martedì 18 gennaio 2011

Imperia, magistrato indagato "Vendeva sconti di pena"

Indagato ad Imperia il presidente del Tribunale Gianfranco Boccalatte sospettato di aver favorito alcuni esponenti di cosche della 'ndrangheta, in particolare garantendo sconti consistenti a pregiudicati sotto sorveglianza speciale. L'indagine condotta dal procuratore generale di Torino Giancarlo Caselli




IMPERIA - Denaro in cambio di misure di prevenzione più "miti". Gianfranco Boccalatte, presidente del Tribunale di Imperia, è indagato per presunti favori fatti ad alcuni esponenti di cosche della 'ndrangheta che da tempo hanno messo radici della Riviera dei Fiori.


La notizia è stato confermata nel pomeriggio da Giancarlo Caselli, procuratore generale di Torino che segue in prima persona l'inchiesta e che da stamani si trova ad Imperia per ascoltare alcune persone coinvolte nella vicenda e acquisire diversi fascicoli presso il palazzo di giustizia.

"Nei confronti del presidente si è proceduto a vari accertamenti - ha confermato Caselli -, per l'esecuzione dei quali il presidente ha prestato ampia collaborazione". Nell'ambito della stessa vicenda è stato arrestato l'autista di Boccalatte, Giuseppe Fasolo, che deve rispondere di millantato credito e corruzione.

Il nome del presidente del tribunale era stato registrato già mesi fa dai carabinieri di Imperia, che avevano raccolto informazioni su presunti contatti tra Boccalatte ed alcuni uomini in odore di 'ndrangheta (tre di loro sono finiti nel registro degli indagati): secondo i sospetti, il giudice in più di un'occasione avrebbe "mitigato" alcune misure di pena, in particolare garantendo sconti consistenti a pregiudicati sotto sorveglianza speciale.

Il fascicolo, come accade sempre quando salta fuori il nome di un magistrato appartenente al distretto della procura che indaga, era stato trasmesso d'ufficio a Torino. Fasolo in passato era già finito nei guai per una storia di ricettazione di reperti del tribunale, chiusa poi con una assoluzione.

Gianfranco Boccalatte, 67 anni, dal marzo del 2009 è presidente del tribunale di Imperia ma da cinquant'anni vive e lavora in Riviera: a lungo pretore a Ventimiglia, poi giudice a Sanremo con un intermezzo a Genova e Vercelli, in passato era stato in predicