A Mediglia (Milano), decine di manifestanti assaltano la casa di Giorgio Magenes, possidente e qualunquista, sospettato di sostenere squadre fasciste. Magenes apre il fuoco e uccide il manifestante Luigi Gaiot, operaio diciannovenne di Sesto San Giovanni; viene dunque tratto in arresto dalla forza pubblica, ma la camionetta è assalita dai manifestanti e il Magenes linciato.

15 novembre 1947 Morti di Cerignola. A Cerignola (Foggia), in scontri dopo un assalto alla sede della Dc muoiono due agenti e tre manifestanti (tra questi Domenico Angelini e Onofrio Perrone).

21 novembre 1947 Omicidio di Luigi Geronazzo. A Partinico (Palermo), viene ferito dai banditi il tenente colonnello Luigi Geronazzo, che muore successivamente.

21 dicembre 1947 Strage di Canicattì. A Canicattì (Agrigento), durante una manifestazione di disoccupati, un carabiniere spara sulla folla. Segue un conflitto in cui cadono i manifestanti Domenico Amato, Angelo Laura e Salvatore Lupo, e viene ferito il carabiniere Giuseppe Iannolino, che morirà dopo quattro giorni.

4 gennaio 1948 Omicidio di Carlo e Francesco Gulino. La banda Giuliano uccide nelle campagne tra Palermo e Trapani il confidente Carlo Gulino e il nipotino Francesco di 3 anni.

8 febbraio 1948 Strage di San Ferdinando. A San Ferdinando di Puglia (Barletta-Andria-Trani), alla cerimonia inaugurale del Fronte democratico popolare, elementi di destra e guardie campestri aprono il fuoco uccidendo Vincenzo Dionisi, Giuseppe Di Troia, Giuseppe De Michele e ferendo altri 25 partecipanti. Gli aggressori assaltano quindi le sedi dei partiti, la Camera del lavoro e la sede dell'Associazione partigiani, dove sono uccisi con una raffica di mitra il portiere, il socialista Nicola Francone, e un bambino di 7 anni, Raffaele Riondino, già ferito nel corso della sparatoria in piazza.

2 marzo 1948 Omicidio di Epifanio Li Puma. Nella campagne di Petralia Soprana (Palermo), è ucciso Epifanio Li Puma, socialista, dirigente del movimento contadino per l'occupazione delle terre incolte. Si era opposto all'ingresso dei mafiosi nella cooperativa "La Madre terra".

10 marzo 1948 Omicidio di Placido Rizzotto. A Corleone (Palermo), scompare Placido Rizzotto, ex partigiano, socialista, segretario della Camera del lavoro, dirigente delle lotte contadine. Il giorno dopo, il pastore tredicenne Giuseppe Letizia, in stato di shock per avere assistito al delitto, muore ufficialmente per tossicosi, probabilmente per essere stato avvelenato in ospedale.

29 marzo 1948 Morti di Somaglia. A Somaglia (Lodi), sono uccisi da militanti di destra Piero Bruschi e Francesco Zamproni.

1° aprile 1948. Omicidio di Calogero Cangelosi. A Camporeale (Palermo), è ucciso il segretario della Confederterra ed esponente socialista Calogero Cangelosi, e sono feriti altri militanti del movimento contadino. Il delitto era stato preceduto da intimidazioni e nel paese, dominato dal capomafia Vanni Sacco, si erano già registrati attentati a dirigenti del movimento contadino e l'incendio della sezione socialista. Il delitto rimane impunito.

11 giugno 1948 Omicidio di Marcantonio e Antonio Giacalone. A Partinico (Palermo), membri della banda Giuliano uccidono il possidente Marcantonio Giacalone e il figlio Antonio: si erano rifiutati di sborsare una somma di denaro.

14-15 luglio 1948 L'attentato a Togliatti. A Roma, in piazza Montecitorio, il 14 luglio un militante di destra (Luigi Pallante, subito arrestato) spara a Palmiro Togliatti ferendolo gravemente. Togliatti è operato d'urgenza e il 19 luglio sarà dichiarato fuori pericolo. L'attentato scatena un'ondata di protesta, che talora assume forme di conflittualità violenta, in tutto il Paese. Nelle manifestazioni che seguono si registrano i seguenti episodi cruenti: a Genova, sono uccisi dalle forze dell'ordine Stefano Biagio, Mariano D'Amori e Maria Angela Alici; a Napoli, Giovanni Quinto e Angelo Fischietti; a Roma, Filippo Glionna; a Taranto, Angelo Gavatara; a Livorno, Corrado Neri; a Gravina di Puglia (Bari), Vito Nicola Lombardo (il giorno 15). A Pisa il giovane di destra Vittorio Ferri spara contro i manifestanti ed è linciato. Il giorno 15, ad Abbadia San Salvatore (Grosseto), sono uccisi l'agente di polizia Battista Carloni e il maresciallo Virgilio Ranieri.
Ancora il 19 luglio, a Siena, durante i funerali dei poliziotti uccisi ad Abbadia San Salvatore il 15 luglio, un provocatore spara con arma da fuoco. Le forze dell'ordine fanno irruzione nella sede della Federterra, procedendo all'arresto del segretario. Seguono scontri nei quali è ucciso Severino Meattini, capo della lega di Torrenieri.

3 settembre 1948 Strage di Partinico. A Partinico (Palermo), la banda Giuliano uccide il capitano dei carabinieri Antonino Di Salvo, il maresciallo Nicola Messina e il commissario di pubblica sicurezza Celestino Zapponi.

22 settembre 1948 Omicidio di Artemio Repetti. A Pianello (Piacenza), in un'imboscata tesa da ignoti è ucciso Artemio Repetti, segretario della Camera del lavoro.

15 ottobre 1948 Omicidio di Pietro Paganini. A Dairago di Arconate (Milano), in uno scontro tra fascisti e comunisti è ucciso l'ex partigiano Pietro Paganini.

17 novembre 1948 Omicidio di Angelo Casolari e Anna Ducati. A Modena, nella canonica della parrocchia di Freto, sono uccisi da ignoti Angelo Casolari e Anna Ducati, membri del consiglio parrocchiale. L'omicidio è generalmente riferito al "triangolo della morte".

16 dicembre 1948 Omicidio di Giovanni Tasquier. A Giardinello (Palermo), una jeep di pattuglia mista di carabinieri e polizia è fatta oggetto di raffiche di mitra da parte di banditi della banda Giuliano. Cade ucciso il brigadiere di pubblica sicurezza Giovanni Tasquier e vengono feriti tre agenti.

27 gennaio 1949 Omicidio di Felice Ghisalberti e di Leonardo Massaza. A Milano, in due diversi attentati, sono uccisi Felice Ghisalberti e Leonardo Massaza. Il primo durante la Rsi era stato nella Legione "Muti". Si diceva avesse partecipato a rastrellamenti e repressioni e fosse l'autore materiale della morte dell'antifascista Eugenio Curiel. Massaza, dirigente della fabbrica Olap, aveva smesso di occuparsi di politica dopo la Liberazione. Le indagini portarono all'individuazione dei responsabili degli omicidi in militanti della Volante rossa, che fu dunque sgominata e portata in giudizio.

2 luglio 1949 Strage di Portella della Paglia. A Portella della Paglia (Palermo), in un agguato teso dalla banda Giuliano, cadono gli agenti di pubblica sicurezza Carmelo Agnone, Candeloro Catanese, Carmelo Lentini, Michele Marinaro, Quinto Reda.

19 agosto 1949 Strage di Bellolampo. A Bellolampo (Palermo), la banda Giuliano fa esplodere un automezzo militare. Muoiono sette carabinieri: Giovan Battista Aloe, Armando Loddo, Sergio Mancini, Pasquale Marcone, Antonio Pubusa, Gabriele Palandrani, Ilario Russo. Undici feriti.

21 agosto 1949 Omicidio di Giovanni Calabrese e Giuseppe Fiorenza. A San Cipirello (Palermo), la banda Giuliano uccide i carabinieri Giovanni Calabrese e Giuseppe Fiorenza.

28 gennaio 1950 Omicidio di Donato Leuzzi. A Salice salentino (Lecce), è ucciso in un agguato Donato Leuzzi, segretario Camera del lavoro.

17-19 gennaio 1951 Manifestazioni contro Eisenhower. Nelle manifestazioni indette dai partiti di sinistra contro Eisenhower, si verificano in molte città scontri con le forze dell'ordine. Ad Adrano (Catania), muoiono Girolamo Rosano e Grazia Buscami; a Comacchio (Ferrara), muore Antonio Fantinoli; a Piana degli Albanesi (Palermo), muore Domenico Lo Greco.

16 aprile 1952 Omicidio di Erio Codecà. A Torino, di sera, è ucciso con un colpo di pistola dinanzi alla sua abitazione, fuori del centro abitato, l'ingegnere Erio Codecà, di 53 anni, direttore della Fiat spa. Le indagini portano a un ex partigiano comunista, che al processo fu assolto.

7 agosto 1952 Omicidio di Filippo Intile. Nelle campagne di Caccamo (Palermo), viene ucciso a colpi d'accetta il contadino Filippo Intile: voleva dividere il prodotto dei campi che aveva a mezzadria al 60% per il mezzadro e il 40% per il proprietario, in base a un decreto del ministro Fausto Gullo dell'ottobre 1944. A molti anni dal decreto agrari e mafiosi pretendevano di dividere ancora al 50%.

16 maggio 1955 Omicidio di Salvatore Carnevale. A Sciara (Palermo), è ucciso il sindacalista Salvatore Carnevale, impegnato nelle lotte contadine e operaie della zona. I mafiosi incriminati sono condannati in primo grado e assolti in appello.

13 agosto 1955 Omicidio di Giuseppe Spagnolo. A Cattolica Eraclea (Agrigento), è ucciso Giuseppe Spagnolo, sindaco (Pci) e dirigente del movimento contadino.

25 marzo 1957 Omicidio di Pasquale Almerico e di Antonio Pollari. A Camporeale (Palermo), è ucciso Pasquale Almerico e ferito suo fratello. Nell'attentato muore Antonino Pollari, che passava di lì per caso. Almerico, sindaco democristiano, si opponeva all'ingresso di mafiosi nel partito e si era rivolto al segretario provinciale Giovanni Gioia, senza avere risposta. Il capomafia Vanni Sacco, indiziato del delitto, fu assolto per insufficienza di prove.

26 giugno 1959 Omicidio di Anna Prestigiacomo. A Palermo, è uccisa Anna Prestigiacomo, di 15 anni, forse per vendetta nei confronti del padre, ritenuto confidente dei carabinieri.

18 settembre 1959 Omicidio di Giuseppina Savoca. A Palermo, durante una sparatoria tra mafiosi, cade uccisa la tredicenne Giuseppina Savoca.

26 ottobre 1959 Omicidio di Antonio e Vincenzo Pecoraro. A Godrano (Palermo), in un conflitto tra le cosche mafiose della zona, sono uccisi i fratelli Antonino e Vincenzo Pecoraro, di 19 e 10 anni.

30 marzo 1960 Omicidio di Cataldo Tandoj e di Antonio Damanti. Ad Agrigento, è ucciso il commissario Cataldo Tandoj; con lui è ucciso il giovane Antonio Damanti, un passante. Per la Commissione parlamentare antimafia, l'omicidio di Tandoj va inserito «nel contesto delle relazioni tra il commissario e l'organizzazione mafiosa di Raffadali (Agrigento)». I mafiosi temevano che il commissario, in procinto di trasferirsi a Roma, potesse rivelare segreti riguardanti delitti e attività della mafia.

5 maggio 1960 Omicidio di Cosimo Cristina. Nei pressi di Termini Imerese (Palermo), sui binari della ferrovia viene trovato il corpo senza vita di Cosimo Cristina, che aveva fondato un foglio locale ed era corrispondente del giornale «L'Ora» di Palermo. Si era occupato di varie inchieste e in particolare della vicenda dei frati di Mazzarino, processati e condannati per i loro rapporti con mafiosi.

5-8 luglio 1960 Manifestazioni del luglio 1960. Durante le manifestazioni contro il governo Tambroni, indette dai partiti di sinistra, la polizia fa ampio uso della forza. Muoiono: il 5 luglio a Licata (Agrigento), Vincenzo Napoli; il 7 luglio a Reggio Emilia, Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri, Afro Tondelli; l'8 luglio a Palermo, Andrea Gangitano, Rosa La Barbera, Giuseppe Malleo, Francesco Vella; a Catania, Salvatore Novembre.

27 settembre 1960 Omicidio di Paolo Bongiorno. A Lucca Sicula (Agrigento), è ucciso in un agguato di stampo mafioso Paolo Bongiorno, dirigente della locale Camera del lavoro.

18 gennaio 1961 Omicidio di Paolino Riccobono. A Tommaso Natale, borgata di Palermo, nel corso della faida mafiosa tra le famiglie Cracolici e Riccobono, viene ucciso il tredicenne Paolino Riccobono.

12 giugno 1961 La notte dei fuochi. A Salorno (Bolzano), nella "notte dei fuochi" (nella quale si contano 34 attentati dinamitardi a tralicci dell'alta tensione), il cantoniere dell'Anas Giovanni Postal rimane ucciso mentre tenta di rimuovere un ordigno esplosivo posizionato su un albero. Della disposizione dell'ordigno furono ritenuti responsabili appartenenti al Comitato di liberazione del Sud Tirolo.

20 ottobre 1962 Omicidio di Gaspare Erzen. Esplode una bomba nella stazione ferroviaria di Verona; rimane ucciso Gaspare Erzen; 19 i feriti.

27 ottobre 1962 Omicidio di Giovanni Ardizzone. A Milano, durante una manifestazione in favore di Cuba, l'intervento delle forze di polizia provoca la morte di Giovanni Ardizzone, 21 anni, studente di medicina.

27 ottobre 1962 Morte di Enrico Mattei. A Bascapè (Pavia), cade l'aereo personale e muore il presidente dell'Ente nazionale idrocarburi (Eni) Enrico Mattei. Anche se le inchieste giudiziarie non hanno dato risultati definitivi, è probabile un ruolo della mafia nella preparazione dell'"incidente" che ha determinato la scomparsa di Mattei, impegnato in una politica energetica concorrenziale con quella delle grandi società petrolifere.

30 giugno 1963 Strage di Ciaculli. Nella mattinata, a Villabate (Palermo), un'auto imbottita di tritolo esplode davanti al garage del capomafia Giovanni Di Peri, uccidendo, assieme al guardiano del garage Pietro Cannizzaro, il fornaio Giuseppe Tesauro, che passava nel momento dell'esplosione.
Nel pomeriggio, strage di Ciaculli (borgata di Palermo), regno della famiglia mafiosa dei Greco. Era in corso una sanguinosa guerra di mafia tra i Greco e i fratelli La Barbera. Una Giulietta al tritolo, destinata ad esplodere vicino all'abitazione di mafiosi della zona, scoppia uccidendo 7 rappresentanti delle forze dell'ordine accorsi sul posto, in seguito a una chiamata telefonica. Muoiono il tenente dei Carabinieri Mario Malausa, i marescialli dei Carabinieri Silvio Corrao e Calogero Vaccaro, il maresciallo dell'Esercito Pasquale Nuccio, i carabinieri Eugenio Altomare e Marino Fardelli, il soldato Giorgio Ciacci. Dopo la strage comincia a operare la Commissione parlamentare d'inchiesta sulla mafia in Sicilia, costituita nel 1961.

3 settembre 1964Omicidio di Vittorio Tiralongo. A Selva dei Molini (Bolzano), cade in un'imboscata tesa da estremisti altoatesini il carabiniere Vittorio Tiralongo.


24 marzo 1966 Omicidio di Carmelo Battaglia. A Tusa (Messina), è ucciso il sindacalista Carmelo Battaglia. Assessore comunale socialista, faceva parte della cooperativa di pascolo "Risveglio alesino".

27 aprile 1966 Morte di Paolo Rossi. All'Università di Roma avvengono scontri fra studenti sinistra e di destra; lo studente di sinistra Paolo Rossi, colpito da malore, precipita e muore.

23 maggio 1966 Omicidio di Bruno Bolognesi. Passo Vizze (Bolzano), rimane ucciso da un ordigno il finanziere Bruno Bolognesi.

24 luglio 1966 L'attentato ai finanzieri Salvatore Cabitta e Giuseppe D'Ignoti. A S. Martino di Casies (Bolzano), i finanzieri Salvatore Cabitta e Giuseppe D'Ignoti cadono in un'imboscata tesa da terroristi separatisti sudtirolesi.

9 settembre 1966 La strage di Malga Sasso (Bolzano). Muoiono in un attentato dinamitardo ad una caserma della Guardia di finanza il finanziere Martino Cossu, il tenente Franco Petrucci e il vicebrigadiere Eriberto Volgger.

2 febbraio 1967 Omicidio di Nicola Mignona. A Campobasso, è ucciso in una sparatoria con un pregiudicato l'appuntato dei Carabinieri Nicola Mignona.

25 giugno 1967 La strage di Cima Vallona. A S. Nicolò di Comelico (Bolzano), il Fronte clandestino per la liberazione dell'Alto Adige (Bas-Befreiungsausschuss Südtirol) colloca dell'esplosivo su un traliccio, minando l'unica via di accesso: muoiono il capitano dei Carabinieri Francesco Gentile, i paracadutisti Mario Di Lecce e Olivo Dordi e l'alpino Armando Piva.

30 settembre 1967 L'attentato alla stazione di Trento. Nella stazione di Trento, sul treno Alpen-Express proveniente da Innsbruck, il brigadiere di pubblica sicurezza Filippo Foti e la guardia scelta Edoardo Martini muoiono nel tentavano di disinnescare un ordigno.

29 dicembre 1967 Omicidio di Giuseppe Piani. A Torre del Greco (Napoli), è ucciso l'appuntato dei Carabinieri Giuseppe Piani.

2 dicembre 1968 Morti di Avola. Ad Avola (Siracusa), durante uno sciopero di braccianti l'intervento delle forze dell'ordine provoca la morte di due manifestanti, Angelo Sigona e Giuseppe Scibilia, e 48 feriti.

27 febbraio 1969 Morte di Domenico Congedo. A Roma, nel corso di una manifestazione contro la visita di Nixon in Italia, muore precipitando dal cornicione dell'Università occupata, lo studente Domenico Congedo, di 23 anni.

9 aprile 1969 Morti di Battipaglia. A Battipaglia (Salerno), durante una manifestazione per la chiusura di due stabilimenti che davano lavoro a 800 operai, la folla assalta il municipio. Reparti di polizia aprono il fuoco sui manifestanti. Due morti: Teresa Ricciardi, che si era affacciata al balcone, e Carmine Citro, che era in strada, e decine di feriti.

27 aprile 1969 Omicidio di Orazio Costantino. Nelle campagne di Altavilla Milicia (Palermo), nel corso di un'operazione per la cattura degli autori di un'estorsione, viene ucciso il carabiniere Orazio Costantino.

13 settembre 1969 Morte di Alberto Muraro. A Padova, il portinaio Alberto Muraro cade dalla tromba delle scale. Testimone del caso Fachini-Juliano (quest'ultimo commissario della Polizia trasferito da Padova mentre indagava su attentati compiuti da militanti di Ordine nuovo). Il caso verrà archiviato come incidente nonostante i molti dubbi.

27 ottobre 1969 Omicidio di Cesare Pardini. A Pisa, negli scontri fra polizia e militanti della sinistra che protestano contro le attività dei neofascisti e contro la dittatura in Grecia, muore lo studente Cesare Pardini, colpito da un candelotto lacrimogeno.

19 novembre 1969 Omicidio di Antonio Annarumma. Durante una manifestazione a Milano muore l'agente di Pubblica Sicurezza Antonio Annarumma.

10 dicembre 1969 Strage di viale Lazio. A Palermo, un commando di killer travestiti da agenti della polizia – Totò Riina, Bernardo Provenzano, Calogero Bagarella, della famiglia dei Corleonesi, e Damiano Caruso della famiglia mafiosa di Riesi – fa irruzione negli uffici dell'impresa Moncada, situata in viale Lazio, sparando all'impazzata. Nel conflitto a fuoco muoiono Michele Cavataio, Calogero Bagarella e tre impiegati dell'impresa. La strage di viale Lazio chiude una fase storica della mafia siciliana e cambia gli equilibri e i progetti futuri di Cosa nostra, aprendo le porte all'ascesa dei Corleonesi nel dominio su Palermo.

12 dicembre 1969 La strage di piazza Fontana. Milano: muoiono 17 persone e circa 90 restano ferite. Lo stesso giorno scoppiano tre ordigni a Roma, due sull'Altare della Patria e uno nell'agenzia della Banca nazionale del lavoro.

15 dicembre 1969 Giuseppe Pinelli – esponente dei movimenti anarchici milanesi – rimane ucciso precipitando dalla finestra dell'ufficio della Questura di Milano ove era sottoposto a interrogatorio nell'ambito delle indagini sulla strage di piazza Fontana.

18 aprile 1970Omicidio di Ugo Venturini. A Genova, un comizio del Msi è contestato da militanti di sinistra, che lanciano oggetti contundenti. L'operaio Ugo Venturini, militante del Msi di 30 anni, viene colpito da una bottiglia piena di sabbia lanciata da contestatori. Morirà il 1° maggio.

luglio 1970-febbraio 1971 Rivolta di Reggio Calabria. Il 15 luglio, a Reggio Calabria, nella notte viene trovato morto il sindacalista della Cgil Bruno Labate. Il 16 luglio inizia la rivolta di Reggio Calabria.

15 luglio 1970 Morte di Bruno Labate. A Reggio Calabria, durante il secondo giorno di rivolta per il capoluogo regionale, muore il ferroviere Bruno Labate.

18 luglio 1970 Assalto alla questura. A Reggio Calabria, dopo i funerali della prima vittima della rivolta, Bruno Labate, i dimostranti assaltano la questura.

22 luglio 1970 La strage di Gioia Tauro.Attentato al treno Freccia del Sud a Gioia Tauro (Reggio Calabria), collegato con la rivolta di Reggio Calabria: 6 morti e circa 70 feriti.

6 settembre 1970
Attentati dinamitardi. A Reggio Calabria, durante la rivolta per il capoluogo, vengono compiuti quattro attentati dinamitardi contro esponenti politici e delle forze dell'ordine.

16 settembre 1970 Omicidio di Mauro De Mauro. A Palermo, scompare il giornalista Mauro De Mauro, del quotidiano «L'Ora». Il delitto è stato messo in relazione con un'inchiesta che De Mauro si accingeva a svolgere sulla morte del presidente dell'Eni Enrico Mattei e con il fallito golpe Borghese del 1970.

17 settembre 1970 Omicidio di Angelo Campanella e morte di Vincenzo Curigliano. A Reggio Calabria, durante la fase più acuta della rivolta per il capoluogo, viene ucciso un conducente di autobus, Angelo Campanella, e muore un poliziotto, Vincenzo Curigliano.

15 ottobre 1970
Presidio militare della ferrovia. Lungo la linea ferroviaria Lamezia Terme-Reggio Calabria vengono schierati i militari dell'esercito a causa dei numerosissimi attentati dinamitardi collegati alla rivolta per il capoluogo.

12 dicembre 1970 Omicidio di Saverio Santarelli. A Milano, durante cariche della polizia a una manifestazione, muore lo studente di sinistra Saverio Saltarelli, colpito da un candelotto lacrimogeno.

12 gennaio 1971 Omicidio di Antonio Bellotti. A Reggio Calabria, nel corso di una sassaiola contro un treno che riporta a Padova un reparto Celere, è colpito al capo e muore dopo 16 giorni di coma Antonio Bellotti, 19 anni, agente di pubblica sicurezza.

16 gennaio 1971
Omicidio di Antonio Bellotti. A Reggio Calabria, nella fase terminale della rivolta per il capoluogo, viene ucciso il poliziotto Antonio Bellotti.

4 febbraio 1971
Omicidio di Giuseppe Malacaria. A Catanzaro, durante una manifestazione antifascista connessa alla rivolta per il capoluogo, viene ucciso il muratore Giuseppe Malacaria.

26 marzo 1971
Omicidio di Alessandro Floris. A Genova durante una rapina viene assassinato da militanti del gruppo terroristico "XXII ottobre" il portavalori Alessandro Floris.

5 maggio 1971 Omicidio di Pietro Scaglione e Antonino Lo Russo. A Palermo, sono uccisi il procuratore della Repubblica Pietro Scaglione e il suo autista Antonino Lo Russo.

17 settembre 1971 Omicidio di Carmine Jaconis. A Reggio Calabria, in occasione di una manifestazione per commemorare la seconda vittima della rivolta, Angelo Campanella, viene ucciso il barista Carmine Jaconis.

14 dicembre 1971 Omicidio di Giovanni Persoglio Gamalero. A Marina di Pisa un ordigno uccide lo studente universitario Giovanni Persoglio Gamalero.

11 marzo 1972 Omicidio di Giuseppe Tavecchio. A Milano, nel corso di violenti scontri tra estremisti di destra e polizia, dopo il divieto di una manifestazione della "maggioranza silenziosa", viene occasionalmente colpito a morte mentre transita nelle vicinanze Giuseppe Tavecchio, di 60 anni, pensionato.

15 marzo 1972 Morte di Giangiacomo Feltrinelli. A Milano, muore l'editore Giangiacomo Feltrinelli, ucciso dall'ordigno esplosivo da lui predisposto.

5 maggio 1972 Morte di Franco Serantini. A Pisa, mentre manifesta contro un corteo del Msi, negli scontri tra polizia e manifestanti viene gravemente ferito dalle forze dell'ordine lo studente anarchico Franco Serantini, di 21 anni. Incarcerato e privo di assistenza, morirà due giorni dopo.

17 maggio 1972 Omicidio di Luigi Calabresi. A Milano è assassinato il commissario capo di pubblica sicurezza Luigi Calabresi.

31 maggio 1972 La strage di Peteano. A Sagrado di Peteano (Gorizia) muoiono il brigadiere Antonio Ferraro e due carabinieri, Donato Poveromo e Franco Dongiovanni. Altri due carabinieri rimangono gravemente feriti.

7 luglio 1972 Omicidio di Carlo Falvella. A Salerno, in uno scontro tra opposte fazioni, muore lo studente militante del Fuan (organizzazione degli universitari di destra) Carlo Falvella, di 21 anni.

25 agosto 1972 Omicidio di Mariano Lupo. A Parma, militanti neofascisti uccidono Mariano Lupo, di Lotta continua.

21 ottobre 1972 Attentati ai treni per Reggio. Manifestazione nazionale dei sindacati a Reggio Calabria. Un ordigno viene collocato sul treno speciale che porta dal nord i metalmeccanici. Nella notte 10 ordigni provocano danni lungo la linea ferroviaria.

22 ottobre 1972
Attentati dinamitardi. Lungo le linee ferroviarie dirette a Reggio Calabria, dove si svolge una conferenza sindacale di risposta alla rivolta per il capoluogo, sono compiuti numerosi attentati dinamitardi.

27 ottobre 1972 Omicidio di Giovanni Spampinato. A Ragusa, viene ucciso il cronista del giornale «L'Ora» Giovanni Spampinato, di 27 anni. Il delitto è opera del giovane Roberto Cambria, figlio del presidente del tribunale, ed è frutto dei rapporti conflittuali tra neofascisti, servizi segreti e ambienti criminali, su cui Spampinato indagava.

27 dicembre 1972 Omicidio di Giovanni Ventra. A Cittanova (Reggio Calabria), è ucciso da un proiettile vagante Giovanni Ventra, consigliere comunale del Pci, durante un'imboscata a un uomo del clan Facchineri.

23 gennaio 1973 Omicidio di Roberto Franceschi. A Milano, dinanzi all'Università "Luigi Bocconi", è mortalmente ferito alla nuca da un proiettile esploso da un agente di Polizia lo studente Roberto Franceschi, del Movimento studentesco; morirà alcuni giorni dopo senza aver ripreso conoscenza.

21 febbraio 1973 Omicidio di Vincenzo Caporale. A Napoli, ferito da un candelotto durante un corteo contro la legge sul fermo di polizia, muore qualche giorno dopo lo studente Vincenzo Caporale, di 19 anni.

12 aprile 1973 Omicidio di Antonio Marino. A Milano, negli scontri fra forze dell'ordine e militanti del Movimento sociale italiano, muore la guardia di pubblica sicurezza Antonio Marino, ucciso da una bomba.

16 aprile 1973 Il rogo di Primavalle. A Roma muoiono i fratelli Virgilio e Stefano Mattei, figli del segretario della sezione di Primavalle del Movimento sociale italiano, in un attentato incendiario alla loro abitazione.

17 maggio 1973 La strage alla questura. A Milano, dinanzi alla questura, nel corso di una manifestazione commemorativa di Luigi Calabresi, un militante dell'estrema destra lancia una bomba tra la folla. Rimangono uccisi Felicia Bartolozzi, Gabriella Bortolon, Federico Masarin e Giuseppe Panzino. Circa 50 i feriti.

31 luglio 1973
Morte di Giuseppe Santostefano. A Reggio Calabria, durante i tafferugli a margine di un comizio del Partito comunista italiano, muore un simpatizzante del Movimento sociale italiano, Giuseppe Santostefano.

17 dicembre 1973 Strage dell'aeroporto di Fiumicino. Nell'aeroporto di Roma-Fiumicino, militanti di un commando palestinese di "Settembre nero" lanciano bombe al fosforo in un aereo della PanAm, uccidendo 30 persone (tra queste quattro italiani: Raffaele Narciso, Giuliano De Angelis, la moglie Emma Zanghi e la loro figlioletta Monica De Angelis). Muore anche Antonio Zara, della Guardia di finanza, che tenta di opporsi. Si impadroniscono quindi di un aereo Lufthansa, facendovi salire alcuni ostaggi, e costringono l'equipaggio al decollo. A bordo dell'aereo Lufthansa uccidono il tecnico della società Asa, Domenico Ippoliti, il cui corpo è abbandonato sulla pista di Atene, dove l'aereo fa scalo. Il giorno successivo, dopo che altri aeroporti avevano rifiutato il permesso di atterrare, l'aereo si ferma nell'aeroporto di Kuwait City, dove sono liberati gli ostaggi; i terroristi sono arrestati e consegnati all'Olp. Di loro, compresa l'identità, non si sono mai avute informazioni.

10 gennaio 1974 Omicidio di Angelo Sorino. Nella borgata palermitana di San Lorenzo, è ucciso il maresciallo di polizia in pensione Angelo Sorino, che collaborava con un collega in servizio a un'inchiesta sulla mafia della zona.

6 febbraio 1974 Omicidio di Nicola Ruffo. A Bari, nel corso di una rapina, è ucciso Nicola Ruffo, un macchinista delle ferrovie dello Stato che tentava di difendere la titolare di una tabaccheria.

24 marzo 1974 Omicidio di Lucio Terminiello. A Milano viene assassinato l'impiegato Lucio Terminiello, erroneamente ritenuto un poliziotto in borghese, da un esponente della destra extraparlamentare.

28 maggio 1974 La strage di piazza della Loggia. A Brescia un ordigno provoca la morte di 8 persone e il ferimento di circa 100.

17 giugno 1974 L'attentato di via Zabarella. A Padova, in un'incursione delle Brigate rosse nella sede provinciale del Movimento sociale italiano, sono uccisi Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola.

4 agosto 1974 La strage dell'Italicus. Nei pressi della stazione di S. Benedetto Val di Sambro (Bologna), un ordigno posto sull'espresso 1486, diretto a Monaco di Baviera, provoca 12 morti e circa feriti.

8 settembre 1974 Omicidio di Fabrizio Ceruso. A Roma, nel quartiere di San Basilio, negli scontri con le forze dell'ordine, durante un'occupazione di case organizzata dall'Autonomia operaia, muore Fabrizio Ceruso, 19 anni, militante dell'Autonomia operaia.

14 ottobre 1974 Rapimento e omicidio di Emanuele Riboli. A Buguggiate (Varese), Emanuele Riboli, 17 anni, figlio di un piccolo imprenditore, è rapito dal clan Zagari (cosca della 'ndrangheta residente nel Varesotto). Dopo il versamento di una parte del riscatto richiesto, dal 13 dicembre 1974 i rapporti tra la famiglia a i rapitori si interruppero. Il ragazzo fu ucciso e il corpo non venne restituito. La vicenda ebbe un esito processuale molti anni dopo.

15 ottobre 1974 Omicidio di Felice Maritano. A Robbiano di Mediglia (Milano) Felice Maritano, maresciallo dei Carabinieri, muore in un conflitto a fuoco con un militante delle Brigate rosse.

20 ottobre 1974 Omicidio di Adelchi Argada. A Lamezia Terme (Catanzaro), Adelchi Argada, militante di sinistra, è ucciso da militanti di Avanguardia nazionale.

20 novembre 1974 Omicidio di Fanny Dallari. A Savona, un ordigno esplode causando la morte di Fanny Dallari e il ferimento di 14 persone.

5 dicembre 1974 Omicidio di Andrea Lombardini. Ad Argelato (Bologna), il brigadiere dei Carabinieri Andrea Lombardini muore in un conflitto a fuoco con militanti delle Brigate rosse.

24 gennaio 1975 L'assassinio di Leonardo Falco e Giovanni Ceravolo. A Empoli (Firenze), l'estremista di destra Mario Tuti uccide il vicebrigadiere di pubblica sicurezza Leonardo Falco e l'appuntato Giovanni Ceravolo, giunti ad arrestarlo.

13 febbraio 1975 Sequestro di Tullio De Micheli. A Comerio (Varese), viene rapito l'imprenditore Tullio De Micheli, che non farà più ritorno. Il sequestro è attribuibile ad ambienti mafiosi.

28 febbraio 1975 Omicidio di Mikaeli (Mikis) Mantakas. A Roma militanti di Potere operaio uccidono Mikaeli (Mikis) Mantakas, militante greco del Fronte universitario d'azione nazionale (Fuan).

13 marzo 1975 A Milano, militanti di Avanguardia operaia aggrediscono Sergio Ramelli, militante del Fronte della gioventù.

Aprile 1975 Omicidio di Giuseppe, Michele e Domenico Facchineri. A Cittanova (Reggio Calabria), in una faida sono uccisi Giuseppe Facchineri e i figli Michele, di 12 anni, e Domenico, di 9.

14-15 aprile 1975 Omicidio di Carlo Saronio. A Milano militanti di Potere operaio sequestrano l'ingegnere Carlo Saronio, che muore per una dose letale di cloroformio.

16 aprile 1975 Omicidio di Claudio Varalli. A Milano, in uno scontro tra opposte fazioni, un neofascista uccide lo studente di sinistra Claudio Varalli.

17 aprile 1975 Omicidio di Giannino Zibecchi. A Milano, nel corso di una manifestazione di protesta contro l'omicidio di Claudio Varalli, durante una carica delle forze dell'ordine muore Giannino Zibecchi, schiacciato da un automezzo.

17 aprile 1975 Omicidio di Tonino Micciché. A Torino, durante gli scontri tra manifestanti per la morte di Varalli, muore l'operaio Tonino Micciché, di 25 anni, colpito da un colpo di pistola sparato da una guardia giurata.

19 aprile 1975 Omicidio di Rodolfo Boschi. A Firenze, durante una manifestazione antifascista, muore Rodolfo Boschi, giovane militante del Pci, colpito da un agente in borghese.

16 maggio 1975 Morte di Costantino Gennaro. A Napoli, durante una manifestazione, è travolto e ucciso da un mezzo delle forze dell'ordine il pensionato Costantino Gennaro, di 65 anni.

30 maggio 1975 Morte di Giovanni Piras. Ad Aversa (Caserta), Giovanni Piras, dei Nuclei armati proletari, muore in un fallito attentato nel manicomio giudiziario.

29 aprile 1975 Omicidio di Sergio Ramelli. Sergio Ramelli, militante del Fronte della gioventù, muore a Milano in seguito all'aggressione subita il 13 marzo.

5 giugno 1975 Omicidio di Giovanni D'Alfonso. L'industriale torinese Vittorio Vallarino Gancia è sequestrato da un commando delle Brigate rosse. Il giorno successivo i carabinieri scoprono il covo (presso la Cascina Spiotta di Acqui Terme, Alessandria) dove l'industriale è detenuto. Nel conflitto a fuoco viene ferito a morte l'appuntato Giovanni D'Alfonso (che morirà l'11 giugno) e muore una dirigente delle Brigate rosse.

12 giugno 1975 Omicidio di Alceste Campanile. A Reggio Emilia, lo studente Alceste Campanile, aderente a Lotta continua, viene ritrovato ucciso da due colpi di pistola sul greto di un torrente vicino a Reggio Emilia. Nel 2007, il neofascista pentito Paolo Bellini si autoaccusa del delitto. Il reato è però prescritto, come è stato confermato nel 2009 dalla Corte d'assise d'appello di Bologna.

16 giugno 1975 Omicidio di Jolanda Palladino. A Napoli, una manifestazione per festeggiare la vittoria elettorale del Pci è fatta bersaglio di bottiglie incendiarie: rimane gravemente ferita Jolanda Palladino, che morirà alcuni giorni dopo.

18 giugno 1975 Omicidio di Calogero Morreale A Roccamena (Palermo), è ucciso Calogero Morreale, segretario socialista e dirigente dell'Alleanza coltivatori. Era stato uno dei principali artefici della vittoria delle sinistre alle elezioni comunali del 15 giugno.

2 luglio 1975 Omicidio di Gaetano Cappiello. A Palermo, durante il rapimento dell'imprenditore Angelo Randazzo, è ucciso l'agente di polizia Gaetano Cappiello.

3 luglio 1975 Omicidio di Francesco Ferlaino. A Nicastro (Catanzaro), è ucciso l'avvocato generale dello Stato presso la Corte d'appello Francesco Ferlaino. Era stato presidente del tribunale che aveva processato numerosi mafiosi.

8 luglio 1975 Omicidio di Annamaria Mantini. A Roma, durante un'irruzione dell'antiterrorismo in un covo di Tor di Quinto, è uccisa Anna Maria Mantini, dei Nap.

4 settembre 1975 Omicidio di Antonio Niedda. Ponte di Brenta (Padova). L'appuntato di pubblica sicurezza Antonio Niedda viene ucciso da un militante delle Brigate rosse durante un controllo.

1° ottobre 1975 Omicidio di Rosaria Lopez. A Roma, nella notte fra il 1° e il 2 ottobre sono ritrovate nel portabagagli di un'automobile due ragazze: Rosaria Lopez, morta, e Donatella Colasanti, ferita. Le ragazze erano state sequestrate per molte ore in una villetta del Circeo (Latina), dove erano state seviziate e stuprate da tre giovani estremisti di destra, Andrea Ghira, Gianni Guido e Angelo Izzo; poi, credute entrambe morte, erano state chiuse nel portabagagli.

22 ottobre 1975 L'imboscata a Pietrasanta. A Pietrasanta (Lucca), nel corso di un'operazione di polizia giudiziaria, vengono uccisi da estremisti di sinistra tre agenti di pubblica sicurezza: il vicebrigadiere Armando Femiano, l'appuntato Giuseppe Lombardi e il maresciallo Gianni Mussi.

25 ottobre 1975 Omicidio di Alberto Brasili. A Milano, in piazza San Babila, è ucciso da militanti dell'estrema destra l'operaio Alberto Brasili.

29 ottobre 1975 Omicidio di Mario Zicchieri. A Roma il sedicenne Mario Zicchieri, militante del Fronte della gioventù, viene ucciso da un colpo di fucile davanti alla sezione del Movimento sociale italiano del quartiere Prenestino.

30 ottobre 1975 Omicidio di Antonio Corrado. A Roma, scambiato per un militante di Lotta continua, è ucciso da militanti di estrema destra Antonio Corrado, di 21 anni.

2 novembre 1975 Omicidio di Pier Paolo Pasolini. A Ostia (Roma), Pier Paolo Pasolini è ucciso.

22 novembre 1975 Omicidio di Pietro Bruno. A Roma, durante una manifestazione per la liberazione dell'Angola, l'intervento delle forze dell'ordine provoca la morte di Pietro Bruno, diciottenne, militante di Lotta continua.

5 gennaio 1976 Omicidio di Gerardo D'Arminio. Ad Afragola (Napoli), è ucciso il maresciallo dei carabinieri Gerardo D'Arminio.

4 marzo 1976 Omicidio di Giuseppe Muscarella. A Mezzojuso (Palermo), è ucciso Giuseppe Muscarella, dirigente dell'Alleanza coltivatori. Aveva promosso una campagna per l'acquisto collettivo di fertilizzanti rompendo il monopolio delle cosche e aveva proposto la costituzione di una cooperativa.

14 marzo 1976 Omicidio di Mario Marotta. A Roma, è ucciso accidentalmente dalla polizia, che stava inseguendo gli autori dell'attacco all'Ambasciata di Spagna, Mario Marotta, di 52 anni.

7 aprile 1976 Omicidio di Mario Salvi. A Roma, durante una manifestazione di giovani dell'Autonomia, l'intervento delle forze dell'ordine provoca la morte di Mario Salvi. A sparare fu l'agente Domenico Velluto e la vicenda è collegata con l'omicidio di Mauro Amato (8 luglio 1977).

27 aprile 1976 Omicidio di Gaetano Amoroso. A Milano, militanti dell'estrema destra accoltellano tre esponenti dell'estrema sinistra: dei tre Gaetano Amoroso, di 21 anni, morrà qualche giorno dopo per le ferite.

29 aprile 1976 Omicidio di Enrico Pedenovi. A Milano un commando di Prima linea uccide l'avvocato Enrico Pedenovi, membro del Comitato centrale del Movimento sociale italiano.

4 maggio 1976 Omicidio di Alberto Capua e di Vincenzo Ranieri. A Melicuccà (Reggio Calabria), muoiono durante un tentativo di rapimento il 73enne avvocato e possidente Alberto Capua (ex sindaco di Melicuccà) e il suo autista Vincenzo Ranieri.

23 maggio 1976 Omicidio di Mario Ceretto. A Courgné (Torino), è sequestrato Mario Ceretto ad opera di ambienti della 'ndrangheta. Il suo corpo fu trovato 5 giorni dopo nelle campagne vicino a Orbassano.

28 maggio 1976 Omicidio di Luigi De Rosa. A Sezze Romano (Latina), negli incidenti seguiti al comizio del deputato missino Sandro Saccucci, rimane ucciso lo studente Luigi De Rosa, iscritto al Pci.

8 giugno 1976 L'attentato a Francesco Coco. A Genova il giudice Francesco Coco è ucciso insieme a due sottufficiali della sua scorta, Antioco Deiana e Giovanni Saponara, da militanti delle Brigate rosse.

7 luglio 1976 Strage dei ragazzi di Catania. A Catania, scompaiono quattro ragazzi tra i 13 e i 15 anni: Giovanni La Greca, Riccardo Cristaldi, Lorenzo Pace e Benedetto Zuccaro. Uno di loro aveva scippato la madre di Nitto Santapaola. Saranno uccisi e gettati in un pozzo.

10 luglio 1976 Omicidio di Vittorio Occorsio. A Roma viene ucciso il sostituto procuratore Vittorio Occorsio da un commando di Ordine nuovo.

1° settembre 1976 Omicidio di Francesco Cusano. A Biella, durante un servizio di vigilanza, il vicecommissario aggiunto Francesco Cusano è ucciso da militanti delle Brigate rosse.

5 settembre 1976 Omicidio di Pierantonio Castelnuovo. A Lecco, durante una festa dell'«Unità», è picchiato a morte da un gruppo di neofascisti Pietrantonio Castelnuovo, di 46 anni.

19 settembre 1976 Omicidio di Pasquale Cappuccio. A Ottaviano (Napoli), è ucciso Pasquale Cappuccio, avvocato e segretario della sezione comunista.

7 ottobre 1976 Omicidio di Vincenzo Macrì. A Grotteria (Reggio Calabria), è sequestrato il farmacista Vincenzo Macrì; dopo alcune settimane le forze dell’ordine individuano la prigione ma del Macrì non vi è traccia e non sarà ritrovato.

10 dicembre 1976 Omicidio di Francesco Vinci. Nelle campagne di Gioia Tauro (Reggio Calabria), è ucciso per errore, nel corso di un conflitto tra clan rivali, il giovane Francesco Vinci.

14 dicembre 1976 Omicidio di Prisco Palumbo. A Roma, durante un agguato dei Nuclei armati proletari al funzionario dell'Ispettorato antiterroristico Alfonso Noce, rimane uccisa la guardia di pubblica sicurezza Prisco Palumbo.

15 dicembre 1976 L'attentato a Vittorio Padovani e Sergio Bazzega. A Sesto S. Giovanni (Milano), durante una perquisizione domiciliare nell'abitazione del brigatista rosso Walter Alasia (che resta colpito a morte), sono uccisi il vicequestore Vittorio Padovani e il maresciallo di pubblica sicurezza Sergio Bazzega.

16 dicembre 1976 Omicidio di Bianca Daller. A Brescia, una bomba posta a scopo terroristico sotto un portico esplode tra la folla uccidendo un'insegnante di tedesco, Bianca Daller, e ferendo una decina di altre persone.

18 febbraio 1977 Omicidio di Lorenzo Forleo. A Carpenedolo (Brescia) l'appuntato dei Carabinieri Lorenzo Forleo, nel tentativo di sventare un furto, viene ucciso da estremisti di destra.

19 febbraio 1977 Omicidio di Lino Ghedini. Sulla strada provinciale per Rho (Milano), durante un pattugliamento, il brigadiere della pubblica sicurezza Lino Ghedini è ucciso da un militante dei Gruppi di azione partigiana.

11 marzo 1977 Morte di Francesco Lorusso. A Bologna, negli scontri tra forze dell'ordine e studenti di sinistra che contestano un convegno di Comunione e liberazione, è ucciso lo studente di medicina Francesco Lorusso, di Lotta continua.

12 marzo 1977 Omicidio di Giuseppe Ciotta. A Torino il brigadiere di pubblica sicurezza Giuseppe Ciotta è ucciso in un agguato rivendicato dalle Brigate combattenti-Prima linea.

12 marzo 1977 Omicidio di Rocco Gatto. A Gioiosa Jonica (Reggio Calabria), è ucciso Rocco Gatto, mugnaio, militante comunista impegnato nella lotta contro la 'ndrangheta. Aveva subito tentativi di estorsione e ricevuto minacce.

22 marzo 1977 Omicidio di Claudio Graziosi. A Roma, la guardia di pubblica sicurezza Claudio Graziosi, riconosciuti su un autobus due militanti dei Nuclei armati proletari, tenta di assicurarli alla giustizia, rimanendone ucciso. I nappisti fuggono tra la folla inseguiti dalle forze dell'ordine; nell'inseguimento rimane ucciso Angelo Cerrai.

1° aprile 1977 Strage di Razzà. A Razzà di Taurianova (Reggio Calabria), in un conflitto a fuoco davanti a una casa nella quale si stava svolgendo un summit di mafia, vengono uccisi l'appuntato dei carabinieri Stefano Condello e il carabiniere Vincenzo Caruso; sono uccisi anche Rocco e Vincenzo Avignone

21 aprile 1977 Omicidio di Settimio Passamonti. All'Università di Roma "La Sapienza" e nelle zone limitrofe, gravi scontri provocati da gruppi di autonomi; muore l'allievo sottufficiale di pubblica sicurezza Settimio Passamonti.

28 aprile 1977 Omicidio di Fulvio Croce. A Torino un commando delle Brigate rosse uccide il presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Torino, Fulvio Croce, che aveva assunto la difesa d'ufficio dei brigatisti processati.

4 maggio 1977 Omicidio di Pasquale Polverino. A Napoli, è ucciso durante una rapina il cameriere Pasquale Polverino.

12 maggio 1977 Omicidio di Giorgiana Masi. A Roma viene vietata una manifestazione organizzata dal Partito radicale. Negli scontri rimane uccisa la studentessa Giorgiana Masi.

14 maggio 1977 Omicidio di Antonio Custra. A Milano, durante una manifestazione organizzata dall'Autonomia operaia per protestare contro la morte di Giorgiana Masi, viene ucciso a colpi d'arma da fuoco il vicebrigadiere di pubblica sicurezza Antonio Custra.

30 giugno 1977 Omicidio di Remo Pietroni. A Firenze, la guardia giurata Remo Pietroni è uccisa da tre giovani del Fronte della gioventù, che sorprende mentre preparano un attentato.

1° luglio 1977 Morte di Antonio Lo Muscio. A Roma, Antonio Lo Muscio, dei Nuclei armati proletari, è ucciso in un conflitto a fuoco con le forze dell'ordine.

8 luglio 1977 Omicidio di Mauro Amato. A Roma, lo studente Mauro Amato è ucciso per errore in un ristorante da esponenti di Lotta armata per il comunismo, che lo hanno scambiato per il suo commensale, Domenico Velluto, agente di custodia.

27 agosto 1977 Sequestro di Mariangela Passiatore. A Brancaleone (Reggio Calabria), dove si trova in vacanza con la famiglia, è sequestrata Mariangela Passiatore, di 44 anni, che non sarà più ritrovata.

15 luglio 1977 Omicidio di Donald Mackay. A Sidney (Australia), è ucciso Donald Mackay, agente della squadra antidroga che aveva arrestato quattro persone di origini italiane.

20 agosto 1977 Omicidio di Giuseppe Russo e di Filippo Costa. A Corleone (Palermo), nella piazza del borgo di Ficuzza, sono uccisi l'ex colonnello dei carabinieri Giuseppe Russo e l'insegnante Filippo Costa, che lo accompagna. L'omicidio è stato collegato con le indagini del colonnello Russo sul sequestro dell'esattore Corleo e con altre indagini.

29 settembre 1977 Omicidio di Elena Pacinelli. A Roma, in piazza Igea (oggi piazza Walter Rossi) da un'auto vengono sparati colpi di pistola contro un gruppo di giovani di sinistra. È colpita mortalmente la studentessa Elena Pacinelli, di 19 anni.

30 settembre 1977 Omicidio di Walter Rossi. A Roma lo studente Walter Rossi, di Lotta continua, viene ucciso da un proiettile nel corso di una manifestazione.

1° ottobre 1977 Omicidio di Roberto Crescenzio. A Torino, durante la protesta per l'uccisione di Walter Rossi, viene ucciso lo studente Roberto Crescenzio.

28 novembre 1977 Omicidio di Benedetto Petrone. A Bari, durante una "caccia all'uomo", alcuni neofascisti uccidono a coltellate Benedetto Petrone, iscritto alla federazione giovanile del Pci.

29 novembre 1977 Omicidio di Carlo Casalegno. A Torino il vicedirettore del quotidiano «La Stampa», Carlo Casalegno, muore in seguito all'attentato delle Brigate rosse del 16 novembre.

30 novembre 1977 Omicidio di Attilio Bonincontro. A Palermo, un commando di killer uccide il maresciallo degli agenti di custodia dell'Ucciardone Attilio Bonincontro.

28 dicembre 1977 Omicidio di Angelo Pistolesi. A Roma, è ucciso da ignoti davanti alla propria abitazione l'impiegato Angelo Pistolesi, di 31 anni, iscritto al Msi-Dn.

4 gennaio 1978 Omicidio di Carmine De Rosa. A Piedimonte S. Germano (Frosinone) è ucciso in un agguato Carmine De Rosa, capo dei servizi di sicurezza della Fiat di Cassino. Rivendicazione degli Operai armati per il comunismo.

7 gennaio 1978 L'agguato di via Acca Larentia. A Roma un gruppo dei Nuclei armati di contropotere territoriale apre il fuoco contro l'ingresso della sezione del Movimento sociale italiano di via Acca Larentia uccidendo due giovani, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta. Negli scontri con le forze dell'ordine che seguono all'agguato muore un terzo giovane di destra, Stefano Recchioni.

20 gennaio 1978 Omicidio di Fausto Dionisi. A Firenze, nei pressi del carcere delle Murate, nel tentativo di far evadere dei detenuti, un gruppo di Prima linea uccide l'appuntato di pubblica sicurezza Fausto Dionisi.

26 gennaio 1978 Omicidio di Ugo Triolo. A Corleone (Palermo), viene ucciso l'avvocato Ugo Triolo, vicepretore onorario di Prizzi (Palermo). In precedenza aveva ricevuto intimidazioni.

28 gennaio 1978 Omicidio di Giorgio Corbelli. A Roma, nel tentativo di sventare una rapina organizzata da estremisti di sinistra alla propria gioielleria, muore Giorgio Corbelli.

10 febbraio 1978 Omicidio di Gianfranco Spighi. A Prato il notaio Gianfranco Spighi è ucciso da un nucleo di Lotta armata per il comunismo.

14 febbraio 1978 Omicidio di Riccardo Palma. A Roma il giudice Riccardo Palma è ucciso da un "gruppo di fuoco" delle Brigate rosse.

21 febbraio 1978 Omicidio di Franco Battagliarin. A Venezia, in un attentato dinamitardo alla sede del quotidiano «Il Gazzettino», muore la guardia giurata Franco Battagliarin. Rivendicazione di Ordine nuovo.

28 febbraio 1978 Omicidio di Roberto Scialabba. A Roma, per vendicare i morti dell'agguato di via Acca Larentia, militanti dei Nuclei armati rivoluzionari uccidono Roberto Scialabba, di Lotta continua.

10 marzo 1978 Omicidio di Rosario Berardi. A Torino, il maresciallo di pubblica sicurezza Rosario Berardi, già in servizio all'antiterrorismo, viene ucciso da un commando delle Brigate rosse.

16 marzo 1978 La strage di via Fani e il sequestro Moro. A Roma, in via Fani, Aldo Moro è rapito dalle Brigate rosse e vengono uccisi i cinque uomini della sua scorta: i carabinieri Domenico Ricci e Oreste Leonardi e i poliziotti Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi.

18 marzo 1978 Omicidio di Fausto e Iaio. A Milano, i giovani Fausto Tinelli e Lorenzo (Iaio) Iannucci vengono uccisi da killer rimasti ignoti.

11 aprile 1978 Omicidio di Lorenzo Cutugno. A Torino, l'agente di custodia Lorenzo Cutugno è ucciso da un commando delle Brigate rosse. Prima di morire spara e ferisce un brigatista.

20 aprile 1978 Omicidio di Francesco Di Cataldo. A Crescenzago (Milano) Francesco Di Cataldo, maresciallo maggiore scelto degli agenti di custodia di San Vittore, è ucciso dalle Brigate rosse-colonna "Walter Alasia".

9 maggio 1978 Aldo Moro è ucciso dalle Brigate rosse; il corpo viene ritrovato a Roma in via Caetani.

9 maggio 1978 Omicidio di Giuseppe Impastato. Nei pressi di Cinisi (Palermo), sui binari della ferrovia Trapani-Palermo, vengono trovati i resti di Giuseppe (Peppino) Impastato, dilaniato da un'esplosione. Proveniente da una famiglia mafiosa, giovanissimo aveva rotto con il padre e la parentela e avviato un'attività antimafia, impegnandosi nei gruppi di Nuova sinistra e conducendo campagne di denuncia e mobilitazione, assieme a un'intensa attività culturale, negli ultimi anni attraverso i microfoni di Radio Aut. Era candidato alle elezioni comunali in una lista di Democrazia proletaria.

22 maggio 1978 Omicidio di Giuseppe Sirchia e di Giacoma Gambino. A Palermo, sono uccisi il capomafia Giuseppe Sirchia e sua moglie Giacoma Gambino. Sirchia, sapendosi in pericolo, era solito farsi accompagnare dalla moglie perché pensava che i mafiosi non avrebbero ucciso una donna.

6 giugno 1978 Omicidio di Antonio Santoro. A Udine, il Maresciallo Maggiore scelto degli agenti di custodia Antonio Santoro è ucciso dai Proletari armati per il comunismo.

17 giugno 1978 Omicidio di Giampiero Caciani. A Roma, è ucciso nella sua abitazione, con colpi sparati attraverso la finestra, Gianpiero Caciani, di 32 anni. L'azione è rivendicata da un gruppo che si definisce Nucleo antieroina.

21 giugno 1978 Omicidio di Antonio Esposito. A Genova un commando delle Brigate rosse assassina il commissario capo di pubblica sicurezza Antonio Esposito.

30 giugno 1978 Omicidio di Roberto Girondi. Muore, in seguito alle ferite riportate a causa dell'esplosione di un ordigno, avvenuta il 23 giugno, Roberto Girondi.

29 agosto 1978 Omicidio di Antonio Esposito Ferraioli. A Pagani (Salerno), uccisione di Antonio Esposito Ferraioli, di 23 anni. Delegato sindacale della Cgil presso la Fatme, aveva denunciato la pessima qualità delle carni fornite alla mensa aziendale, provenienti dalla macellazione clandestina.

26 settembre 1978 Omicidio di Salvatore Castelnuovo. A Bolognetta (Palermo), è ucciso il vigile urbano Salvatore Castelbuono; il movente è probabilmente nell'aver egli fornito agli organi di polizia giudiziaria elementi utili per l'individuazione di alcuni latitanti.

28 settembre 1978 Omicidio di Ivo Zini. A Roma, Ivo Zini, simpatizzante di sinistra, è ucciso a colpi di arma da fuoco davanti ad una sezione del Partito comunista italiano. Rivendicazione dei Nuclei armati rivoluzionari.

28 settembre 1978 Omicidio di Piero Mario Coggiola. A Torino un commando delle Brigate rosse uccide Piero Mario Coggiola, dirigente della Lancia Fiat di Chivasso.

30 settembre 1978 Omicidio di Claudio Miccoli. A Napoli, lo studente Claudio Miccoli, 20 anni, pacifista e consigliere del WWF, interviene per sedare una rissa tra esponenti di opposte fazioni; viene aggredito e bastonato da un gruppo di appartenenti ai Nuclei armati rivoluzionari. Muore dopo cinque giorni di agonia.

10 ottobre 1978 Omicidio di Girolamo Tartaglione. A Roma, un commando delle Brigate rosse uccide il magistrato Girolamo Tartaglione, direttore degli affari penali del Ministero di grazia e giustizia.

11 ottobre 1978 Omicidio di Alfredo Paolella. A Napoli, un gruppo di Prima linea uccide Alfredo Paolella, docente di Antropologia criminale e collaboratore del Ministero di grazia e giustizia.

8 novembre 1978 L'attentato a Fedele Calvosa. A Patrica (Frosinone), muoiono in un agguato il procuratore capo della Repubblica, Fedele Calvosa, l'autista Luciano Rossi e l'agente di custodia Giuseppe Pagliei. Rivendicazione delle Formazioni comuniste combattenti.

9 novembre 1978 Omicidio di Paolo Giorgetti. A Meda (Monza-Brianza), rapito e ucciso lo studente Paolo Giorgetti, 16 anni, figlio di un mobiliere.

1° dicembre 1978 Omicidio di Domenico Bornazzini, Carlo Lombardi e Piero Magri. A Milano, dopo un diverbio per motivi politici, vengono uccisi da militanti di Prima linea il commerciante Domenico Bornazzini, il macellaio Carlo Lombardi e l'autista Piero Magri.

14 dicembre 1978 Omicidio di Enrico Donati. A Roma, in un locale viene ucciso Enrico Donati. Guerriglia comunista ammette l'errore; il vero obiettivo era uno spacciatore di eroina.

15 dicembre 1978 L'attentato a Salvatore Lanza e Salvatore Porceddu. A Torino, un commando delle Brigate rosse uccide le guardie di pubblica sicurezza Salvatore Lanza e Salvatore Porceddu.

5 gennaio 1979 Omicidio di Carmelo Di Giorgio e di Primo Perdoncini. A Rizziconi (Reggio Calabria), sono uccisi Carmelo Di Giorgio e Primo Perdoncini, operai della Montresor e Morselli di Verona. Avevano acquistato agrumi dai produttori di Gioia Tauro, turbando il mercato controllato dalla 'ndrangheta.

10 gennaio 1979 Omicidio di Stefano Cecchetti. A Roma, durante una manifestazione, negli scontri con la polizia muore il giovane di destra Alberto Giaquinto. Nel quartiere Monte Sacro da un'auto in corsa si spara su un gruppo di giovani di destra; muore lo studente Stefano Cecchetti.

11 gennaio 1979 Omicidio di Filadelfo Aparo. A Palermo, è ucciso il sottufficiale di pubblica sicurezza Filadelfo Aparo, impegnato in indagini di mafia.

19 gennaio 1979 Omicidio di Giuseppe Lorusso. A Torino, l'agente di custodia Giuseppe Lorusso è ucciso a colpi di pistola. Rivendicazione di Prima linea.

24 gennaio 1979 Omicidio di Guido Rossa. A Genova militanti delle Brigate rosse uccidono Guido Rossa, operaio sindacalista dell'Italsider e militante della Cgil, che aveva denunciato un fiancheggiatore.

29 gennaio 1979 Omicidio di Emilio Alessandrini. A Milano, militanti di Prima linea uccidono il sostituto procuratore della Repubblica Emilio Alessandrini.

9 febbraio 1979 Omicidio di Antonino Tripodo e Rocco Giuseppe Barillà. A Reggio Calabria, sono uccisi Antonino Tripodo e Rocco Giuseppe Barillà, per avere dato un passaggio in auto al sorvegliato speciale Rocco D'Agostino.

16 febbraio 1979 Omicidio di Pierluigi Torregiani. A Milano, in una rapina operata dai Proletari armati per il comunismo, è assassinato l'orefice Pierluigi Torregiani e ferito il figlio Alberto.

16 febbraio 1979 Omicidio di Lino Sabbadin. A S. Maria di Sala (Venezia), militanti dei Proletari armati per il comunismo uccidono il commerciante Lino Sabbadin.

23 febbraio 1979 Omicidio di Rosario Scalia. A Barzanò (Como), durante una rapina in banca eseguita dai Comitati comunisti rivoluzionari, è uccisa la guardia giurata Rosario Scalia.

26 gennaio 1979 Omicidio di Mario Francese. A Palermo, è ucciso Mario Francese, cronista del «Giornale di Sicilia». Si era interessato di speculazioni mafiose nei lavori della costruzione della diga Garcia e aveva documentato l'ascesa del gruppo dei Corleonesi.

9 marzo 1979 Omicidio di Emanuele Iurilli. A Torino, in uno scontro a fuoco tra poliziotti e militanti di Prima linea, muore accidentalmente lo studente Emanuele Iurilli.

9 marzo 1979 Omicidio di Michele Reina. A Palermo, è ucciso il segretario provinciale democristiano Michele Reina. Il delitto potrebbe essere messo in relazione con i tentativi dell'uomo politico di intrecciare rapporti con l'opposizione.

13 marzo 1979 Omicidio di Giuseppe Gurrieri. A Bergamo, nel tentativo di sventare un sequestro, l'appuntato dei Carabinieri Giuseppe Gurrieri è ucciso da un militante di Prima linea.

13 marzo 1979 Omicidio di Graziella Fava. A Bologna, un gruppo di estremisti di sinistra incendia la sede dell'Associazione stampa Emilia Romagna; muore per le esalazioni, nell'appartamento sovrastante, Graziella Fava.

20 marzo 1979 Omicidio di Mino Pecorelli. A Roma, viene ucciso da ignoti il giornalista Mino Pecorelli, creatore e direttore della rivista «OP-Osservatore Politico».

21 marzo 1979 Omicidio di Attilio Dutto. A Cuneo, in seguito a un attentato dinamitardo rivendicato dalle Brigate rosse (ma gli inquirenti nutrono dubbi sull'autenticità della rivendicazione), rimane ucciso Attilio Dutto, industriale.

29 marzo 1979 Omicidio di Italo Schettini. A Roma militanti delle Brigate rosse uccidono l'avvocato Italo Schettini, consigliere provinciale della Democrazia cristiana.

19 aprile 1979 Omicidio di Ciro Principessa. A Roma, lo studente Ciro Principessa, di 20 anni, militante della federazione giovanile del Pci, è ucciso da un militante del Fronte della gioventù.

19 aprile 1979 Omicidio di Andrea Campagna. A Milano, un gruppo dei Proletari armati per il comunismo uccide la guardia di pubblica sicurezza Andrea Campagna.

26 aprile 1979 Omicidio di Alfonso Sgroi. A Palermo, durante una rapina alla Cassa di risparmio, è ucciso il metronotte Alfonso Sgroi.

3 maggio 1979 L'assalto di piazza Nicosia. A Roma un commando delle Brigate rosse fa irruzione nella sede della Democrazia cristiana di piazza Nicosia, devastandola, sequestrando i presenti e asportando varia documentazione. All'intervento della polizia i brigatisti aprono il fuoco; muoiono il brigadiere di pubblica sicurezza Antonio Mea e la guardia di pubblica sicurezza Pierino Ollanu.

4 giugno 1979 Omicidio di Baldassarre Nastasi. In provincia di Agrigento, ucciso ad un posto di blocco il carabiniere Baldassare Nastasi.

11 luglio 1979 Omicidio di Giorgio Ambrosoli. A Milano, è ucciso l'avvocato Giorgio Ambrosoli, liquidatore della Banca privata italiana di Michele Sindona. Il killer è il mafioso William Aricò, che il 21 febbraio del 1984, durante un processo, cadrà dal nono piano del Memorial Correctional Center di New York. Fu condannato all'ergastolo come mandante il banchiere Sindona, poi morto in carcere per avvelenamento.

13 luglio 1979 Omicidio di Antonio Varisco. A Roma, un commando delle Brigate rosse uccide il tenente colonnello dei Carabinieri Antonio Varisco, comandante del reparto traduzioni e scorte del tribunale di Roma.

13 luglio 1979 Omicidio di Bartolomeo Mana. A Druento (Torino), durante una rapina è ucciso il vigile urbano Bartolomeo Mana. Anni dopo si saprà che ne furono autori militanti di Prima linea.

18 luglio 1979 Omicidio di Carmine Civitate. A Torino militanti di Prima Linea uccidono Carmine Civitate, gestore di un bar.

21 luglio 1979 Omicidio di Boris Giuliano. A Palermo, è ucciso Boris Giuliano, dirigente della Squadra mobile della questura di Palermo. Indagava sul traffico di eroina tra Sicilia e Stati Uniti.

28 agosto 1979 Omicidio di Calogero Di Bona. A Palermo, scompare il vicecomandante delle guardie del carcere Ucciardone Calogero Di Bona. Aveva redatto un rapporto di denuncia sul pestaggio di un agente di custodia avvenuto nel carcere: potrebbe essere stato il movente del delitto.

21 settembre 1979 Omicidio di Carlo Ghiglieno. A Torino, militanti di Prima linea uccidono Carlo Ghiglieno, responsabile del settore pianificazione strategica della Fiat auto.

 
25 settembre 1979 Omicidio di Cesare Terranova e di Lenin Mancuso. A Palermo, sono uccisi il magistrato Cesare Terranova e la guardia del corpo e collaboratore maresciallo Lenin Mancuso. Nel corso degli anni Sessanta, Terranova aveva istruito i principali processi di mafia, sostenendo la tesi dell'esistenza dell'associazione criminale e del coordinamento tra le varie cosche. Successivamente era stato eletto al Parlamento come indipendente nelle liste del Pci e aveva fatto parte della Commissione antimafia, collaborando alla relazione di minoranza del Partito comunista. Tornato a Palermo, si accingeva a ricoprire l'incarico di consigliere istruttore. Del delitto è incriminato Luciano Liggio, assolto. Successivamente sono stati condannati come mandanti i capi della cupola.

9 novembre 1979 Omicidio di Michele Granato. A Roma, militanti delle Brigate rosse uccidono in un agguato la guardia di pubblica sicurezza Michele Granato, del nucleo di polizia giudiziaria.

10 novembre 1979 Strage del casello autostradale di San Gregorio. Al casello autostradale di San Gregorio, nei pressi di Catania, un commando mafioso assale l'automezzo che sta trasferendo il detenuto Angelo Pavone; nell'agguato sono uccisi il vicebrigadiere Giovanni Bellissima e gli appuntati Salvatore Bologna e Domenico Marrara; Pavone viene sequestrato e ucciso.

19 novembre 1979 Omicidio di Luciano Milani. A Bardi (Parma), due terroristi, probabilmente delle Brigate rosse, uccidono l'appuntato dei Carabinieri Luciano Milani durante un controllo.

21 novembre 1979 L'agguato di Sampierdarena. A Genova, un commando delle Brigate rosse uccide i carabinieri Vittorio Battaglini e Mario Tosa.

27 novembre 1979 Omicidio di Domenico Taverna. A Roma, il maresciallo di pubblica sicurezza Domenico Taverna, della Polizia giudiziaria, è ucciso dalle Brigate rosse.

7 dicembre 1979 Omicidio di Mariano Romiti. A Roma, il maresciallo di pubblica sicurezza Mariano Romiti è ucciso da militanti delle Brigate rosse.

17 dicembre 1979 Omicidio di Antonio Leandri. A Roma militanti dei Nuclei armati rivoluzionari uccidono l'impiegato Antonio Leandri. Si tratta di uno scambio di persona.

6 gennaio 1980 Omicidio di Piersanti Mattarella. A Palermo, in via Libertà, è ucciso il presidente della Regione e dirigente democristiano Piersanti Mattarella. Si era impegnato in un'azione di moralizzazione della vita pubblica, bloccando alcuni appalti a cui erano interessati imprenditori mafiosi e si adoperava per un rinnovamento del quadro politico aperto al coinvolgimento del Partito comunista.

8 gennaio 1980 L'imboscata ad Antonio Cestari, Rocco Santoro e Michele Tatulli. A Milano, sono uccisi in un agguato delle Brigate rosse tre agenti di pubblica sicurezza: la guardia Michele Tatulli, l'appuntato Antonio Cestari e il vicebrigadiere Rocco Santoro.

25 gennaio 1980 L'agguato a Emanuele Tuttobene e Antonio Casu. A Genova, il tenente colonnello dei Carabinieri Emanuele Tuttobene e l'autista appuntato Antonino Casu sono uccisi in un agguato da un commando delle Brigate rosse.

29 gennaio 1980 Omicidio di Sergio Gori. A Mestre (Venezia), è ucciso Sergio Gori, vicedirettore del Petrolchimico di Marghera. Rivendicazione delle Brigate rosse.

31 gennaio 1980 Omicidio di Carlo Ala. A Settimo Torinese (Torino), in una fabbrica del gruppo Fiat, è ucciso il sorvegliante Carlo Ala e ferito un suo collega. Rivendicazione dei Nuclei comunisti territoriali.

5 febbraio 1980 Omicidio di Paolo Paoletti. A Monza, Paolo Paoletti, dirigente dell'Icmesa, è ucciso da un commando di Prima linea.

6 febbraio 1980 Omicidio di Maurizio Arnesano. A Roma, è ucciso da militanti dei Nuclei armati rivoluzionari l'agente di pubblica sicurezza Maurizio Arnesano, in servizio davanti all'ambasciata libanese.

7 febbraio 1980 Omicidio di William Vaccher. A Milano un commando di Prima linea assassina William Vaccher, già militante della stessa organizzazione, poi testimone nei processi sulla morte di Emilio Alessandrini e Pierluigi Torregiani.

12 febbraio 1980 Omicidio di Vittorio Bachelet. A Roma, Vittorio Bachelet, vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura, è ucciso all'università da un commando delle Brigate rosse.

22 febbraio 1980 Omicidio di Valerio Verbano. A Roma, è ucciso nella sua abitazione Valerio Verbano, studente e militante dell'Autonomia operaia.

25 febbraio 1980Omicidio di Iolanda Rozzi.A Roma, la casalinga Iolanda Rozzi muore all'ospedale in seguito alle gravi ustioni riportate nell'incendio della propria abitazione, provocato il 28 gennaio. L'attentato, rivendicato dai Nuclei proletari combattenti, doveva colpire la sorella Rosa Rozzi, dirigente della sezione della Democrazia cristiana del quartiere Torpignattara.

10 marzo 1980 Omicidio di Luigi Allegretti. A Roma, è ucciso il cuoco Luigi Allegretti. La rivendicazione dei Compagni armati per il comunismo rivela che l'agguato aveva per obiettivo un vicino di casa della vittima.

12 marzo 1980 Omicidio di Angelo Mancia. A Roma, è ucciso Angelo Mancia, segretario della sezione del Movimento sociale italiano del quartiere Talenti. Rivendicazione dei Compagni organizzati in volante rossa.

12 marzo 1980 Omicidio di Marino Traversa. A Bari, un gruppo armato della galassia dell'estrema destra eversiva irrompe nella sede di un'emittente radiofonica privata per leggere un proclama. Un dj della radio, Martino Traversa, di 21 anni, simpatizzante di destra, reagisce ed è ucciso con colpo di fucile.

16 marzo 1980 Omicidio di Nicola Giacumbi. A Salerno, un nucleo delle Brigate rosse uccide Nicola Giacumbi, procuratore della Repubblica.

18 marzo 1980 Omicidio di Girolamo Minervini. A Roma, il magistrato Girolamo Minervini, direttore generale degli Istituti di prevenzione e pena, è ucciso da un commando delle Brigate rosse.

19 marzo 1980 Omicidio di Guido Galli. A Milano, militanti di Prima linea uccidono il magistrato Guido Galli, giudice istruttore penale.

10 aprile 1980 Omicidio di Giuseppe Pisciuneri. A Torino, viene uccisa la guardia giurata Giuseppe Pisciuneri. Rivendicazione delle Ronde proletarie.

4 maggio 1980 Omicidio di Emanuele Basile. A Monreale (Palermo), la sera dei festeggiamenti del santo patrono viene ucciso il capitano dei Carabinieri Emanuele Basile. Aveva in braccio la figlia di pochi anni. Si era impegnato in indagini sulla mafia della zona, soprattutto attraverso accertamenti bancari.

12 maggio 1980 Omicidio di Alfredo Albanese. A Mestre (Venezia), un commando delle Brigate rosse uccide il commissario capo di pubblica sicurezza Alfredo Albanese.

19 maggio 1980 Omicidio di Giuseppe Amato. A Napoli, l'assessore al bilancio della Regione Campania, il democristiano Giuseppe Amato, è ucciso da un commando delle Brigate rosse.

27 maggio 1980 Omicidio di Vincenzo Totonelli. A Roma, durante una rapina presso un istituto di credito, è uccisa la guardia giurata Vincenzo Totonelli. Rivendicazione di un sedicente Gruppo proletario organizzato armato.

28 maggio 1980 Omicidio di Francesco Evangelista. A Roma, durante il servizio di vigilanza presso il liceo "Giulio Cesare", una pattuglia di pubblica sicurezza è assalita da un commando dei Nuclei armati rivoluzionari; il vicebrigadiere Francesco Evangelista rimane ucciso; due altri agenti di polizia feriti.

28 maggio 1980 Omicidio di Walter Tobagi. A Milano, Walter Tobagi, giornalista del «Corriere della Sera», è ucciso da un commando della Brigata "XXVIII marzo", dell'estrema sinistra.

3 giugno 1980 Omicidio di Antonio Chionna. A Martina Franca (Taranto), durante una rapina in un istituto di credito da parte di militanti di Prima linea, rimane ucciso l'appuntato dei Carabinieri Antonio Chionna.

11 giugno 1980 Omicidio di Giuseppe Valarioti. A Rosarno (Reggio Calabria), è ucciso Giuseppe Valarioti, giovane dirigente comunista, impegnato nella lotta contro la 'ndrangheta.

21 giugno 1980 Omicidio di Giovanni Losardo. A Cetraro (Cosenza), è ucciso Giovanni Losardo, assessore comunale ai lavori pubblici, che si opponeva agli interessi della 'ndrangheta collegati con gli appalti e i subappalti di opere pubbliche.

23 giugno 1980 Omicidio di Mario Amato. A Roma, militanti dei Nuclei armati rivoluzionari uccidono il sostituto procuratore Mario Amato, che indagava sulla destra eversiva.

27 giugno 1980 Strage di Ustica. Alle ore 21 i radar di Fiumicino non registrano le battute dell'Itavia 870, un Dc9 in volo tra Bologna e Palermo: l'aereo è caduto in mare a nord di Ustica e fra gli 81 passeggeri, di cui 13 bambini, non vi sono superstiti. Nell'estate del 1986 si inizierà il recupero del relitto e nel giugno del 1987 sul tavolo del giudice istruttore Rosario Priore arriva il dossier completo delle indagini, da cui emerge che il Dc9, la sera dell'incidente, aveva volato per un'ora all'interno di uno scenario di guerra.

13 luglio 1980 Omicidio di Pietro Cerulli. A Palermo, ucciso l'agente di polizia penitenziaria Pietro Cerulli.

2 agosto 1980 La strage alla stazione di Bologna. Nella stazione centrale di Bologna esplode un ordigno causando 85 morti e oltre 200 feriti. Le indagini individueranno i responsabili nell'area dell'eversione di destra.

6 agosto 1980 Omicidio di Gaetano Costa. A Palermo, in via Cavour, ucciso il procuratore capo Gaetano Costa. Aveva firmato da solo, poiché i sostituti procuratori si erano rifiutati di farlo, dei mandati di cattura contro vari mafiosi, tra cui gli Inzerillo, implicati nel traffico di droga. Il delitto è rimasto impunito.

11 agosto 1980 L'attentato a Ippolito Cortellessa e Pietro Cuzzoli. A Viterbo, militanti di Prima linea uccidono due carabinieri che stavano effettuando un controllo di documenti: il maresciallo Pietro Cuzzoli e l'appuntato Ippolito Cortellessa.

28 agosto 1980 Omicidio di Carmelo Janni. Nei pressi dell'aeroporto di Punta Raisi (Palermo), è ucciso l'albergatore Carmelo Jannì. La sua collaborazione con le forze dell'ordine aveva portato all'arresto di mafiosi e del chimico francese André Busquet che raffinava eroina e alloggiava nell'albergo che, dopo la morte del titolare, resterà chiuso per anni.

2 settembre 1980 Omicidio di Maurizio Di Leo. A Roma, militanti dei Nuclei armati rivoluzionari uccidono per sbaglio il tipografo Maurizio Di Leo, al posto di un giornalista del quotidiano «Il Messaggero».

13 settembre 1980 Omicidio di Domenico Giuseppucci. A Roma, è ucciso Franco Giuseppucci, uno dei fondatori e dirigenti della banda della Magliana.

11 ottobre 1980
Omicidio di Ciro Rossetti. A San Giovanni a Teduccio (Napoli), il giovane operaio Ciro Rossetti è casualmente ucciso in una sparatoria tra clan rivali.

17 ottobre 1980 Sequestro e omicidio di Antonio Colistra. A Siderno (Reggio Calabria), è sequestrato l'avvocato Antonio Colistra, 56 anni. Di lui non si saprà più nulla.

7 novembre 1980 Omicidio di Domenico Beneventano. A Ottaviano (Napoli), è ucciso il segretario della sezione comunista e consigliere comunale Domenico Beneventano. Medico chirurgo, si era impegnato nell'attività politica ed era stato eletto consigliere nelle liste del Pci nel 1975 e riconfermato nel 1980. Si era opposto alle connivenze tra gruppi camorristici e politici locali.

12 novembre 1980 Omicidio di Renato Briano. A Milano, in metropolitana, è ucciso Renato Briano, dirigente del personale della Magneti Marelli; l'omicidio è rivendicato dalle Brigate rosse-colonna "Walter Alasia".

13 novembre 1980 Morte di Claudio Pallone e Arnaldo Fausto Genoino. Nei pressi di Cassino (Frosinone), in un conflitto a fuoco conseguente a una rapina, restano uccisi i brigatisti Claudio Pallone e Arnaldo Fausto Genoino.

26 novembre 1980 Omicidio di Ezio Lucarelli. A Milano, durante una perquisizione in un'officina di carrozzeria, il brigadiere dei Carabinieri Ezio Lucarelli è ucciso da militanti dei Nuclei armati rivoluzionari.

28 novembre 1980 Omicidio di Giuseppe Filippo. A Bari, militanti di Prima linea uccidono l'appuntato di pubblica sicurezza Giuseppe Filippo.

28 novembre 1980 Omicidio di Manfredo Mazzanti. A Milano, membri della colonna "Walter Alasia" uccidono Manfredo Mazzanti, direttore tecnico della Falck Unione.

1° dicembre 1980 Omicidio di Giuseppe Furci. A Roma, militanti delle Brigate rosse-colonna "Walter Alasia" uccidono Giuseppe Furci, medico del carcere di Regina Coeli.

11 dicembre 1980 Morti di Roberto Serafini e Walter Pezzoli. A Milano, in un conflitto a fuoco con i carabinieri sono uccisi i brigatisti Roberto Serafini e Walter Pezzoli.

11 dicembre 1980 Omicidio di Marcello Torre. A Pagani (Salerno), è ucciso l'avvocato e sindaco democristiano Marcello Torre, che si opponeva alle infiltrazioni camorristiche negli appalti per la ricostruzione dopo il terremoto nell'Irpinia.

18 dicembre 1980 Omicidio di Alfio Zappalà. A Zinasco (Pavia), durante una rapina per autofinanziamento, militanti dei Comitati comunisti rivoluzionari uccidono la guardia giurata Alfio Zappalà.

31 dicembre 1980 Omicidio di Riziero Enrico Galvaligi. A Roma, un commando delle Brigate rosse uccide il generale dei Carabinieri Riziero Enrico Galvaligi, responsabile dei servizi di sicurezza degli istituti di prevenzione e pena.

6 gennaio 1981 Omicidio di Luca Perucci. A Roma, un commando dei Nuclei armati rivoluzionari uccide lo studente Luca Perucci, militante del gruppo di estrema destra Terza posizione, che era stato sentito dai magistrati di Roma e Bologna che indagavano sull'eversione di destra.

3 febbraio 1981 Omicidio di Nicolino Selis. A Roma, è ucciso Nicolino Selis, esponente della banda della Magliana. Il corpo non è stato ritrovato.

5 febbraio 1981 L'attentato a Enea Codotto e Luigi Maronese. A Padova, i carabinieri sorprendono dei giovani intenti al recupero di armi dal "canale scaricatore" del quartiere Bassanello. Questi, militanti dei Nuclei armati rivoluzionari, aprono il fuoco uccidendo il brigadiere Luigi Maronese e l'appuntato Enea Codotto. Nello scontro resta ferito un terrorista, che viene catturato.

9 febbraio 1981 Strage di Alessandria della Rocca. Ad Alessandria della Rocca (Agrigento), è ucciso Liborio Terrasi; con lui sono uccisi per errore Domenico Francavilla, Mariano Virone e il dodicenne Vincenzo Mulè.

17 febbraio 1981 Omicidio di Luigi Francesco Marangoni. A Milano un commando delle Brigate rosse-colonna "Walter Alasia" uccide Luigi Francesco Marangoni, direttore dell'Ospedale maggiore.

27 marzo 1981 Omicidio di Leopoldo Gassani e di Giuseppe Grimaldi. A Salerno, è ucciso nel suo studio l'avvocato Leopoldo Gassani, che non aveva rinunciato alla difesa di un componente di una banda di sequestratori che aveva deciso di collaborare con la giustizia. Con lui è stato ucciso il suo segretario Giuseppe Grimaldi.

7 aprile 1981 Omicidio di Raffaele Cinotti. A Roma, viene ucciso, da un commando delle Brigate rosse, Raffaele Cinotti, agente di custodia a Rebibbia.

13 aprile 1981 Omicidio di Ermanno Buzzi. Ermanno Buzzi, condannato all'ergastolo per la strage di piazza della Loggia, viene strangolato nel carcere di Novara durante l'ora d'aria. Buzzi sarebbe stato in procinto di fare i nomi dei mandanti della strage.

14 aprile 1981 Omicidio di Giuseppe Salvia. A Napoli, è ucciso dagli uomini di Raffaele Cutolo il direttore di Poggioreale Giuseppe Salvia.

27 aprile 1981 L'attentato a Mario Cancello e Luigi Carbone. A Torre del Greco (Napoli), un commando delle Brigate rosse, uccisi l'autista Mario Cancello e il brigadiere di pubblica sicurezza Luigi Carbone, sequestra Ciro Cirillo, assessore ai lavori pubblici della Regione Campania. Cirillo sarà rilasciato il 24 luglio.

3 giugno 1981 Omicidio di Antonio Frasca. A Settimo Milanese (Milano), militanti dell'area di Prima linea uccidono Antonio Frasca, guardiano dell'Alfa Romeo.

19 giugno 1981 Omicidio di Sebastiano Vinci. A Roma, viene ucciso dalla colonna romana delle Brigate rosse Sebastiano Vinci, commissario capo di pubblica sicurezza nel quartiere Primavalle.

5 luglio 1981 Omicidio di Giuseppe Taliercio. A Mestre (Venezia), il 20 maggio un commando delle Brigate rosse sequestra Giuseppe Taliercio, direttore del Petrolchimico Montedison. Quarantasei giorni dopo, il 5 luglio, il cadavere viene fatto ritrovare vicino al capannone del consiglio di fabbrica della Montedison.

15 luglio 1981 Omicidio di Luigi Carluccio. A Como, muore il brigadiere di pubblica sicurezzaLuigi Carluccio nell'esplosione di un ordigno collocato nel centro cittadino, che stava tentando di disinnescare. Rivendicazione delle Brigate operaie per il comunismo.

31 luglio 1981 Omicidio di Santo Lanzafame. A Nuoro, vittima di un'aggressione terroristica, è mortalmente ferito l'appuntato dei Carabinieri Santo Lanzafame (morirà a Cagliari il 6 agosto). L'attentato è rivendicato da Barbagia rossa, organizzazione fiancheggiatrice delle Brigate rosse.

31 luglio 1981 Omicidio di Giuseppe De Luca. A Roma, Giuseppe De Luca, estremista di destra, è ucciso all'interno della propria abitazione da militanti dei Nuclei armati rivoluzionari.

3 agosto 1981 Omicidio di Roberto Peci. Rapito il 10 giugno, Roberto Peci è ucciso a Roma da militanti delle Brigate rosse-Partito della guerriglia. Si tratta di una ritorsione contro suo fratello Patrizio Peci, già militante brigatista, che dopo la cattura aveva collaborato con gli inquirenti.

10 settembre 1981 Omicidio di Vito Ievolella. A Palermo, è ucciso il maresciallo dei Carabinieri Vito Ievolella. Indagava sul contrabbando di sigarette e sul traffico di droga.

18 settembre 1981 Omicidio di Francesco Rucci. A Milano, è ucciso in un agguato il brigadiere agente di custodia Francesco Rucci, in servizio presso la casa circondariale di San Vittore. Rivendicazione del gruppo Nucleo di comunisti, probabilmente da ricollegarsi a Prima linea.

27 settembre 1981 Omicidio di Emanuele Cerruto. A San Cataldo (Caltanissetta), è ucciso il giovane Emanuele Cerruto. Considerato affiliato alla mafia, inviato al confino, si era politicizzato e aveva fondato un foglio locale e pubblicato libri di versi. Sosteneva la possibilità di condurre un lavoro politico con fasce di manovalanza mafiosa. Il 24 novembre 1982 sarà ucciso suo padre, Carmelo Cerruto, probabilmente perché indagava sulla morte del figlio. Il collaboratore di giustizia Leonardo Messina si è autoaccusato dell'omicidio di Carmelo.

29 settembre 1981 Strage di san Giovanni Gemini. A San Giovanni Gemini (Agrigento), è ucciso il capomafia Calogero Pizzuto; con lui sono Vincenzo Romano e Michele Ciminnisi, avventori del locale, estranei ai fatti.

30 settembre 1981 Omicidio di Marco Pizzari. A Roma, militanti dei Nuclei armati rivoluzionari uccidono il giovane neofascista Marco Pizzari; lo ritengono un delatore perché più volte sentito dagli inquirenti della strage di Bologna del 2 agosto 1980 (La strage alla stazione di Bologna)

19 ottobre 1981L'attentato a Carlo Buonantuono e Vincenzo Tumminello. A Milano militanti dei Nuclei armati rivoluzionari aprono il fuoco contro una pattuglia di pubblica sicurezza che si avvicina per effettuare un controllo. Muoiono le guardie Carlo Buonantuono e Vincenzo Tumminello.

21 ottobre 1981 L'attentato a Ciriaco Di Roma e Francesco Straullu. A Roma, località Acilia, militanti dei Nuclei armati rivoluzionari uccidono il capitano di pubblica sicurezza Francesco Straullu e la guardia scelta Ciriaco Di Roma.

6 novembre 1981 Omicidio di Sebastiano Bosio. A Palermo, è ucciso il chirurgo Sebastiano Bosio. Secondo le dichiarazioni di tre collaboratori di giustizia, aveva curato male Pietro Fascella, ferito dalla polizia in un blitz durante un summit di mafia.

11 novembre 1981 Omicidio di Palmina Martinelli. A Fasano (Brindisi), è trovata ustionata e agonizzante nella sua abitazione Palmina Martinelli, di 14 anni, che morirà dopo atroci sofferenze non senza essere riuscita a dire di essere stata cosparsa di alcol e incendiata perché rifiutava di prostituirsi. L'iter processuale portò all'assoluzione degli imputati per insufficienza di prove e alla valorizzazione dell'ipotesi del suicidio; nondimeno sul piano della ricostruzione storica appare più credibile la versione della vittima.

13 novembre 1981 Omicidio di Eleno Anello Viscardi. Alla Stazione centrale di Milano Eleno Anello Viscardi, agente della Digos, viene ucciso da due giovani appena fermati per un controllo. I due, arrestati poco dopo, risulteranno militanti dell'area dei Comunisti organizzati per la liberazione proletaria, nato dalla disgregazione di Prima linea.

5 dicembre 1981 Omicidio di Ciro Capobianco. A Roma, quartiere Labaro, in un conflitto a fuoco tra polizia e militanti dei Nuclei armati rivoluzionari, rimane ucciso un terrorista, ricercato per la strage di Bologna (La strage alla stazione di Bologna). Nella sparatoria viene ferito a morte l'agente di polizia Ciro Capobianco (morirà il 7 dicembre).

6 dicembre 1981 Omicidio di Romano Radici. A Roma, presso la piramide Cestia, alla richiesta di documenti un giovane (che risulterà appartenere ai Nuclei armati rivoluzionari) apre il fuoco contro il carabiniere Romano Radici, ferendolo a morte.

17 dicembre 1981 Sequestro del generale James L. Dozier. A Verona, un commando delle Brigate rosse s'introduce nell'appartamento del generale statunitense James Lee Dozier (nato il 10 aprile 1931, comandante delle forze di terra della Nato nell'Europa meridionale), rapisce l'ufficiale e immobilizza sua moglie. L'organizzazione terroristica tiene in ostaggio il generale per 42 giorni. Il 28 gennaio 1982 una squadra dei Nocs fa irruzione in un appartamento di Padova dove l'ufficiale era sequestrato e lo libera. L'intervento, senza spargimento di sangue, porta alla cattura dei sequestratori Antonio Savasta, Emilia Libera, Cesare Di Lenardo, Giovanni Ciucci. Alcuni di questi collaborano con gli inquirenti e nei giorni successivi sono arrestate altre persone e scoperte basi brigatiste a Padova, Verona, Mestre e Campalto.

25 dicembre 1981 Omicidio di Onofrio Valvola. A Bagheria (Palermo), il pensionato Onofrio Valvola è ucciso casualmente in una sparatoria tra gruppi mafiosi rivali.

3 gennaio 1982 Omicidio di Angelo Furlan. A Rovigo, l'esplosione di un ordigno posto nei pressi del carcere femminile, collocato per favorire l'evasione di alcune detenute, uccideAngelo Furlan.

8 gennaio 1982 Omicidio di Luigi D'Alessio e di Rosa Visone. A Torre Annunziata (Napoli), è ucciso il maresciallo dei Carabinieri Luigi D'Alessio, da camorristi che aveva fermato per un controllo. Nella sparatoria rimane uccisa la sedicenne Rosa Visone.

13 gennaio 1982 Omicidio di Francesco Borrelli. A Cutro (Crotone), in un attentato al boss Antonio Dragone, che si salva, rimane ucciso il maresciallo dei Carabinieri Francesco Borrelli.

21 gennaio 1982 L'attentato a Giuseppe Savastano ed Euro Tarsilli. A Monteroni d'Arbia (Siena), un autobus viene fermato a un posto di blocco; alcuni militanti dei Comunisti organizzati per la liberazione proletaria, reduci da una rapina, aprono il fuoco uccidendo i carabinieri Giuseppe Savastano e Euro Tarsilli. Muore anche uno dei terroristi.

26 gennaio 1982 Omicidio di Nicolò Piombino. A Isola delle Femmine (Palermo), è ucciso il carabiniere in pensione Nicolò Piombino. Stava collaborando per la ricostruzione di alcuni delitti avvenuti nella zona.

5 marzo 1982 Omicidio di Alessandro Caravillani. A Roma, durante un conflitto a fuoco tra polizia e militanti dei Nuclei armati rivoluzionari, è ucciso casualmente lo studente Alessandro Caravillani. Viene ferita e arrestata la leader del gruppo terroristico.

1° aprile 1982 Omicidio di Aldo Semerari. A Ottaviano (Napoli), è ucciso il criminologo Aldo Semerari, legato ad ambienti della malavita.

21 aprile 1982 Omicidio di Luigi Cafiero. A Torre Annunziata (Napoli), è ucciso a colpi di pistola Luigi Cafiero, di 18 anni. Secondo la dichiarazione di un collaboratore di giustizia (Luigi Maiolino), avvenuta undici anni dopo, fu un omicidio di camorra e di un errore di persona.

27 aprile 1982 Attentato a Roberto Rosone e morte di Danilo Abbruciati. A Milano, Danilo Abbruciati, uno dei fondatori e dirigenti della banda della Magliana, è ucciso da una guardia giurata nel corso di un attentato (che fallisce) a Roberto Rosone, vicepresidente del Banco ambrosiano.

27 aprile 1982 L'agguato a Raffaele Delcogliano e Aldo Iermano. A Napoli, un nucleo delle Brigate rosse-Partito della guerriglia uccide Raffaele Delcogliano, dirigente democristiano e assessore al lavoro alla Regione Campania, e l'autista Aldo Iermano.

30 aprile 1982 Omicidio di Pio La Torre e Rosario Di Salvo. A Palermo, vengono uccisi il segretario regionale comunista Pio La Torre e l'autista e collaboratore Rosario Di Salvo. La Torre, dirigente delle lotte contadine, deputato all'Assemblea regionale siciliana e al Parlamento, dirigente nazionale del partito, era tornato in Sicilia ed era impegnato nella lotta contro la mafia e nella mobilitazione contro l'installazione dei missili a testata nucleare a Comiso. Aveva elaborato il disegno di legge che poi sarà recepito nella legge antimafia del settembre 1982. Condannati per il duplice delitto i capimafia della cupola.

3 maggio 1982 Omicidio di Gennaro Musella. A Reggio Calabria, è ucciso con un'autobomba l'ingegnere Gennaro Musella. Proprietario di una cava, forniva materiali per costruzione. Il delitto è maturato all'interno dei contrasti d'interesse per la costruzione del porto di Bagnara Calabra. La gara d'appalto era stata vinta da un'associazione d'imprese con in testa i "cavalieri" di Catania e l'ingegnere Musella aveva presentato esposti contro il Genio civile, che avrebbe favorito le imprese vincitrici.

6 maggio 1982 Omicidio di Giuseppe Rapesta. A Roma, nell'ufficio della Polfer della stazione di San Pietro, un commando dei Nuclei armati rivoluzionari ferisce l'appuntato di Pubblica Sicurezza Giuseppe Rapesta, che morirà il 12 maggio.

8 maggio 1982 Omicidio di Giuseppe Lala, Domenico Vecchio e Antonio Valenti. A Porto Empedocle (Agrigento), sono uccisi sul posto di lavoro Giuseppe Lala, Domenico Vecchio e Antonio Valenti.

24 maggio 1982 Omicidio di Rodolfo Buscemi e Matteo Rizzuto. A Palermo, nella "camera della morte", in corso dei Mille, sono strangolati i giovani Rodolfo Buscemi e Matteo Rizzuto. Buscemi indagava sull'omicidio del fratello Salvatore e Rizzuto si trovava casualmente in sua compagnia.

29 maggio 1982 Omicidio di Simonetta Lamberti. A Cava de' Tirreni (Salerno) è uccisa Simonetta Lamberti, di 10 anni, da un killer della camorra nel corso di un attentato il cui obiettivo era il padre di Simonetta, il giudice Alfonso Lamberti, procuratore di Sala Consilina (Salerno), con il quale stava rincasando.

6 giugno 1982 Omicidio di Antonino Peri. A Palermo, è ucciso Antonino Peri, autotrasportatore. Come hanno raccontato alcuni collaboratori di giustizia, aveva inseguito una macchina che aveva tamponato la sua autovettura; a bordo vi erano due mafiosi che facevano da scorta a un'altra auto, nel cui bagagliaio c'era il corpo di un uomo appena ucciso. I mafiosi l'hanno scambiato per un poliziotto.

8 giugno 1982L'attentato a Giuseppe Antonio Carretta e Franco Sammarco. A Roma, durante un controllo nei pressi dello stadio Flaminio, sono assaliti e uccisi da militanti dei Nuclei armati rivoluzionari gli assistenti della Polizia di Stato Giuseppe Antonio Caretta e Franco Sammarco.

16 giugno 1982 Strage della circonvallazione. A Palermo, sulla circonvallazione, un commando mafioso uccide assieme al capomafia Alfio Ferlito, in contrasto con Nitto Santapaola, i carabinieri Luigi Di Barca, Silvano Franzolin, Salvatore Raiti e l'autista Giuseppe Di Lavore.

18 giugno 1982 Omicidio di Roberto Calvi. A Londra, Roberto Calvi, presidente del Banco ambrosiano, è trovato impiccato sotto il ponte dei Frati neri.

24 giugno 1982 Omicidio di Antonio Galluzzo. A Roma, militanti dei Nuclei armati rivoluzionari uccidono l'agente di Polizia Antonio Galluzzo, in servizio di vigilanza.

29 giugno 1982 Omicidio di Antonio Burrafato. A Termini Imerese (Palermo), è ucciso l'agente penitenziario Antonio Burrafato. Si era rifiutato di fare incontrare Leoluca Bagarella con la madre e la sorella.

2 luglio 1982 Omicidio di Salvatore Nuvoletta. A Marano (Napoli), è ucciso il carabiniere ventenne Salvatore Nuvoletta ad opera di camorristi su mandato di Francesco Schiavone, detto "Sandokan".

15 luglio 1982 L'agguato a Antonio Ammaturo e Pasquale Paola. A Napoli, militanti delle Brigate rosse uccidono in un agguato Antonio Ammaturo, vicequestore e capo della Squadra mobile, e l'agente Pasquale Paola.

16 luglio 1982 Omicidio di Valerio Renzi. A Lissone (Milano), durante una rapina presso un ufficio postale, è ucciso il maresciallo dei Carabinieri Valerio Renzi. Rivendicazione dell'organizzazione di estrema sinistra Prima posizione.

11 agosto 1982 Omicidio di Paolo Giaccone. Al Policlinico di Palermo, è ucciso il medico legale e docente universitario Paolo Giaccone. Non aveva voluto modificare una perizia che incolpava Giuseppe Marchese, nipote del capomafia Filippo, degli omicidi avvenuti a Bagheria nel Natale 1981.

26 agosto 1982 L'attentato a Antonio Bandiera, Mario De Marco e Antonio Palumbo. A Salerno, militanti della Brigate rosse assaltano un'autocolonna dell'esercito per impossessarsi delle armi. All'intervento di una volante della Polizia i terroristi aprono il fuoco; nel conflitto è ucciso l'agente Antonio Bandiera. Tra i feriti, l'agente Mario De Marco morirà il 29 agosto e il caporale dell'esercito Antonio Palumbo morirà il 23 settembre.

30 agosto 1982 Omicidio di Vincenzo Spinelli. A Palermo, è ucciso il giovane commerciante Vincenzo Spinelli. Secondo il collaboratore di giustizia Francesco Onorato, aveva fatto arrestare l'autore di una rapina avvenuta nel suo negozio, un giovane parente dei capimafia Giuseppe Savoca e Masino Spadaro.

3 settembre 1982 Omicidio di Carlo Alberto Dalla Chiesa, Emanuela Setti Carraro e Domenico Russo. A Palermo, in via Carini, sono uccisi il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, sua moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente Domenico Russo. Dalla Chiesa era stato nominato prefetto di Palermo dopo l'omicidio di Pio La Torre e di Rosario Di Salvo.

3 settembre 1982 Omicidio di Andrea Mormile. A Frattaminore (Napoli), è ucciso in un agguato il maresciallo della squadra mobile Andrea Mormile.

8 ottobre 1982 Omicidio di Benito Atzei. A Remondato di Rocca Canavese (Torino), a un posto di blocco gli occupanti di un'auto aprono il fuoco contro i Carabinieri uccidendo il vicebrigadiere Benito Atzei e ferendo il suo collega. I terroristi furono individuati come militanti di Potere rosso.

15 ottobre 1982 Omicidio di Gennaro De Angelis. A Cesa (Caserta), è ucciso l'agente di Polizia penitenziaria di Poggioreale (Napoli) Gennaro De Angelis.

21 ottobre 1982 L'attentato a Sebastiano D'Alleo e Antonio Pedio. A Torino un nucleo delle Brigate rosse-Partito della guerriglia, in un tentativo di rapina al Banco di Napoli, prende in ostaggio e uccide le guardie giurate Sebastiano D'Alleo e Antonio Pedio.

14 novembre 1982 Omicidio di Calogero Zucchetto. A Palermo, in via Notarbartolo, è ucciso l'agente Calogero Zucchetto, impegnato nella ricerca di mafiosi latitanti.

18 novembre 1982 Omicidio di Erminio Carloni. A Milano, durante una rapina al Banco di Napoli di viale Zara è uccisa la guardia giurata Erminio Carloni. Rivendicazione del Movimento proletario di resistenza offensivo, ma le indagini accerteranno trattarsi dei Nuclei armati rivoluzionari.

24 novembre 1982 Omicidio di Carmelo Cerruto. A San Cataldo (Caltanissetta), è ucciso Carmelo Cerruto, probabilmente perché indagava sulla morte del figlio, il giovane Emanuele Cerruto, ucciso il 27 settembre 1981.

25 gennaio 1983 Omicidio di Giangiacomo Ciaccio Montalto. A Valderice (Trapani), è ucciso il sostituto procuratore Giangiacomo Ciaccio Montalto, impegnato in indagini di mafia nel Trapanese.

28 gennaio 1983Omicidio di Germana Stefanini. ARoma, un nucleo delle Brigate rosse rapisce, "processa" e uccide Germana Stefanini, vigilatrice penitenziaria del carcere di Rebibbia. Il cadavere viene fatto ritrovare il giorno dopo in un'auto.

31 gennaio 1983 Omicidio di Nicandro Izzo. A Napoli, è ucciso, dopo numerose minacce ricevute, Nicandro Izzo, agente in servizio presso l'istituto penitenziario di Poggioreale.

3 febbraio 1983Omicidio di Paolo Di Nella. A Roma, in viale Libia, persone mai identificate aggrediscono Paolo Di Nella, militante del Fronte della gioventù, che morirà il 9 febbraio.

5 marzo 1983 Omicidio di Pasquale Mandato. A Santa Maria Capua Vetere (Caserta), è ucciso Pasquale Mandato, maresciallo degli agenti di custodia del carcere.

11 marzo 1983 Omicidio di Salvatore Pollara. A Palermo, è ucciso il costruttore edile Salvatore Pollara. Aveva collaborato con la giustizia per fare processare i responsabili dell'omicidio del fratello Giovanni, scomparso nel 1979.

27 aprile 1983 Omicidio di Gioacchino Crisafulli. A Palermo è ucciso l'appuntato dei Carabinieri in pensione Gioacchino Crisafulli. Secondo i collaboratori di giustizia, aveva denunciato due ladri.

28 aprile 1983 Omicidio di Domenico Celiento. Sulla circonvallazione esterna di Napoli è ucciso in un agguato il brigadiere dei Carabinieri Domenico Celiento.

13 giugno 1983 Omicidio di Mario D'Aleo, Giuseppe Bommarito e Pietro Morici. A Palermo, in via Scobar sono uccisi il capitano dei Carabinieri di Monreale Mario D'Aleo e i carabinieri Giuseppe Bommarito e Pietro Morici. Il capitano D'Aleo aveva sostituito il capitano Basile e aveva continuato le indagini sulle attività della mafia del Monrealese.

26 giugno 1983 Omicidio di Bruno Caccia. A Torino è ucciso Bruno Caccia, procuratore della Repubblica. Stava indagando sulle infiltrazioni mafiose nel Nord Italia.

5 luglio1983Omicidio di Giovanni Bosco. A Dorgali (Nuoro), appartenenti al Movimento armato sardo uccidono Giovanni Bosco, ex carabiniere e gestore di un distributore di benzina, per una testimonianza resa in un processo per sequestro di persona.

29 luglio 1983 Strage di via Pipitone Federico. A Palermo, in via Pipitone Federico, un'autobomba uccide il consigliere istruttore Rocco Chinnici, gli uomini di scorta Salvatore Bartolotta e Mario Trapassi, e il portiere dello stabile Stefano Li Sacchi. Chinnici aveva avviato il pool antimafia e aveva avuto un ruolo decisivo nella strategia giudiziaria fondata sul coordinamento dei magistrati impegnati in inchieste sulla mafia, considerata come un fenomeno unitario. Solo nel 2000 sono stati condannati all'ergastolo come mandanti i capi della cupola e condannati a 18 anni come esecutori Giovanni Brusca, Calogero Ganci, Giovan Battista Ferrante e Francesco Paolo Anzelmo, nel frattempo diventati collaboratori di giustizia. Nel 2003, la Cassazione ha confermato le condanne. La strage sarebbe stata voluta da Nino e Ignazio Salvo, i potenti esattori di Salemi su cui Chinnici indagava.

11 ottobre 1983 Omicidio di Franco Imposimato. A Maddaloni (Caserta), è ucciso Franco Imposimato, fratello del magistrato Ferdinando, che indagava sui rapporti tra la banda della Magliana e Cosa nostra: vendetta trasversale compiuta da camorristi su mandato di Pippo Calò.

11 ottobre 1983 Omicidio di Ignazio De Florio. A Caserta è ucciso in un agguato l'agente penitenziario Ignazio De Florio.

29 novembre 1983 Omicidio di Sebastiano Alongi. A Prizzi (Palermo), scompare l'imprenditore Sebastiano Alongi. La moglie, Anna Pecoraro, costituitasi parte civile nel procedimento contro ignoti, ha denunciato i favoritismi e gli interessi mafiosi nella concessione degli appalti, che avrebbero portato all'isolamento e all'uccisione del marito.

2 dicembre 1983 Omicidio di Antonio Cristiano. Antonio Cristiano, agente presso la casa circondariale di Poggioreale (Napoli), è ucciso, mentre torna a casa con un collega, che rimane ferito.

15 dicembre 1983 Omicidio di Luigi Cangiano. A Napoli, è ucciso Luigi Cangiano, di 10 anni, durante una sparatoria tra Polizia e spacciatori.

2 gennaio 1984 Omicidio di Stanislao Ceraso. A Portici (Napoli), è data alle fiamme l'autovettura di un agente di custodia. Nell'esplosione, muore Stanislao Ceraso, intervenuto per spegnere le fiamme.

5 gennaio 1984 Omicidio di Giuseppe Fava. A Catania, è ucciso il giornalista e scrittore Giuseppe (Pippo) Fava, autore di inchieste, romanzi e opere teatrali. Aveva diretto il quotidiano «Giornale del Sud» e fondato il mensile «I Siciliani». Per primo aveva denunziato, in pieno isolamento, la presenza della mafia a Catania e i suoi collegamenti con imprenditori e politici. Dopo una serie di depistaggi, i familiari, grazie al loro impegno, sono riusciti a ottenere giustizia con la condanna dei mafiosi del clan Santapaola.

15 febbraio 1984 Omicidio di Ray Leamon Hunt. A Roma militanti delle Brigate rosse-Partito comunista combattente uccidono il diplomatico statunitense Ray Leamon Hunt, responsabile della forza multinazionale di pace dell'Onu nel Sinai.

31 marzo 1984 Omicidio di Renata Fonte. A Nardò (Lecce), è ucciso l'assessore comunale Renata Fonte, riconosciuta vittima della criminalità organizzata perché si opponeva alla speculazione edilizia.

25 maggio 1984 Morte di Walter Gruber e di Peter Paris. A Merano (Bolzano), muoiono per l'esplosione dell'ordigno che stavano preparando gli altoatesini Walter Gruber e Peter Paris, militanti della Lega patriottica sud-tirolese.

10 giugno 1984 Omicidio di Salvatore Squillace. A Marano (Napoli), durante uno scontro tra i clan Nuvoletta e Bardellino, rimane ucciso un passante, il sedicenne Salvatore Squillace.

28 settembre 1984 Omicidio di Antonio Chichiarelli. A Roma, è ucciso da ignoti Antonio (Toni) Chichiarelli, falsario di opere d'arte legato alla banda della Magliana, autore del falso comunicato delle Brigate rosse sul lago della Duchessa (in provincia di Rieti), durante il sequestro Moro, e autore della rapina alla Brink's Securmark.

Dicembre 1984 Omicidio di Crescenzo Casillo. A Casoria (Napoli), è ucciso Crescenzo Casillo, ex sindaco socialista.

2 dicembre 1984 Omicidio di Leonardo Vitale, a Palermo. Nel 1973, per motivi religiosi, Vitale si era autoaccusato e aveva accusato altri mafiosi di alcuni delitti compiuti nel suo quartiere, Altarello, e aveva denunciato i collegamenti con alcuni uomini politici. Era stato creduto e condannato per i delitti commessi, ma non si era prestato fede alle altre rivelazioni, considerate frutto di disturbi mentali. Era stato rinchiuso nel manicomio criminale e poi inviato al confino. Rientrato a Palermo non aveva nessuna protezione. Muore il 7 dicembre.

7 dicembre 1984 Omicidio di Pietro Busetta. A Bagheria (Palermo), è ucciso Pietro Busetta, cognato di Tommaso Buscetta, vendetta trasversale per colpire il collaboratore di giustizia.

23 dicembre 1984 La strage sul rapido 904 Napoli-Milano. Sul rapido 904, in transito nella galleria di S. Benedetto Val di Sambro (Bologna), un ordigno esplode all'interno di una carrozza, uccidendo 15 persone e ferendone circa 300. L'ideazione e la realizzazione dell'attentato è rinvenuta in un intreccio di interessi tra la mafia e la criminalità comune.

9 gennaio 1985 Omicidio di Ottavio Conte. A Torvaianica (Roma), è assassinato l'agente di Polizia Ottavio Conte. Dubbia l'attendibilità della rivendicazione.

6 febbraio 1985 Omicidio di Carmine Tripodi. A San Luca (Reggio Calabria), è ucciso in un agguato Carmine Tripodi, brigadiere comandante della stazione dei Carabinieri.

23 febbraio 1985 Omicidio di Pietro Parisi e di Giuseppe Mangano. A Palermo, sono uccisi l'imprenditore Roberto Parisi e l'autista Giuseppe Mangano. Da successive dichiarazioni di collaboratori di giustizia risulta che Parisi si sarebbe opposto alle richieste della mafia.

27 febbraio 1985 Omicidio di Pietro Patti. A Palermo, è ucciso l'imprenditore Pietro Patti, titolare di uno stabilimento per la lavorazione della frutta secca nella zona industriale di Brancaccio. Si era rifiutato di pagare il pizzo.

28 febbraio 1985 Omicidio di Giuseppe Macheda. A Reggio Calabria, è ucciso il vigile urbano Giuseppe Macheda, impegnato in una squadra per la repressione dell'abusivismo edilizio.

9 marzo 1985 Morte di Pietro Maria Greco. A Trieste, Pietro Maria Greco, militante dell'Autonomia padovana, è ucciso da agenti di Polizia durante l'arresto.

13 marzo 1985 Omicidio di Giovanni Carbone. A Palermo, è ucciso l'imprenditore Giovanni Carbone: probabilmente aveva resistito a tentativi di estorsione.

13 marzo 1985 Omicidio di Sergio Cosmai. A Cosenza, è ucciso da uomini della 'ndrangheta il direttore del carcere Sergio Cosmai, che faceva rispettare le regole, abitualmente trasgredite per favorire i boss imprigionati.

27 marzo 1985 Omicidio di Domenico De Maio. A Platì (Reggio Calabria), sede di una delle 'ndrine più antica e radicata, è ucciso il sindaco Domenico De Maio.

27 marzo 1985 Omicidio di Ezio Tarantelli. All'Università di Roma La Sapienza, militanti delle Brigate rosse-Partito comunista combattente uccidono l'economista e docente Ezio Tarantelli.

2 aprile 1985 Attentato a Carlo Palermo e strage di Pizzolungo. A Pizzolungo (Trapani), attentato mafioso al magistrato Carlo Palermo. Salta in aria la macchina che passa in quell'istante e fa da scudo: muoiono la signora Barbara Rizzo Asta e i gemellini Giuseppe e Salvatore Asta di sei anni. Carlo Palermo aveva condotto a Trento un'inchiesta sul traffico internazionale di droga e di armi e aveva chiesto il trasferimento a Trapani per continuare le sue indagini.

1° maggio 1985 Omicidio di Giovanni Di Leonardo. A Tivoli (Roma), un'auto in sosta in corsia d'emergenza chiede soccorso a una pattuglia della Polizia; questa si ferma e viene investita dal fuoco di alcuni militanti dei Nuclei armati rivoluzionari. Muore l'agente Giovanni Di Leonardo; il collega rimane ferito.

28 luglio 1985 Omicidio di Beppe Montana. A Porticello, a pochi chilometri da Palermo, è ucciso il commissario di polizia Beppe Montana, impegnato nella ricerca di latitanti.

6 agosto 1985 Omicidio di Ninni Cassarà e di Roberto Antiochia. A Palermo, in via Croce Rossa, cadono in un agguato il capo della Squadra mobile Ninni Cassarà e l'agente Roberto Antiochia. Scampa all'attentato l'agente Natale Mondo, che sarà ucciso successivamente. Ninni Cassarà era in prima linea nella lotta alla mafia e Roberto Antiochia, pur essendo in ferie, aveva chiesto di stare al suo fianco.

23 settembre 1985 Omicidio di Giancarlo Siani. A Napoli, è ucciso il giornalista Giancarlo Siani. Aveva condotto delle inchieste sui legami tra camorristi e uomini politici nelle speculazioni dopo il terremoto dell'Irpinia.

29 novembre 1985 Omicidio di Enrico Monteleone. A Isola delle Femmine (Palermo), è ucciso il brigadiere Enrico Monteleone, nel tentativo di sventare una rapina in atto all'ufficio postale.

12 dicembre 1985 Omicidio di Graziella Campagna. A Villafranca Tirrena (Messina), è uccisa Graziella Campagna, di 17 anni. Lavorava in una lavanderia e aveva trovato in un abito un'agendina del capomafia latitante Gerlando Alberti junior. La ragazza è sequestrata e uccisa nel timore che possa rivelare l'identità del capomafia.

16 dicembre 1985 Morte di Morello Alcamo. Ad Artogne (Brescia), Morello Alcamo, vicecapo della Squadra mobile di Brescia, muore scivolando in un canale durante un appostamento contro rapinatori.

27 dicembre 1985 Strage di Fiumicino. Nell'aeroporto di Roma-Fiumicino quattro uomini armati lanciano bombe a mano e sparano raffiche di mitra sui passeggeri in coda per il check-in dei bagagli presso gli sportelli della compagnia aerea israeliana El Al e della statunitense TWA. Nell'attacco muoiono 13 persone (tra queste quattro statunitensi, tre greci, due messicani e un algerino). Tre terroristi sono uccisi dalle guardie della sicurezza aeroportuale nel corso dell'azione mentre il capo del commando, Mohammed Sharam, è catturato.
L'azione è coordinata con una analoga nell'aeroporto di Vienna: lì vi sono tre vittime tra i passeggeri (un israeliano e due austriaci) e decine di feriti. All'attacco prendono parte tre terroristi poi fuggiti su un'auto rubata: uno, Mongi Ben Aballah Saadaoui, è ucciso durante l'inseguimento e gli altri, Abdelaziz Merzaughi e Mongi Ben Ahmed Shaaouali, sono catturati.
La regia del duplice attentato è stata attribuita al militante e leader politico palestinese Abu Nidal.

21 gennaio 1986 Omicidio di Paolo Bottone. A Palermo, è ucciso l'imprenditore Paolo Bottone, titolare assieme al padre dell'Isavia, una ditta di manutenzioni industriali. Probabilmente il delitto è dovuto al rifiuto di pagare il pizzo.

7 febbraio 1986 Omicidio di Filippo Sansone. A Cosenza, è ucciso in un agguato Filippo Sansone, maresciallo degli agenti di custodia del carcere, un anno dopo l'uccisione del direttore Sergio Cosmai.

10 febbraio 1986 Omicidio di Lando Conti. A Firenze, militanti delle Brigate rosse-Unione comunisti combattenti uccidono Lando Conti, ex sindaco della città ed esponente del Partito repubblicano italiano.

11 febbraio 1986 Omicidio di Francesco Prestia e di Domenica De Girolamo. A Platì (Reggio Calabria), è ucciso nella sua tabaccheria Francesco Prestia (già più volte sindaco del paese), insieme con la moglie Domenica De Girolamo.

21 febbraio 1986 Attentato ad Antonio da Empoli e morte di Wilma Monaco. A Roma, un gruppo dell'Unione comunisti combattenti tende un agguato ad Antonio da Empoli, consigliere economico di Bettino Craxi. Da Empoli rimane ferito, mentre nel conflitto a fuoco tra i brigatisti e l'agente di scorta resta uccisa la brigatista Wilma Monaco.

6 aprile 1986 Omicidio di Antonio Pianese. A Napoli, è ucciso l'agente scelto di Polizia Antonio Pianese.

4 luglio 1986 Omicidio di Luigi Staiano. A Torre Annunziata (Napoli), è ucciso Luigi Staiano, un imprenditore edile che si era ribellato al racket.

7 luglio 1986 Omicidio di Vittorio Esposito e di Claudio Volpe. A Napoli, nel quartiere Pianura, sono uccisi in un agguato l'agente scelto di polizia Vittorio Esposito e il pregiudicato Claudio Volpe.

30 luglio 1986 Omicidio di Antonio Sabia. A Salerno è ucciso l'agricoltore Antonio Sabia, in un agguato contro Vincenzo Marandino nella guerra di camorra tra gli uomini della Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo e i membri della Nuova famiglia.

26 agosto 1986 Omicidio di Salvatore Benigno. A Palermo, è ucciso Salvatore Benigno, cassiere presso un cinema, che vede dare alle fiamme un'auto da due mafiosi che avevano commesso un omicidio.

21 settembre 1986 Strage di Porto Empedocle. A Porto Empedocle (Agrigento), durante un agguato nella guerra di mafia rimangono uccisi Giuseppe Grassonelli, suo figlio Gigi, Giovanni Mallia, Salvatore Tuttolomondo e due vittime innocenti, Filippo Gebbia e Antonio Morreale.

7 ottobre 1986 Omicidio di Claudio Domino. A Palermo, nel quartiere San Lorenzo, viene ucciso Claudio Domino, di 11 anni. Autori del delitto sarebbero stati alcuni spacciatori di droga, uccisi qualche tempo dopo. Il ragazzo potrebbe averli visti mentre spacciavano nel quartiere.

5 novembre 1986 Omicidio di Mario Ferillo. A Licola Mare (Napoli), è ucciso Mario Ferillo, impresario teatrale, scambiato per un noto camorrista locale.

17 novembre 1986 Omicidio di Pietro Giaccone. A Monreale (Palermo), è ucciso il carabiniere ausiliario Rosario Pietro Giaccone.

9 gennaio 1987 Omicidio di Cosimo Aleo. Ad Acireale (Catania), è ucciso Cosimo Aleo, ragazzo di sedici anni, strangolato e poi finito a colpi di pietre da sicari perché aveva rubato in casa di un mafioso.

14 febbraio 1987 L'assalto di via Prati di Papa. A Roma, militanti delle Brigate rosse-Partito comunista combattente assaltano un furgone postale scortato da una volante della Polizia; nell'auto muoiono l'assistente di polizia Rolando Lanari e l'agente Giuseppe Scravaglieri.

4 marzo 1987 Omicidio di Giuseppe Richichi. A Polistena (Reggio Calabria), è ucciso da un proiettile vagante il vicepreside dell'istituto magistrale, Giuseppe Richichi, in un agguato contro Vincenzo Luddeni, direttore della Banca popolare di Polistena, rimasto illeso.

20 marzo 1987 Omicidio di Licio Giorgieri. A Roma, militanti dell'Unione comunisti combattenti uccidono il generale dell'aeronautica Licio Giorgieri, direttore generale della costruzione delle armi e degli armamenti aeronautici e spaziali del Ministero della difesa.

10 aprile 1987 Omicidio di Rosario Iozzia. A Cittanova (Reggio Calabria), è ucciso il vicebrigadiere dei Carabinieri Rosario Iozzia.

27 agosto 1987 Omicidio di Giuseppe Cutroneo e di Rosario Montalto. A Niscemi (Caltanissetta), durante una sparatoria tra due gruppi mafiosi, sono colpiti a morte i bambini Giuseppe Cutroneo e Rosario Montalto, che giocavano per strada.

4 dicembre 1987 Omicidio di Carmelo Ganci e di Luciano Pignatelli. A Castel Morrone (Caserta), sono uccisi i carabinieri Carmelo Ganci e Luciano Pignatelli. I carabinieri erano liberi dal servizio ma, appresa la notizia di una rapina, andavano alla ricerca dei rapinatori, inseguendoli con la loro auto. I malviventi aprivano il fuoco e uccidevano i due carabinieri.

20 dicembre 1987 Omicidio di Aniello Giordano. A Napoli, in un mobilificio, Aniello Giordano è ucciso da una banda di estorsori.

12 gennaio 1988 Omicidio di Giuseppe Insalaco. A Palermo, in pieno centro, è ucciso Giuseppe Insalaco, ex sindaco democristiano. Aveva denunziato alla Commissione parlamentare antimafia i collegamenti tra mafia e amministrazione comunale.

14 gennaio 1988 Omicidio di Natale Mondo. A Palermo, nel quartiere Acquasanta, è ucciso l'agente Natale Mondo, scampato all'agguato del 6 agosto 1985, in cui erano morti il capo della Squadra mobile Ninni Cassarà e l'agente Roberto Antiochia. Aveva proseguito l'attività investigativa. Si è pensato anche a una vendetta per la morte nei locali della questura di Salvatore Marino, indiziato per l'omicidio del commissario di Polizia Beppe Montana.

2 marzo 1988 Omicidio di Donato Boscia. A Palermo, è ucciso l'ingegnere Donato Boscia, direttore del cantiere dell'impresa romana Ferrocementi. Aveva denunciato alla Commissione antimafia i collegamenti tra mafia e amministrazione comunale.

16 aprile 1988 Omicidio di Roberto Ruffilli. A Forlì, militanti delle Brigate rosse-Partito comunista combattente uccidono il docente universitario e senatore democristiano Roberto Ruffilli.

9 luglio 1988 Omicidio di Pietro Ragno. A Gioia Tauro (Reggio Calabria), è ucciso in un agguato il carabiniere Pietro Ragno, che aveva preso parte a diverse operazioni antimafia.

9 settembre 1988 Omicidio di Abed Manyami. A Gioia Tauro (Reggio Calabria), è ucciso il marocchino Abed Manyami.

14 settembre 1988 Omicidio di Alberto Giacomelli. A Pietretagliate (Trapani), è ucciso il giudice in pensione Alberto Giacomelli. Secondo il collaboratore di giustizia Vincenzo Sinacori, il delitto è stato compiuto perché il magistrato aveva firmato il provvedimento di confisca dei beni del fratello di Riina.

25 settembre 1988 Omicidio di Antonino e Stefano Saetta. Nei pressi di Canicattì (Agrigento), sono uccisi il giudice del Tribunale di Palermo Antonino Saetta e il figlio Stefano. È il primo magistrato giudicante ad essere ucciso. Aveva presieduto la Corte d'appello per la strage Chinnici del 29 luglio 1983 e per il delitto Basile del 4 maggio 1980. Era candidato a presiedere la Corte d'appello per il primo maxiprocesso.

26 settembre 1988 Omicidio di Mauro Rostagno. Nei pressi di Valderice (Trapani), è ucciso Mauro Rostagno. Ex leader del movimento studentesco, poi dirigente di Lotta continua, operava presso la comunità per tossicodipendenti Saman. Denunciava da una televisione locale le attività mafiose e le complicità di partiti e istituzioni.

23 ottobre 1988 Omicidio di Girolamo Marino. A Locri (Reggio Calabria), è ucciso il primario di chirurgia Girolamo Marino, perché ritenuto responsabile della morte di Caterina Giampaolo, 4 anni, a seguito di un intervento di appendicite. I Giampaolo fanno parte di un clan in lotta con gli Strangio.

10 novembre 1988 Omicidio di Pasquale Bottaro e di Carmelo Zaccarello. A Siracusa, alcuni sicari entrano in un bar e uccidono Pasquale Bottaro, 29 anni, pregiudicato con precedenti penali per rapina; è ucciso anche il giovane Carmelo Zaccarello, figlio del titolare del bar.

18 novembre 1988 Omicidio di Giuseppe Montalbano. A Camporeale (Palermo), è ucciso il medico Giuseppe Montalbano, sospettato di essere confidente dei Carabinieri.

15 dicembre 1988 Omicidio di Luigi Ranieri. A Palermo, è ucciso l'imprenditore Luigi Ranieri, titolare della Sageco, un'impresa edilizia che gestiva grossi appalti. Si sarebbe opposto alla spartizione degli appalti imposta dalle famiglie mafiose.

10 gennaio 1989 Omicidio di Colin Winchester. A Deakin (Australia), è ucciso, da un appartenente alla 'ndrangheta, Colin Winchester, ufficiale di Polizia maggiore dell'Australia.

14 febbraio 1989 Omicidio di Francesco Pepi. A Niscemi (Caltanissetta), è ucciso Francesco Pepi, titolare di un'industria conserviera. Probabilmente il delitto è causato dal rifiuto di pagare il pizzo. In quegli anni a Niscemi c'era uno scontro tra cosche rivali con molti omicidi.

23 febbraio 1989 Omicidio di Marcella Tassone. A Laureana di Borrello (Reggio Calabria), durante una sparatoria, è uccisa Marcella Tassone, di 10 anni.

11 marzo 1989 Omicidio di Nicola D'Antrassi. A Scordia (Catania), è ucciso l'imprenditore Nicola D'Antrassi. A lui è intitolata l'Asaes (Associazione antiracket e antiestorsioni) di Scordia.

16 marzo 1989 Omicidio di Antonio D'Onufro. A Palermo, nel borgo di Ciaculli, è ucciso Antonio D'Onufrio, ritenuto informatore della polizia.

16 marzo 1989 Omicidio di Edoardo Toscano. A Roma, è ucciso Edoardo Toscano, componente di spicco della banda della Magliana.

20 marzo 1989 Omicidio di Vincenzo Grasso. A Locri (Reggio Calabria), è ucciso Vincenzo Grasso, gestore di una concessionaria di auto, che si rifiutava di pagare il pizzo.

9 giugno 1989 Omicidio di Salvatore Incardona. A Vittoria (Ragusa), è ucciso Salvatore Incardona, imprenditore agricolo, commissionario presso il mercato ortofrutticolo. Si sarebbe opposto alla richiesta di pagare il pizzo al clan Carbonaro-Dominante.

11 luglio 1989 Omicidio di Paolo Vinci e di Calogero Loria. A Camporeale (Palermo), sono uccisi Paolo Vinci, di 17 anni, e Calogero Loria, di 26. Sfugge all'esecuzione Filippo Loria, vero obiettivo dei killer.

5 agosto 1989 Omicidio di Antonino Agostino e di Ida Castellucci. A Villagrazia di Carini (Palermo), sono uccisi l'agente Antonino Agostino e sua moglie Ida Castellucci, incinta. Il delitto è stato messo in relazione con il fallito attentato al giudice Falcone all'Addaura del 29 giugno del 1989.

21 agosto 1989 Omicidio di Lodovico Ligato. A Bocale, quartiere di Reggio Calabria, è ucciso Lodovico Ligato, ex deputato della Democrazia cristiana ed ex presidente delle Ferrovie dello Stato.

24 agosto 1989 Omicidio di Giuseppe e di Carmela Pannone. Ad Agropoli (Salerno), è ucciso Giuseppe Pannone, camorrista di Afragola; è uccisa anche Carmela Pannone, 5 anni, sua nipote.

12 settembre 1989 Omicidio di Grazia Scimè. A Gela (Caltanissetta), durante una sparatoria tra mafiosi appartenenti a gruppi rivali, rimane uccisa Grazia Scimè.

2 ottobre 1989 Omicidio di Giovanbattista Tedesco. A Taranto, è ucciso il capo della vigilanza all'Italsider, Giovanbattista Tedesco, che aveva contrastato le imposizioni della Sacra Corona unita nelle acciaierie di Taranto.

20 ottobre 1989 Omicidio di Domenico Calviello. A Statte (Taranto), è ucciso Domenico Calviello, 14 anni, per un errore di persona o per una vendetta trasversale.

23 novembre 1989 Omicidio di Leonarda Costantino, Lucia Costantino e Vincenza Marino Mannoia. A Bagheria (Palermo), sono uccise Leonarda Costantino, Lucia Costantino e Vincenza Marino Mannoia, rispettivamente madre, zia e sorella di Francesco Marino Mannoia, di cui si diceva stesse per collaborare con la giustizia.

28 dicembre 1989 Omicidio di Pietro Giro. A Palermo, è ucciso, per ordine dei fratelli Ribisi di Palma di Montechiaro (Agrigento), l'autonoleggiatore Pietro Giro, probabilmente per vendetta trasversale, in quanto è cugino dello stiddaro Giovanni Calafato.

23 gennaio 1990 Omicidio di Vincenzo Miceli. A Monreale (Palermo), è ucciso l'ingegner Vincenzo Miceli. Si è autoaccusato, come mandante dell'omicidio, Giovanni Brusca, che ha definito Miceli: «Un onesto lavoratore. Uno che non voleva pagare il pizzo e che faceva delle denunce».

2 febbraio 1990 Omicidio di Enrico De Pedis. A Roma è ucciso Enrico De Pedis, tra i fondatori e dirigenti della banda della Magliana.

7 febbraio 1990 Omicidio di Giovanni Trecroci. A Villa San Giovanni (Reggio Calabria), è ucciso dalla 'ndrangheta il vicesindaco Giovanni Trecroci.

23 febbraio 1990 Omicidio di Saverio Purita. A Curinga (Catanzaro), scompare Saverio Purita, 11 anni, che viene soffocato e poi bruciato.

18 marzo 1990 Omicidio di Michele Arcangelo Tripodi. A Rosarno (Reggio Calabria), è rapito e ucciso (il cadavere è stato trovato dopo 7 anni) il ragazzo Michele Arcangelo Tripodi, per vendetta verso il padre, legato al clan dei La Malfa.

21 marzo 1990 Omicidio di Nicola Gioitta. A Niscemi (Caltanissetta), è ucciso il commerciante Nicola Gioitta. I sicari sfregiano l'ucciso tagliandogli la gola.

30 marzo 1990 Omicidio di Emanuele Piazza e di Gaetano Genova. A Palermo, scompaiono Emanuele Piazza, vicino ai servizi segreti, e il vigile del fuoco Gaetano Genova, amico di Piazza. Secondo alcuni collaboratori di giustizia, in seguito a informazioni fornite da Piazza e Genova, sarebbero stati arrestati alcuni mafiosi. La scomparsa e l'uccisione di Piazza e di Genova sono state messe in relazione con il fallito attentato a Giovanni Falcone all'Addaura, del 21 giugno 1989.

9 maggio 1990 Omicidio di Giovanni Bonsignore. A Palermo, è ucciso Giovanni Bonsignore, funzionario della Regione siciliana, noto per il rigore morale. Negli anni Ottanta, Bonsignore aveva condotto un'inchiesta amministrativa su un finanziamento irregolare in favore di una cooperativa agricola legata ai mafiosi di Palma di Montechiaro.

18 maggio 1990 Omicidio di Gennaro e Nunzio Pandolfi. A Napoli, sono uccisi in un agguato Gennaro Pandolfi e il figlio Nunzio, di due anni.

5 luglio 1990 Omicidio di Arturo Caputo. A Strongoli (Crotone), è ucciso per errore il sedicenne Arturo Caputo.

11 luglio 1990 Omicidio di Antonio Nugnes. A Mondragone (Caserta), è ucciso il vicesindaco Antonio Nugnes.

18 luglio 1990 Omicidio di Giuseppe Tragna. A San Leone (Agrigento), è ucciso il funzionario di banca Giuseppe Tragna da killer del clan Grassonelli.

1° settembre 1990 Omicidio di Domenico Catalano. A Reggio Calabria, è ucciso con diversi colpi di pistola il sedicenne Domenico Catalano. Forse Catalano e un altro ragazzo rimasto ferito sono stati colpiti per aver assistito involontariamente a qualche fatto delittuoso.

7 settembre 1990 Omicidio di Maria Marcella e di Elisabetta Gagliardi. A Palermiti (Catanzaro), sono uccise Maria Marcella e sua figlia Elisabetta Gagliardi, rispettivamente moglie e figlia di Mario Gagliardi, pluripregiudicato per rapina.

8 settembre 1990 Omicidio di Antonio Marino. A Bovalino superiore (Reggio Calabria), è ucciso il brigadiere dei Carabinieri Antonio Marino, che per tre anni aveva comandato la stazione di Platì (Reggio Calabria).

21 settembre 1990 Omicidio di Rosario Livatino. Sullo stradale fra Canicattì e Agrigento, è ucciso il magistrato Rosario Livatino che indagava sui mafiosi dell'Agrigentino. Il rappresentante di commercio Piero Nava, che passava con la sua macchina, ha testimoniato contro gli esecutori del delitto ed è stato costretto a cambiare nome e a risiedere in località segreta.

31 ottobre 1990 Omicidio di Alessandro Rovetta e di Francesco Vecchio. A Catania, duplice omicidio alle Acciaierie Megara. Sono uccisi l'amministratore delegato Alessandro Rovetta e il capo del personale Francesco Vecchio. Probabilmente si erano opposti alle imposizioni mafiose.

 9 gennaio 1991 Omicidio di Valentina Guarino. A Taranto, è uccisa Valentina Guarino, di 6 mesi, che si trovava in braccio al padre bersaglio dell'agguato.

11 marzo 1991 Omicidio di Antonio Valente. A Locri (Reggio Calabria), è ucciso Antonio Valente, impiegato di una ditta taglieggiata.

30 marzo 1991 Omicidio di Salvatore D'Addario. A Napoli, è ucciso Salvatore D'Addario, agente della Polizia di Stato, mentre tentava di fermare uno scontro a fuoco tra camorristi tra la folla.

27 gennaio 1991 Omicidio di Ignazio Aloisi. A Messina, è ucciso Ignazio Aloisi, guardia giurata; aveva testimoniato di aver riconosciuto un rapinatore per una rapina subita nel 1979.

2 aprile 1991 Omicidio di Francesco Pipitone. Ad Altofonte (Palermo), è ucciso il direttore della Cassa artigiana locale, Francesco Pipitone, che aveva tentato di opporsi ad alcuni mafiosi che stavano compiendo una rapina.

18 aprile 1991 Omicidio di Salvatore Richiello, Michele Richiello e Pellegrino De Micco. A Villa Literno (Caserta), durante una sparatoria tra gruppi di camorristi, rimangono uccisi il dodicenne Salvatore Richiello, il padre Michele Richiello e il loro amico Pellegrino De Micco, estranei alla faida.

24 maggio 1991 Omicidio di Pasquale Cristiano e di Francesco Tramonte. A Lamezia Terme (Catanzaro), sono uccisi, forse per un'azione contro il Comune, Pasquale Cristiano e Francesco Tramonte, operatori ecologici impegnati nella raccolta di rifiuti urbani, in una zona abitata dal clan Sambiase.

Giugno 1991 Omicidio di Vincenzo Salvatori. Sulla strada tra Agrigento e Favara è ucciso il metronotte Vincenzo Salvatori, durante un tentativo di rapina a un furgone portavalori.

13 giugno 1991 Omicidio di Vincenzo Leonardi. A Catania, è ucciso Vincenzo Leonardi. Lavorava al mercato ortofrutticolo ed era titolare di un'impresa di trasporti.

19 giugno 1991 Omicidio di Giuseppe e Salvatore Sceusa. A Capaci (Palermo), sono uccisi gli imprenditori Giuseppe e Salvatore Sceusa. Secondo il collaboratore di giustizia Angelo Siino, sarebbero stati uccisi perché non si attenevano alle imposizioni della mafia relative agli appalti, e non si accordavano per il pizzo.

10 luglio 1991 Omicidio di Antonino Cordopatri. A Reggio Calabria, è ucciso il proprietario terriero Antonino Cordopatri. Si era rifiutato di cedere le terre ai capi della 'ndrangheta.

21 luglio 1991 Omicidio di Fabio De Pandi. A Napoli, nel quartiere Succavo, è ucciso il bambino Fabio De Pandi, di 10 anni, durante un conflitto tra bande rivali.

 21 luglio 1991 Omicidio di Angelo Riccardo. A San Cipriano d'Aversa (Caserta), durante una sparatoria rimane ucciso un passante, Angelo Riccardo.

24 luglio 1991 Omicidio di Alberto Varone. Nei pressi di Francolise (Caserta), è ucciso il commerciante Alberto Varone. I camorristi volevano rilevare la sua attività.

26 luglio 1991 Omicidio di Andrea e Giuseppe Savoca. A Palermo, è ucciso il bambino di 4 anni Andrea Savoca, assieme al padre, Giuseppe Savoca, appartenente a famiglia mafiosa.

9 agosto 1991 Omicidio di Antonio Scopelliti. A Campo Calabro (Reggio Calabria), è ucciso il magistrato di Cassazione Antonino Scopelliti, che si sarebbe dovuto occupare del maxiprocesso di Palermo. L'omicidio è eseguito dalla cosca dei De Stefano, su indicazione della mafia siciliana.

20 agosto 1991 Omicidio di Renato Lio e di Giuseppe Leone. A Soverato (Catanzaro), sono uccisi dagli occupanti di un'auto, a cui si erano avvicinati per una perquisizione i carabinieri Renato Lio e Giuseppe Leone.

29 agosto 1991 Omicidio di Libero Grassi. A Palermo, è ucciso l'imprenditore Libero Grassi, titolare dell'azienda tessile Sigma. Si era rifiutato di pagare il pizzo e aveva denunciato pubblicamente gli estorsori. Aveva suscitato l'interesse dei mezzi d'informazione, ma scarsa solidarietà (in un'assemblea per sostenere la sua azione avevano partecipato trenta persone), ed era stato isolato dagli altri imprenditori e dalle Associazioni imprenditoriali. Ogni anno, i familiari appendono sul luogo del delitto un cartello in cui denunciano l'isolamento in cui è stato lasciato Libero Grassi. La vecchia Sigma ha chiuso i battenti e il figlio Davide gestisce l'impresa Sigma Nuova. Per l'omicidio furono condannati i mafiosi della famiglia Madonia.

28 settembre 1991 Omicidio di Demetrio Quattrone e di Nicola Severino. A Reggio Calabria, sono uccisi Demetrio Quattrone, funzionario dell'Ispettorato del lavoro che aveva svolto alcune perizie per la procura di Palmi, e Nicola Severino, che si trovava assieme a Quattrone.

12 ottobre 1991 Omicidio di Serafino Ogliastro. A Palermo, è ucciso con il metodo della lupara bianca, l'ex agente di polizia Serafino Ogliastro, sospettato dai mafiosi di essere venuto a conoscenza degli autori di un omicidio.

30 ottobre 1991 Omicidio di Nunziante Scibelli. A Quindici (Avellino), è ucciso Nunziante Scibelli, mentre stava attraversando il paese alla guida di un'auto dello stesso modello dei veri bersagli dei killer.

16 dicembre 1991 Omicidio di Giuseppa Cozzumbo. A Bronte (Catania), è uccisa Giuseppa Cozzumbo, titolare di un bar. Probabilmente aveva rifiutato di pagare il pizzo.

29 dicembre 1991 Omicidio di Sandra Stranieri. A Taranto, Sandra Stranieri, di 14 anni, è uccisa da una pallottola vagante durante una sparatoria.

31 dicembre 1991 Omicidio di Felice Allegro e di Giuseppe Aliotto. A Palma di Montechiaro (Agrigento), durante una sparatoria all'interno di un bar per uccidere il mafioso Felice Allegro, rimane ucciso il trentenne Giuseppe Aliotto e sono feriti un bambino e sei persone.

 4 gennaio 1992 Omicidio di Salvatore Aversa e di Lucia Precenzano. A Lamezia Terme (Catanzaro), sono uccisi il sovrintendente di Polizia Salvatore Aversa, impegnato da anni in indagini sulla 'ndrangheta, e la moglie Lucia Precenzano.

22 gennaio 1992 Omicidio di Antonio, Vincenzo e Salvatore Spartà. A Randazzo (Catania), sono uccisi il pastore Antonino Spartà e i figli Vincenzo e Salvatore. Si erano rifiutati di pagare una tangente. Le loro tombe saranno più volte profanate.

Febbraio 1992 Omicidio di Salvatore Mineo. A Bagheria (Palermo), è ucciso il commerciante di abbigliamento Salvatore Mineo, che si sarebbe ribellato al racket.

12 febbraio 1992 Omicidio di Fortunato Arena e di Claudio Pezzuto. A Pontecagnano Faiano (Salerno), durante un controllo a un posto di blocco, vengono uccisi i carabinieri Fortunato Arena e Claudio Pezzuto.

12 marzo 1992 Omicidio di Salvo Lima. A Mondello (Palermo), è ucciso Salvo Lima, eurodeputato della Democrazia cristiana, leader della corrente andreottiana in Sicilia.

18 marzo 1992 Omicidio di Alfredo Agosta. A Catania, è ucciso il maresciallo dei Carabinieri Alfredo Agosta, impegnato in indagini sulla mafia.

4 aprile 1992 Omicidio di Giuliano Guazzelli. Ad Agrigento, è ucciso il maresciallo dei Carabinieri Giuliano Guazzelli. Aveva condotto indagini sulla mafia in collaborazione con il magistrato Rosario Livatino. Era considerato un archivio vivente della mafia dell'Agrigentino.

21 aprile 1992 Omicidio di Paolo Borsellino. A Lucca Sicula (Agrigento), è ucciso l'imprenditore Paolo Borsellino. Gestiva un'impresa di movimento terra e con il padre Giuseppe (ucciso il 17 dicembre successivo) aveva fondato una piccola impresa di calcestruzzi. Si era opposto alla richiesta di mafiosi della zona di cessione di quote aziendali.

23 maggio 1992 Strage di Capaci. Sull'autostrada Palermo-Punta Raisi, nei pressi di Capaci (Palermo), una carica di esplosivo uccide il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli uomini della scorta Rocco Di Cillo, Antonino Montinaro e Vito Schifani. Falcone, dopo essere stato giudice a Trapani e giudice istruttore e procuratore aggiunto a Palermo, imponendosi come uno dei magistrati più impegnati e competenti nelle indagini antimafia, impossibilitato a continuare il suo lavoro dopo lo smantellamento del pool antimafia, si era trasferito a Roma con l'incarico di Direttore generale degli Affari penali presso il Ministero di grazia e giustizia ed era candidato alla carica di procuratore nazionale antimafia. Sono stati condannati come mandanti alcuni capimafia facenti parte della cupola. Rimane irrisolto il problema dei mandanti esterni.

12 luglio 1992 Omicidio di Egidio Campanello e di Luigi Sapio. A Villa di Briano (Caserta), sono uccisi, in una sparatoria tra la folla e in un agguato contro un camorrista, Egidio Campanello e Luigi Sapio.

19 luglio 1992 Strage di via D'Amelio. A Palermo, in via D'Amelio, un'autobomba uccide il magistrato Paolo Borsellino, gli agenti di scorta Agostino Catalano, Walter Cosina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina. Borsellino aveva fatto parte del pool antimafia, era stato procuratore presso il Tribunale di Marsala, aveva denunciato lo smantellamento del pool antimafia ed era tornato a lavorare presso il Tribunale di Palermo. Dopo la morte di Falcone era stato fatto il suo nome per la carica di procuratore nazionale antimafia. Condannati come esecutori e come mandanti uomini e capi di Cosa nostra.

26 luglio 1992 Suicidio di Rita Atria. A Roma, si suicida Rita Atria, una ragazza di 17 anni, figlia di un capomafia di Partanna (Trapani). Dopo l'uccisione del padre e del fratello, Rita aveva collaborato con la giustizia, assieme alla cognata Piera Aiello, rompendo con la madre. Si era rivolta a Paolo Borsellino, con cui aveva stabilito un rapporto filiale. La morte del magistrato, nell'isolamento del regime di protezione, la getta nello sconforto e la induce al suicidio.

27 luglio 1992 Omicidio di Giovanni Lizzio. A Catania, è ucciso l'ispettore di polizia Giovanni Lizzio. Responsabili del delitto i mafiosi della famiglia Santapaola.

6 agosto 1992 Strage di Villa Literno. A Villa Literno (Caserta), alcuni killer uccidono in un'officina meccanica Antonio Diana, titolare, Nicola Palumbo, anch'egli meccanico, e, per errore, Antonio Di Bona, un contadino che al momento dell'agguato attendeva la riparazione del proprio trattore.

28 settembre 1992 Omicidio di Paolo Ficalora. A Castellammare del Golfo (Trapani), è ucciso il capitano di marina in pensione Paolo Ficalora. Aveva ospitato nel suo residence, senza conoscerne l'identità, l'ex collaboratore di giustizia Salvatore Contorno.

14 ottobre 1992 Omicidio di Pasquale Di Lorenzo. A Porto Empedocle (Agrigento), è ucciso il sovrintendente di Polizia penitenziaria Pasquale Di Lorenzo. Si è accusato dell'omicidio il collaboratore di giustizia Alfonso Falzone; mandante sarebbe stato Totò Riina che voleva dare un "segnale" contro il carcere duro e avrebbe ordinato di uccidere un agente di custodia per provincia.

6 novembre 1992 Omicidio di Giovanni Panunzio. A Foggia, è ucciso l'imprenditore edile Giovanni Panunzio. Si era opposto al racket e aveva fatto arrestare gli estorsori.

10 novembre 1992 Omicidio di Gaetano Giordano. A Gela (Caltanissetta), è ucciso il commerciante Gaetano Giordano, che si era opposto alle richieste estorsive. Rimane ferito nell'attentato il figlio Massimo.

17 dicembre 1992 Omicidio di Giuseppe Borsellino. A Lucca Sicula (Agrigento), ucciso Giuseppe Borsellino, padre dell'imprenditore Paolo, ucciso il 21 aprile. Aveva rivelato alla magistratura i nomi dei mandanti e degli esecutori dell'omicidio del figlio e aveva ricostruito gli intrecci tra mafia, affari e politica nell'Agrigentino.

8 gennaio 1993 Omicidio di Beppe Alfano. A Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), è ucciso il corrispondente del quotidiano «La Sicilia» Beppe Alfano. Aveva dedicato vari servizi alle attività della mafia della zona e ultimamente aveva denunziato le speculazioni dell'Aias di Milazzo a danno dei disabili.

8 febbraio 1993 Omicidio di Pasquale Campanello. A Napoli, nel carcere di Poggioreale, è ucciso Pasquale Campanello, sovrintendente della Polizia penitenziaria.

21 aprile 1993 Omicidio di Angelo Carlisi e di Calogero Zaffuto. Sulla strada da Porto Empedocle (Agrigento) è ucciso, assieme al pescivendolo Angelo Carlisi, Calogero Zaffuto, vittima innocente.

14 maggio 1993 Omicidio di Nicola Remondino. A Vibo Valentia, è ucciso il commerciante Nicola Remondino.

17 maggio 1993 Omicidio di Maurizio Estate. A Napoli, è ucciso Maurizio Estate, di 22 anni: aveva sventato uno scippo; il rapinatore è tornato indietro per ucciderlo.

27 maggio 1993 La strage di via Georgofili. A Firenze, nei pressi della Galleria degli Uffizi, un'autobomba provoca la morte di 5 persone: la custode dell'Accademia dei GeorgofiliAngelamaria Fiume, il maritoFabrizio Nencioni, le figlie Nadiadi 8 anni e Caterinadi un mese e mezzo, lo studente universitario Dario Capolicchio.Danni agli edifici circostanti e alla Galleria.

5 luglio 1993 Omicidio di Andrea Castelli. A Ragusa è ucciso l'elettricista Andrea Castelli, 24 anni, che era intervenuto per difendere la sorella e altre bambine da un molestatore, un pregiudicato del clan Madonia di Gela.

22 luglio 1993 Sequestro e omicidio di Adolfo Cartisano. A Bovalino (Reggio Calabria), viene sequestrato dalla 'ndrangheta Adolfo Cartisano, a scopo di estorsione. Il suo corpo è stato ritrovato nel 2003.

27-28 luglio 1993La strage di via Palestro. A Milano esplode un'autobomba causando 5 vittime: i pompieriCarlo La Catena, Stefano Picerno e Sergio Pasotto, il vigile urbano Alessandro Ferrari e Driss Moussafir. Gravi danni al Padiglione d'arte contemporanea. Lo stesso giorno a Roma esplodono due ordigni, uno davanti alla basilica di San Giovanni in Laterano, l'altro davanti alla chiesa di San Giorgio in Velabro, gravemente danneggiata.

15 settembre 1993 Omicidio di Giuseppe Puglisi. A Palermo, nel quartiere Brancaccio, è ucciso il parroco Giuseppe Puglisi. Era impegnato in un'opera di educazione dei giovani del quartiere e di miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti. Condannati come mandanti i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano e come esecutore Salvatore Grigoli, successivamente collaboratore di giustizia.

7 novembre 1993 Omicidio di Giovanni Mileto. A Cittanova (Reggio Calabria), è ucciso in un agguato mafioso Giovanni Mileto, caposquadra cantonieri, sacrificatosi per salvare un'altra persona.

23 novembre 1993 Sequestro e omicidio di Giuseppe Di Matteo. Ad Altofonte (Palermo), scompare il bambino Giuseppe Di Matteo, figlio del collaboratore di giustizia Santo. Verrà tenuto in ostaggio fino al gennaio del 1996 e successivamente strangolato. Il suo corpo sarà sciolto nell'acido. Responsabili del delitto Giovanni Brusca, reo confesso, e altri mafiosi.

 18 gennaio 1994 Omicidio di Vincenzo Garofalo e di Antonino Fava. Sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria, nei pressi dello svincolo di Scilla (Reggio Calabria), sono uccisi in agguato della 'ndrangheta i carabinieri Vincenzo Garofalo e Antonino Fava.

19 marzo 1994 Omicidio di Giuseppe Diana. A Casal di Principe (Caserta), viene ucciso don Giuseppe Diana, parroco della chiesa di San Nicola. Aveva cominciato il suo impegno contro la camorra nel 1983 quando, dopo una strage, aveva organizzato assieme a pochi altri una manifestazione. Nel 1989 aveva rifiutato i soldi messi a disposizione dai camorristi per la festa parrocchiale e lavorato con i giovani e gli extracomunitari. Nel dicembre 1991 aveva preparato il documento Per amore del mio popolo non tacerò e, in occasione delle elezioni comunali del 1993, aveva invitato gli elettori a fare delle scelte oculate e i camorristi a farsi da parte. Venne ucciso il giorno del suo onomastico, in chiesa, mentre si accingeva a celebrare la messa. Dopo una serie di depistaggi, nel 2003 sono stati condannati i camorristi responsabili del delitto.

20 marzo 1994 Omicidio di Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin. A Mogadiscio, in Somalia, uccisione della giornalista della Rai Ilaria Alpi e del cameraman Miran Hrovatin. La Alpi indagava su traffici internazionali di armi e di rifiuti tossici.

24 marzo 1994 Omicidio di Enrico Incognito. A Bronte (Catania), viene ucciso Enrico Incognito, appartenente a un clan mafioso, che aveva deciso di collaborare con la giustizia. L'omicida è il fratello Marcello, con la complicità dei genitori. Una telecamera, che registrava le rivelazioni di Enrico, ha ripreso la scena del delitto. Incognito, in seguito al suo pentimento, era stato abbandonato dalla moglie.

25 marzo 1994 Omicidio di Luigi Bodenza. A Gravina di Catania (Catania), è ucciso l'agente di polizia penitenziaria Luigi Bodenza; è un segnale alle guardie carcerarie per attenuare gli effetti del 41 bis.

26 marzo 1994 Omicidio di Anna Dell'Orme e di Carmine Amura. A Napoli, nel quartiere di Secondigliano, sono uccisi Anna Dell'Orme e Carmine Amura, rispettivamente madre e fratello di Domenico Amura, morto per overdose. Avevano denunciato i trafficanti che avevano venduto a Domenico la droga.

27 marzo 1994 Omicidio di Maria Teresa Pugliese. A Locri (Reggio Calabria), è uccisa Maria Teresa Pugliese, moglie dell'ex sindaco e impegnata nell'associazionismo. Un figlio era stato coinvolto in fatti di droga. Forse era sulle tracce delle compagnie del figlio.

8 aprile 1994 Omicidio di Maria Grazia Cuomo. A Nola (Napoli), è uccisa Maria Grazia Cuomo, 56 anni, cognata di Francesco Alfieri, collaboratore di giustizia, lontano parente del boss della camorra Carmine Alfieri.

30 maggio 1994 Omicidio di Ignazio Panepinto. A Bivona (Agrigento), è ucciso l'imprenditore Ignazio Panepinto. Gestiva una cava e un impianto per la frantumazione delle pietre. Probabilmente si era rifiutato di sottostare alle richieste della mafia, che imponeva un monopolio delle forniture per i lavori nella zona. Il 19 settembre sarà ucciso anche il fratello Calogero.

25 giugno 1994 Omicidio di Salvatore Bennici. A Licata (Agrigento), è ucciso l'imprenditore edile Salvatore Bennici, che si opponeva alle richieste della mafia della zona in cui operava. Aveva subito due avvertimenti: l'incendio di un escavatore e un tentato incendio dell'abitazione.

10 luglio 1994 Omicidio di Liliana Caruso e di Agata Zucchero. A Catania, sono uccise Liliana Caruso e Agata Zucchero, moglie e madre del collaboratore di giustizia Riccardo Messina.

19 settembre 1994 Omicidio di Calogero Panepinto e di Francesco Maniscalco. A Bivona (Agrigento), sono uccisi l'imprenditore Calogero Panepinto, fratello di Ignazio (ucciso il 30 maggio), e l'operaio Francesco Maniscalco. Dopo la morte del fratello, Calogero Panepinto aveva ripreso il lavoro nella cava. Un figlio di Ignazio, Luigi, decide di riprendere i lavori per la produzione di calcestruzzi, ma si presentano solo 6 operai su 25.

19 settembre 1994 Omicidio di Leonardo Santoro. A Carovigno (Brindisi), è ucciso Leonardo Santoro, fratello di un collaboratore di giustizia.

29 settembre 1994 Omicidio di Nicholas Green. A Mileto (Vibo Valentia), durante una rapina rimane ucciso il bambino americano Nicholas Green. Nel 1998 è stato condannato all'ergastolo Michele Iannello, già affiliato alla 'ndrangheta.

12 dicembre 1994 Omicidio di Palmina Scamardella. A Napoli, è uccisa per caso Palmina Scamardella, in un agguato di camorra.

 19 gennaio 1995 Omicidio di Genovese Pagliuca. A Teverola (Caserta), è ucciso il giovane Genovese Pagliuca per ordine del clan dei Bidognetti.

4 febbraio 1995 Omicidio di Pietro Sanua. A Corsico (Milano), è ucciso il fioraio ambulante Pietro Sanua, "sindacalista dei fioristi", che per primo denunciò il racket degli ambulanti a Milano.

17 febbraio 1995 Omicidio di Giovanni Salamone. A Belmonte Mezzagno (Palermo), in un agguato in una macelleria contro uno dei proprietari, Simone Benigno, rimasto illeso, viene ucciso un cliente, Giovanni Salamone, e sono feriti altri due.

26 febbraio 1995 Omicidio di Francesco Brugnano. Nelle vicinanze di Terrasini (Palermo), è ritrovato il corpo di Francesco Brugnano, titolare di una cantina vinicola di Partinico, confidente del maresciallo dei carabinieri Antonino Lombardo, che si suiciderà il 4 marzo successivo.

4 marzo 1995 Suicidio di Antonino Lombardo. A Palermo, si suicida il maresciallo Antonino Lombardo, che aveva incontrato Gaetano Badalamenti negli Stati Uniti, probabilmente per convincerlo a collaborare con la giustizia.

6 marzo 1995 Omicidio di Domenico Buscetta. A Palermo, è ucciso Domenico Buscetta, nipote di Tommaso. Una vendetta trasversale per colpire lo zio.

31 marzo 1995 Omicidio di Francesco Marcone. A Foggia, è ucciso Francesco Marcone, direttore dell'Ufficio del registro immobiliare. Il delitto è da collegare con la sua attività di pubblico amministratore e con gli interessi legati al Piano regolatore.

20 aprile 1995 Omicidio di Emanuele Seidita e di Giovanni Carbone. Ad Alessandria della Rocca (Agrigento), sono uccisi il pregiudicato Emanuele Seidita e Giovanni Carbone, incensurato.

25 giugno 1995 Omicidio di Peter Iwule Onjedeke. A Reggio Calabria, è ucciso dal racket dei parcheggi Peter Iwule Onjedeke, che arrotondava lo stipendio di operaio facendo il posteggiatore abusivo.

30 agosto 1995 Omicidio di Antonino Longo. A Nicolosi (Catania), è ucciso il commerciante Antonino Longo.

3 settembre 1995 Sequestro e omicidio di Pierantonio Sandri. A Niscemi (Caltanissetta), scompare il giovane Pierantonio Sandri. I resti verranno trovati nel 2009 in seguito a dichiarazioni di collaboratori di giustizia che hanno parlato di omicidio mafioso. Probabilmente aveva assistito al compimento di un delitto.

1° novembre 1995 Omicidio di Luigi Colucci. A Gioiosa Jonica (Reggio Calabria), è ucciso il commerciante Luigi Colucci. I suoi familiari avevano ricevuto intimidazioni, tra cui l'incendio di una paninoteca.

9 novembre 1995 Omicidio di Serafino Famà. A Catania, è ucciso l'avvocato Serafino Famà, legale di alcuni mafiosi. Si parla di contrasti con i suoi difesi, ma non si esclude che l'omicidio possa essere un avvertimento rivolto agli avvocati perché assumano un atteggiamento più "attivo" nella difesa degli imputati mafiosi.

15 novembre 1995 Omicidio di Gioacchino Costanzo. A Somma Vesuviana (Napoli), durante una sparatoria rimane ucciso il bambino di 2 anni Gioacchino Costanzo.

29 novembre 1995 Omicidio di Antonino Buscemi. Ad Avola (Siracusa), è ucciso l'imprenditore Antonino Buscemi, titolare di un'impresa edile. Probabilmente si era rifiutato di sottostare al racket o era riuscito ad aggiudicarsi lavori voluti da altri.

23 dicembre 1995 Omicidio di Giuseppe Montalto. A Pietretagliate (Trapani), è ucciso Giuseppe Montalto, agente di custodia in servizio nell'ala riservata ai detenuti per mafia nelle carceri dell'Ucciardone di Palermo. Erano con lui nell'auto la moglie e la figlia di sei mesi. Montalto sarebbe stato ucciso perché si sarebbe rifiutato di favorire qualche capomafia o per ritorsione contro i provvedimenti restrittivi introdotti con il 41 bis.

 1° marzo 1996 Morte di Annamaria Torno. A Vinosa (Taranto), muore la bracciante Annamaria Torno, di 18 anni, vittima del caporalato, in un incidente stradale mentre era su un pulmino, che avrebbe potuto trasportare 9 persone, mentre ne portava 14.

27 aprile 1996 Omicidio di Calogero Tramuta. A Lucca Sicula (Agrigento), è ucciso Calogero Tramuta, ex agente della Guardia di finanza, commerciante di arance.

10 luglio 1996 Omicidio di Francesco Tammone. A Potenza, è ucciso l'agente Francesco Tammone da un pregiudicato che egli stava inseguendo.

20 luglio 1996 Omicidio di Davide Sannino. A Napoli, il giovane Davide Sannino è ucciso da due ragazzi che hanno rubato un motorino e sono tornati indietro a sparargli, forse perché lui li aveva visti.

27 agosto 1996 Omicidio di Santa Puglisi e di Salvatore Botta. Nel cimitero di Catania sono uccisi Santa Puglisi, 22 anni, figlia del boss Nino, e Salvatore Botta, di 13 anni, nipote di Santa. La donna si recava ogni giorno al cimitero sulla tomba del marito, Matteo Romeo, ucciso il 23 novembre dell'anno precedente.

16 ottobre 1996 Omicidio di Salvatore e Giacomo Frazzetto. A Niscemi (Caltanissetta), sono uccisi il gioielliere Salvatore Frazzetto e il figlio Giacomo. La moglie, Agata Azzolina, aveva riconosciuto i killer che in precedenza avevano tentato di estorcere il gioielliere. Morirà suicida il 23 marzo 1997.

23 novembre 1996 Omicidio di Raffaele Pastore. A Torre Annunziata (Napoli), è ucciso Raffaele Pastore, commerciante che aveva denunciato i camorristi.

20 dicembre 1996 Omicidio di Rosario Ministeri. A Gela (Caltanissetta), è ucciso il commerciante Rosario Ministeri, secondo gli inquirenti senza legami con la mafia.

 4 gennaio 1997 Omicidio di Giuseppe La Franca. A Partinico (Palermo), è ucciso il bancario in pensione Giuseppe La Franca. I mafiosi volevano impadronirsi di alcuni terreni di sua proprietà.

26 gennaio 1997 Omicidio di Ciro Zirpoli. A Ercolano (Napoli), è ucciso il sedicenne Ciro Zirpoli, figlio del collaboratore di giustizia Leonardo Zirpoli.

12 febbraio 1997 Omicidio di Giulio Castellino. Al villaggio Mosè di Agrigento è ferito mortalmente con colpi di arma da fuoco Giulio Castellino, dirigente del servizio d'igiene pubblica presso la Usl di Agrigento e per oltre un decennio ufficiale sanitario a Palma di Montechiaro. Spirerà il 25 febbraio.

23 marzo 1997 Suicidio di Agata Azzolina. A Niscemi (Caltanissetta), muore suicida Agata Azzolina, vedova di Salvatore e madre di Giacomo Frazzetto (uccisi il 16 ottobre 1996), dopo aver subìto tentativi di estorsione ed essere stata minacciata di morte assieme alla figlia, nonostante la vigilanza di due militari alla porta di casa.

10 giugno 1997 Omicidio di Raffaella Lupoli. A Taranto, in un agguato contro il padre, pregiudicato per spaccio di droga, rimane uccisa Raffaella Lupoli, di 11 anni.

11 giugno 1997 Omicidio di Silvia Ruotolo e Salvatore Raimondi. A Napoli, killer che sparano tra la folla uccidono il pregiudicato Salvatore Raimondi e Silvia Ruotolo, che stava tornando a casa con il figlio di cinque anni. Resta ferito lo studente Luigi Filippini.

19 giugno 1997 Omicidio di Angelo Bruno. A Palermo, è ucciso il costruttore Angelo Bruno. Si pensa che avesse ricevuto richieste estorsive che non avesse voluto o potuto soddisfare.

30 agosto 1997 Omicidio di Giovanni Arpa. È ucciso nelle campagne di Napoli Giovanni Arpa, zio di Rosario Privato, il pentito che ha permesso di arrestare i responsabili della sparatoria in cui rimase uccisa Silvia Ruotolo (11 giugno 1997), tra cui il capoclan Giovanni Alfano.

12 settembre 1997 Suicidio di Gaspare Stellino. Ad Alcamo (Trapani), si suicida il commerciante Gaspare Stellino. Doveva testimoniare contro gli estorsori.

1° dicembre 1977 Omicidio di Francesco Marzano. A Siderno (Reggio Calabria), è ucciso il commerciante Francesco Marzano.

 3 gennaio 1998 Omicidio di Saverio Ierace e Davide Ladini. A Cinquefrondi (Reggio Calabria), all'uscita da una sala giochi, sono uccisi Saverio Ierace, di 13 anni, e Davide Ladini, di 17 anni. L'omicida è un diciassettenne.

18 febbraio 1998 Omicidio di Giovanni Gargiulo. A Napoli, è ucciso Giovanni Gargiulo, di 14 anni, per dissuadere il fratello dal collaborare con la giustizia.

10 aprile 1998 Omicidio di Annalisa Isaia. Nei pressi di Catania, è trovato il corpo di Annalisa Isaia, una ragazza figlia del mafioso Paolo, ucciso nel 1993. Ha confessato il delitto lo zio di Annalisa, Luciano Daniele Trovato, che voleva impedirle di frequentare ragazzi di un clan rivale.

24 aprile 1998 Morte di Incoronata Sollazzo e Maria Incoronata Ramella. A Cerignola (Foggia), muoiono per un incidente stradale Incoronata Sollazzo e Maria Incoronata Ramella, braccianti agricole che viaggiavano su un furgone dei "caporali" stipato di lavoratori.

8 maggio 1998 Strage di Oppido Mamertina. A Oppido Mamertina (Reggio Calabria), sono uccisi Mariangela Anzalone, 8 anni, e suo nonno, Giuseppe Biccheri, e sono feriti la madre della bambina, Francesca Biccheri, e il fratello di 7 anni, da killer che sparano all'impazzata per coprire la loro fuga dopo aver ucciso i due 'ndranghetisti Vittorio Rustico e Giovanni Polimeni.

23 maggio 1998 Omicidio di Orazio Sciascio. A Gela (Caltanissetta), è ucciso durante un tentativo di rapina il commerciante Orazio Sciascio.

4 luglio 1998 Suicidio di Enrico Chiarenza. A Catania, muore suicida Enrico Chiarenza di 18 anni. Il giovane era figlio di Clemente, ucciso nel 1995 in un agguato mafioso, e nipote di un collaboratore di giustizia.

5 luglio 1998 Omicidio di Antonio Ferrara. Ad Acerra (Napoli), è ucciso per errore il giovane Antonio Ferrara.

20 luglio 1998 Strage di Pomigliano d'Arco. A Pomigliano D'Arco (Napoli), sono uccisi tre operai di un pastificio: Salvatore Di Falco, Rosario Flaminio e Alberto Vallefuoco. Erano stati scambiati per membri di un clan rivale.

3 settembre 1998 Omicidio di Giuseppina Guerriero. A Scisciano (Napoli), durante una sparatoria, rimane uccisa la passante Giuseppina Guerriero.

25 settembre 1998 Omicidio di Luigi Ioculano. A Gioia Tauro (Reggio Calabria), è ucciso in un agguato il medico Luigi Ioculano. Presidente di un'associazione e fondatore di un periodico locale, aveva preso posizione contro il nuovo piano regolatore e gli interessi della 'ndrangheta.

8 ottobre 1998 Omicidio di Domenico Geraci. A Caccamo (Palermo), è ucciso il sindacalista dell'Uil ed ex consigliere provinciale Domenico Geraci. Aveva denunciato gli interessi della mafia della zona e sarebbe stato candidato a sindaco per l'Ulivo nelle imminenti elezioni comunali.

17 novembre 1998 Omicidio di Antonio Condello. A Palma di Montechiaro (Agrigento), è ucciso l'agente penitenziario Antonio Condello. Aveva prestato servizio nel padiglione del carcere di Agrigento in cui sono rinchiusi mafiosi sottoposti al regime del carcere duro (41 bis).

24 dicembre 1998 Omicidio di Graziano Muntoni. A Orgosolo (Nuoro), è ucciso in un agguato il viceparroco Graziano Muntoni. Prima insegnante e consigliere comunale democristiano, poi sacerdote, era impegnato soprattutto in attività con i giovani.

 2 gennaio 1999 Strage di Vittoria. Strage mafiosa a Vittoria (Ragusa), con cinque morti, uccisi in un bar: Angelo Mirabella, Claudio Motta, Rosario Nobile, Rosario Salerno e Salvatore Ottone, i due ultimi incensurati. La strage si inserisce in un conflitto tra cosche mafiose per il controllo delle attività economiche, in gran parte legate al mercato ortofrutticolo, uno dei più grandi della Sicilia.

20 marzo 1999 Omicidio di Francesco Salvo. A Castel Volturno (Caserta), è ucciso Francesco Salvo, cameriere in un bar, bruciato vivo in un raid punitivo contro il titolare, che aveva tolti i videogiochi del clan.

22 aprile 1999 Omicidio di Stefano Pompeo. A Favara (Agrigento), è ucciso in un agguato mafioso il dodicenne Stefano Pompeo, che si trovava su un'auto di proprietà di Carmelo Cusimano, fratello di Giuseppe, indicato come vicino alla famiglia mafiosa di Favara, vero obiettivo dell'agguato.

20 maggio 1999 Omicidio di Massimo D'Antona. A Roma, in via Salaria, militanti delle Brigate rosse-Partito comunista combattente uccidono Massimo D'Antona, docente universitario e consulente del Ministero del lavoro.

Estate 1999 Omicidio di Hiso Telaray. Nelle campagne di Cerignola (Foggia), è ucciso il bracciante Hiso Telaray, migrante albanese che si era ribellato al caporalato.

5 luglio 1999 Omicidio di Filippo Basile. A Palermo, è ucciso il funzionario regionale Filippo Basile. Reo confesso del delitto l'esecutore Ignazio Giliberti, che accusa come mandante il funzionario Antonino Velio Sprio. Basile, capo del personale dell'assessorato dell'agricoltura, aveva istruito la pratica di licenziamento di Sprio, condannato per associazione a delinquere e per tentato omicidio.

21 luglio 1999 Omicidio di Aurelio Trubia e Salvatore Sultano. A Gela (Caltanissetta), nella faida tra la cosca degli Emanuele e il clan dei Trubia, è ucciso Aurelio Trubia, all'interno di una sala di barbiere; è ucciso anche il giovane Salvatore Sultano, estraneo alla malavita.

25 agosto 1999 Morte di Ennio Petrosino e Rosa Zaza. Sull'autostrada Bari-Napoli sono uccisi Ennio Petrosino e Rosa Zaza: una macchina di contrabbandieri ha invertito il senso di marcia a fari spenti e ha travolto la loro auto.

21 settembre 1999 Omicidio di Matteo Di Candia. A Foggia, è ucciso il pensionato Matteo Di Candia da killer che sparavano contro un pregiudicato rimasto ferito.

12 ottobre 1999 Morte di Anna Pace. A Fasano (Brindisi), Anna Pace, 62 anni, mentre viaggiava sull'auto guidata dal marito, è travolta e uccisa da un furgone di trafficanti di sigarette.

3 novembre 1999 Omicidio di Vincenzo Vaccaro Notte. A Sant'Angelo Muxaro (Agrigento), è ucciso l'imprenditore Vincenzo Vaccaro Notte. Il 5 febbraio 2000 sarà ucciso anche suo fratello Salvatore.

6 dicembre 1999 Sulla provinciale tra San Donato di Lecce e Copertino (Lecce), durante una rapina a un furgone portavalori, sono uccise tre guardie giurate, Luigi Pulli, Rodolfo Patera e Raffaele Arnesano. La rapina sarebbe opera di elementi della Sacra Corona unita.

7 gennaio 2000 Morte di Antonio Lippiello. Nei pressi di Mestre (Venezia), sull'autostrada Milano-Venezia, durante un inseguimento per un'operazione antidroga, rimane ucciso il sovrintendente di Polizia Antonio Lippiello.

5 febbraio 2000 Omicidio di Salvatore Vaccaro Notte. A Sant'Angelo Muxaro (Agrigento), è ucciso l'imprenditore e consigliere comunale di Alleanza nazionale Salvatore Vaccaro Notte. Il 3 novembre del 1999 era stato ucciso il fratello Vincenzo. I fratelli, tornati dalla Germania, avevano aperto un'agenzia di pompe funebri. Secondo gli inquirenti non si sono piegati alla richiesta di chiudere l'attività, da parte di mafiosi interessati alla gestione di un'altra agenzia.

24 febbraio 2000 Morte di Alberto De Falco e Antonio Sottile. A Brindisi, sono uccisi i finanzieri Alberto De Falco e Antonio Sottile, e feriti gravemente altri due colleghi. I militari erano a bordo di un'auto speronata da una Rover blindata di contrabbandieri.

26 febbraio 2000 Omicidio di Ferdinando Chiarotti. A Strongoli (Crotone), in un agguato contro pregiudicati, rimane ucciso il pensionato Ferdinando Chiarotti ed è gravemente ferito il pensionato Giuseppe Marasco.

2 marzo 2000 Omicidio di Francesco Arena e Francesco Scerbo. A Isola Capo Rizzuto (Crotone), durante una sparatoria rimane ucciso, assieme al pregiudicato Francesco Arena, il giovane Francesco Scerbo, testimone involontario del delitto.

5 marzo 2000 Omicidio di Ferdinando Liguori. A Giugliano (Napoli), è ucciso a colpi di pistola il giovane Ferdinando Liguori. A sparare sono stati alcuni giovani del quartiere Secondigliano con cui Liguori e altri amici avevano litigato in una discoteca.

11 marzo 2000 Omicidio di Giuseppe Grandolfo. A Bari, è ucciso per errore, da killer che hanno sparato nei locali di un circolo, l'incensurato Giuseppe Grandolfo.

2 aprile 2000 Omicidio di Domenico Stanisci. Ad Anagni (Frosinone), in un incidente provocato da un'auto poi fuggita, occupata probabilmente da trafficanti di droga, rimane ucciso il vicebrigadiere della Guardia di finanza Domenico Stanisci e viene ferito un collega.

13 aprile 2000 Omicidio di Domenico Gullaci. A Marina di Gioiosa Jonica (Reggio Calabria), è ucciso con un esplosivo posto sotto la sua auto l'imprenditore Domenico Gullaci, contitolare di una ditta di materiali per l'edilizia. Nel 1997 era stato ucciso a Siderno un cognato di Gullaci, il commerciante Francesco Marzano. I Gullaci hanno interessi in Sicilia e gli investigatori sospettano che il delitto sia stato eseguito dalla 'ndrangheta su richiesta della mafia.

7 giugno 2000 Omicidio di Maria Colangiuli. A Bari, durante una sparatoria tra due gruppi mafiosi, un proiettile vagante uccide Maria Colangiuli.

14 luglio 2000 Omicidio di Antonio Di Mitri. A Francavilla Fontana (Brindisi), è ucciso il maresciallo dei carabinieri Antonio Di Mitri, colpito alle spalle dai complici di due rapinatori che aveva tentato di bloccare all'uscita da una banca. Il delitto è compiuto in un contesto in cui è diventato sempre più difficile tracciare un confine netto tra criminalità comune e crimine organizzato.

16 luglio 2000 Omicidio di Gaetano De Rosa. A Marano (Napoli), è ucciso a colpi di pistola Gaetano De Rosa, che aveva tentato di reagire al furto della sua auto.

21 luglio 2000 Omicidio di Saverio Cataldo. A Bovalino (Reggio Calabria), è ucciso a colpi di fucile il commerciante Saverio Cataldo, ferita gravemente la moglie. L'ucciso aveva resistito alle richieste della 'ndrangheta di cedere il negozio.

24 luglio 2000 Morte di Salvatore De Rosa e Daniele Zoccola. Nel canale di Otranto (Lecce), morti i finanzieri Salvatore De Rosa e Daniele Zoccola, sbalzati in acqua nello scontro tra motoscafi provocato da albanesi che poco prima avevano costretto alcuni emigranti clandestini a gettarsi in mare.

28 luglio 2000 Omicidio di Giuseppe Falanga. A Torre del Greco (Napoli), è ucciso l'imprenditore Giuseppe Falanga da due killer entrati a viso scoperto nel suo cantiere. Gli investigatori ritengono che si tratti di un'azione della camorra, anche se non risulta che l'imprenditore avesse ricevuto richieste di estorsione.

10 agosto 2000 Omicidio di Pietro Castaldi e Luigi Sequino. A Napoli, sono uccisi i giovani incensurati Pietro Castaldi e Luigi Sequino, scambiati per dei guardaspalla del capocamorra Rosario Marra.

25 agosto 2000 Omicidio di Giuseppe Manfreda. A Mesoraca (Crotone), in un agguato il cui bersaglio era il pregiudicato Armando Ferrazzo, rimasto leggermente ferito, è ucciso il giovane Giuseppe Manfreda, che stava transitando in macchina assieme alla moglie, rimasta ferita, e due figlioletti di due mesi, di cui uno è ferito ad una spalla.

27 ottobre 2000 Omicidio di Giovanni Madia. A San Giovanni in Fiore (Cosenza), è ucciso il quindicenne Giovanni Madia, da killer che hanno sparato contro l'auto per uccidere suo nonno.

12 novembre 2000 Omicidio di Valentina Terracciano. A Pollena Trocchia (Napoli), in una spedizione omicida che ha per obiettivo un suo congiunto, è uccisa la bambina di due anni Valentina Terracciano.

 12 luglio 2001 Omicidio di Michele Fazio. A Bari, è ucciso il sedicenne Michele Fazio, venutosi a trovare in mezzo a una sparatoria. Gli inquirenti sospettano che sia stato usato come scudo da un capo della Sacra Corona unita, reale bersaglio dell'agguato.

20 luglio 2001 Omicidio di Carlo Giuliani. A Genova, in piazza Alimonda, nell'ambito delle manifestazioni organizzate dal Genoa Social Forum contro il vertice dei G8, durante violenti scontri fra manifestanti e forze dell'ordine, muore Carlo Giuliani, simpatizzante del movimento no global.

3 settembre 2001 Omicidio di Stefano Ciaramella. A Casoria (Napoli), è ucciso il diciassettenne Stefano Ciaramella, per aver cercato di difendere la sua ragazza e il suo vecchio motorino.

6 dicembre 2001 Omicidio di Carmelo Benvegna. A Calatabiano (Catania), è ucciso il commerciante in pensione Carmelo Benvegna. Aveva denunciato e fatto arrestare alcuni estorsori ed era scampato a un agguato.

 18 febbraio 2002 Omicidio di Federico Del Prete. A Casal di Principe (Caserta), è ucciso Federico Del Prete, segretario regionale del sindacato autonomo degli ambulanti, da lui fondato, che aveva denunciato casi di intimidazione della camorra. Avrebbe dovuto testimoniare al processo, nato dalle sue denunce, contro Mattia Sorrentino, un vigile urbano di Maddaloni, rinviato a giudizio con l'accusa di estorsione nei riguardi di esercenti dei mercatini, per conto del clan La Torre. Il delitto è rimasto impunito.

1° marzo 2002 Omicidio di Torquato Ciriaco. A Maida (Catanzaro), è ucciso l'avvocato Torquato Ciriaco, consulente di un'impresa edile di Lamezia Terme e titolare di alcuni appalti, affidati dall'Anas. Il delitto potrebbe essere collegato agli appalti per l'ammodernamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria.

19 marzo 2002 Omicidio di Marco Biagi. A Bologna, in via Valdonica, militanti delle Brigate rosse-Partito comunista combattente uccidono Marco Biagi, docente universitario e consulente del Ministero del lavoro.

 4 gennaio 2003 Omicidio di Domenico Pacilio. A Grumo Nevano (Napoli), è ucciso Domenico Pacilio, che nei primi anni Novanta aveva denunciato una banda di estorsori provocando l'arresto e la condanna di uno di loro.

2 marzo 2003 Omicidio di Emanuele Petri. Su un treno della tratta Roma-Firenze, presso la stazione di Castiglion Fiorentino (Arezzo), a un controllo dei documenti un viaggiatore uccide il sovrintendente di Polizia Emanuele Petri. L'uccisore è a sua volta mortalmente ferito da un altro agente; la brigatista che viaggiava insieme all'omicida viene arrestata.

10 marzo 2003 Omicidio di Antonio Perri. A Lamezia Terme (Catanzaro), è ucciso l'imprenditore Antonio Perri, che non pagava il pizzo.

5 aprile 2003 Morte di Paolino Avella. A San Sebastiano al Vesuvio (Napoli), il diciottenne Paolino Avella muore all'uscita della scuola per difendere il motorino dai rapinatori.

29 settembre 2003 Omicidio di Giuseppe Rovescio. A Villa Literno (Caserta), è ucciso per sbaglio il giovane Giuseppe Rovescio, in una sparatoria contro un camorrista.

2 ottobre 2003 Omicidio di Gaetano Marchitelli. A Bari, è ucciso il ragazzo di 16 anni Gaetano Marchitelli, colpito durante una sparatoria davanti alla pizzeria in cui lavorava.

23 ottobre 2003 Omicidio di Michele Amico. A Caltanissetta, è ucciso il commerciante Michele Amico, che aveva respinto una richiesta di estorsione.

9 dicembre 2003 Omicidio di Claudio Taglialatela e suicidio di Arturo Raia. A Napoli, è ucciso per rapina il giovane Claudio Taglialatela. Il presunto omicida, Arturo Raia, si suicida nel carcere di Poggioreale l'8 gennaio 2004.

 12 febbraio 2004 Omicidio di Attilio Manca. A Viterbo, viene trovato morto il medico urologo Attilio Manca. Si parla di suicidio, ma la sua morte viene messa in relazione con l'assistenza medica che avrebbe prestato a Bernardo Provenzano, ricoverato con falso nome presso una clinica nei pressi di Marsiglia.

1° marzo 2004 Omicidio di Bonifacio Tilocca. A Burgos (Sassari), è ucciso, con un ordigno posto davanti casa, Bonifacio Tilocca, padre del sindaco di centro-sinistra, fatto segno di numerosi attentati.

26 marzo 2004 Omicidio di Matilde Sorrentino. A Torre Annunziata (Napoli), è uccisa Matilde Sorrentino, che aveva denunciato anni prima un'organizzazione di pedofili.

27 marzo 2004 Omicidio di Annalisa Durante. A Napoli, nel quartiere Forcella, in un agguato contro Salvatore Giuliano, è uccisa la quattordicenne Annalisa Durante.

20 aprile 2004 Omicidio di Stefano Biondi. A Reggio Emilia, presso un casello dell'autostrada, l'agente della Polstrada Stefano Biondi è travolto e ucciso da un'auto (si sarebbe saputo in seguito di corrieri della droga) che fuggiva a un controllo di polizia.

17 maggio 2004 Omicidio di Biagio Avolio. È ucciso a Napoli, nel quartiere periferico di Chiaiano, l'ex imprenditore edile Biagio Avolio. Nei primi anni Novanta era stato accusato di associazione camorristica e estorsione (minacciato e ricattato dagli estortori, era stato costretto a diventare collettore di tangenti); dopo l'arresto aveva fatto i nomi dei camorristi. Gli uccisori sarebbero coinvolti nei processi nati dalle sue rivelazioni.

11 giugno 2004 Omicidio di Antonio e Francesco Graziano. A San Paolo Belsito (Napoli), sono uccisi Antonio Graziano e il nipote Francesco, incensurati, che gestivano dei supermercati in provincia di Avellino. Sarebbero estranei al mondo criminale e sarebbero stati uccisi per il loro cognome, all'interno della faida tra i Graziano e i Cava.

21 luglio 2004 Omicidio di Antonio Maiorano. A Paola (Cosenza), è ucciso l'operaio forestale Antonio Maiorano, incensurato e senza alcun tipo di legame con la criminalità. Gli inquirenti ipotizzano che i sicari lo abbiano scambiato per qualcun altro.

17 settembre 2004 Omicidio di Massimiliano Carbone. A Locri (Reggio Calabria), è ferito il trentenne Massimiliano Carbone, incensurato e titolare di una cooperativa di servizi che dava lavoro anche a giovani disabili. Muore il 24 settembre.

2 novembre 2004 Omicidio di Pasquale e Paolo Rodà. A Bruzzano Zeffirio (Reggio Calabria), nella Locride, sono uccisi l'agricoltore Pasquale Rodà, con piccoli precedenti penali, e il figlio Paolo, di 13 anni.

6 novembre 2004 Omicidio di Antonio Landieri. A Napoli, nel quartiere Scampia, ucciso il giovane disabile Antonio Landieri mentre giocava a bigliardino con degli amici. I camorristi hanno scambiato i ragazzi per un gruppo di spacciatori.

20 novembre 2004 Omicidio di Biagio Migliaccio e Gennaro Emolo. A Mugnano (Napoli), è ucciso Biagio Migliaccio, incensurato e cugino di un affiliato al clan Di Lauro di Secondigliano. A Napoli, qualche ora dopo, viene ucciso Gennaro Emolo, padre di un giovane vicino al clan che si oppone ai Di Lauro.

21 novembre 2004 Omicidio di Domenico Riccio e di Salvatore Gagliardi. A Melito (Napoli), sono uccisi, dentro una tabaccheria, il titolare Domenico Riccio e il pregiudicato Salvatore Gagliardi, probabile obiettivo dei killer.

22 novembre 2004 Omicidio di Gelsomina Verde. A Napoli, nel quartiere Secondigliano, è torturata, uccisa e bruciata all'interno di un'auto Gelsomina Verde, di 22 anni. I killer probabilmente volevano sapere dove si nascondeva il suo amico, Gennaro Notturno, appartenente al clan contrario ai Di Lauro.

6 dicembre 2004 Omicidio di Dario Scherillo. A Napoli, nel rione Casavatore, è rinvenuto il cadavere dell'incensurato Dario Scherillo, senza legami con la camorra, probabilmente ucciso per errore.

28 dicembre 2004 Omicidio di Vincenzo Mauri e di Francesco Rossi. A Sant'Anastasia (Napoli), nell'attentato in cui è ucciso il pregiudicato Vincenzo Mauri, è colpito per errore il cinquantenne Francesco Rossi, che morirà il 2 gennaio.

 24 gennaio 2005 Omicidio di Attilio Romanò. A Napoli, è ucciso nel negozio dove lavorava Attilio Romanò, giovane commesso incensurato, forse scambiato per il titolare, parente di un capo del clan rivale dei Di Lauro.

31 gennaio 2005 Omicidio di Vittorio Bevilacqua. A Napoli, è ucciso Vittorio Bevilacqua, padre di Massimo Bevilacqua, appartenente al clan degli "scissionisti". Si ipotizza una vendetta trasversale.

3 maggio 2005 Omicidio di Emilio Albanese. A Napoli, è ucciso da un rapinatore Emilio Albanese, un ingegnere in pensione di 69 anni.

24 maggio 2005 Omicidio di Gianluca Congiusta. A Siderno (Reggio Calabria), viene ucciso il giovane imprenditore Gianluca Congiusta per aver cercato di impedire un'estorsione. Nel 2007 sarà arrestato Tommaso Costa, indicato come capo dell'omonima cosca di Siderno e accusato dell'omicidio di Congiusta.

16 ottobre 2005 Omicidio di Francesco Fortugno. È ucciso a Locri (Reggio Calabria) il vicepresidente del consiglio della Regione Calabria, Francesco Fortugno, da un killer che è entrato nel palazzo dove si svolgevano le primarie del centro-sinistra per le elezioni nazionali e che poi si è allontanato indisturbato. L'omicidio di Fortugno, un medico eletto nelle liste della Margherita, avviene dopo una serie di intimidazioni e minacce della 'ndrangheta contro esponenti delle istituzioni.

17 dicembre 2005 Omicidio di Giuseppe Riccio. A Napoli, è ucciso Giuseppe Riccio, di 26 anni, dipendente in una pizzeria dove sono entrati dei giovani con spranghe e pistole, per una spedizione punitiva contro i titolari.

 11 giugno 2006 Omicidio di Fedele Scarcella. A Briatico (Vibo Valentia), viene trovato sulla spiaggia il corpo carbonizzato dell'imprenditore agricolo Fedele Scarcella, dentro la sua auto data alle fiamme. Scarcella, che prima di essere bruciato è stato ucciso con due colpi di pistola, era conosciuto per le sue battaglie antiracket. Nel 1998 aveva denunciato gli uomini del clan Piromalli-Molè che gli avevano chiesto il pizzo.

4 settembre 2006 Omicidio di Salvatore Buglione. A Napoli, è ucciso l'edicolante Salvatore Buglione, accoltellato per rapina.

6 settembre 2006 Omicidio di Michele Landa. A Pescopagano (Potenza), è ucciso, e bruciato nella macchina di servizio, Michele Landa, metronotte a guardia del ripetitore.

30 novembre 2006 Omicidio di Antonio Palumbo. A Giugliano (Napoli), durante una rapina in una tabaccheria, è ucciso Antonio Palumbo .

 1° agosto 2007 Omicidio di Luigi Rende. A Reggio Calabria, è uccisa la guardia giurata Luigi Rende in un assalto a un furgone portavalori.

27 novembre 2007 Omicidio di Umberto Improta. A San Giorgio a Cremano (Napoli), è ucciso Umberto Improta, durante una sparatoria tra due gruppi di giovani.

29 dicembre 2007 Omicidio di Peppino Marotto. A Orgosolo (Nuoro), è ucciso l'ottantaduenne poeta, sindacalista e militante di sinistra Peppino Marotto. Si occupava in particolare degli anziani del paese ma anche dei problemi dei giovani. Si pensa che nella sua attività sociale possa avere toccato interessi di cui non doveva sapere o che avrebbe potuto mettere in pericolo.

 26 marzo 2008 Omicidio di Antonio Longo. Sulla strada tra Catanzaro e Lamezia Terme, viene ucciso l'imprenditore Antonio Longo, parte lesa in un processo in corso a Cosenza per racket.

16 maggio 2008 Omicidio di Domenico Noviello. È ucciso a Castelvolturno (Caserta), Domenico Noviello, titolare di un'autoscuola. Nel 2001 aveva denunciato un tentativo di estorsione ai suoi danni da parte del clan camorristico capeggiato da Francesco Bidognetti.

1° giugno 2008 Omicidio di Michele Orsi. A Casal di Principe (Caserta), è ucciso l'imprenditore Michele Orsi, coinvolto assieme al fratello Sergio nell'inchiesta sul consorzio Eco 4, attivo nello smaltimento dei rifiuti nei comuni del Casertano; aveva cominciato a collaborare con la giustizia. Il delitto sarebbe stato compiuto dal gruppo dei Casalesi, legato a Francesco Bidognetti.

6 giugno 2008 Omicidio di Marco Pittoni. A Pagani (Salerno), è ucciso durante una rapina il sottotenente dei carabinieri Marco Pittoni.

16 giugno 2008 Omicidio di Gennaro Cortumaccio. A Marano di Napoli, è ferita, in un assalto a un portavalori, la guardia giurata Gennaro Cortumaccio, che morirà due mesi dopo.

8 luglio 2008 Omicidio di Raffaele Gargiulo. A Castellammare di Stabia (Napoli), è ucciso durante un tentativo di rapina Raffaele Gargiulo.

11 luglio 2008 Omicidio di Raffaele Granata. A Marina di Varcaturo (Napoli), è ucciso, nello stabilimento balneare di cui era gestore, Raffaele Granata. Si era rifiutato di pagare il pizzo. Alcuni anni prima aveva denunciato e fatto arrestare i taglieggiatori.

8 settembre 2008 Omicidio di Giuseppe Minopoli. A Pozzuoli (Napoli), è uccisa, durante un tentativo di rapina in una pizzeria, la guardia giurata Giuseppe Minopoli.

18 settembre 2008 Strage di Castelvolturno. Sono uccisi a Castelvolturno (Caserta) sei lavoratori africani: Abada El Hadji, Cristopher Adams, Francis Kwame Antwi Julius, Samuel Kwako, Alex Jeemes, Eric Yeboah Affum, da un commando che ha sparato centinaia di colpi.

26 settembre 2008 Morte di Francesco Alighieri e Gabriele Rossi. A Casapesenna (Caserta), muoiono gli agenti Francesco Alighieri e Gabriele Rossi, durante l'inseguimento di un'auto che non si è fermata al posto di blocco.

2 ottobre 2008 Omicidio di Lorenzo Riccio. A Giugliano (Napoli), è ucciso Lorenzo Riccio, ragioniere di una ditta di pompe funebri, il cui titolare, probabile obiettivo dell'agguato, era stato testimone d'accusa in un processo di camorra.

2 ottobre 2008 Suicidio di Adolfo Parmaliana. A Patti (Messina), si suicida gettandosi da un viadotto dell'autostrada Messina-Palermo Adolfo Parmaliana. Docente universitario, aveva denunciato le malefatte degli amministratori di Terme Vigliatore e di altri comuni del Messinese. Le sue denunce erano cadute nel vuoto e ultimamente era stato chiamato in giudizio per calunnia per suoi attacchi ai politici della zona.

5 ottobre 2008 Omicidio di Stanislao Cantelli. A Casal di Principe (Caserta), all'interno di un circolo ricreativo per anziani, è ucciso Stanislao Cantelli, zio del collaboratore di giustizia Luigi Diana.

1° dicembre 2008 Omicidio di Raffaele Manna. A Napoli, è ucciso durante una rapina il farmacista Raffaele Manna.

 10 aprile 2009 Suicidio di Vittorio Maglione. A Vollaricca (Napoli), si suicida il tredicenne Vittorio Maglione, figlio di un boss della camorra. Lascia un messaggio al padre: «Adesso sei contento. Non ti rompo più». Nel 2005 il fratello era stato ucciso da altri camorristi.

26 maggio 2009 Omicidio di Petru Birlandeanu. A Napoli, durante una sparatoria tra camorristi, viene colpito e muore il musicista romeno Petru Birlandeanu.

25 giugno 2009 Omicidio di Gabriele Marrazzo e di Domenico Gabriele. A Crotone, durante una partita di calcetto, un killer spara dalla recinzione uccidendo Gabriele Marrazzo, di una’ndrina rivale, e ferendo sei ragazzi, tra cui Domenico Gabriele, di 11 anni, che morirà il 20 settembre dopo tre mesi di coma.

24 novembre 2009 Omicidio di Lea Garofalo. A Milano, scompare la testimone di giustizia Lea Garofalo di Petilia Policastro (Crotone). Verrà torturata, uccisa e sciolta nell’acido.

5 settembre 2010 Omicidio di Angelo Vassallo. A Pollica (Salerno), è ucciso dalla camorra il sindaco Angelo Vassallo per la sua azione a tutela dell'ambiente e per le sue denunce contro gli spacciatori.

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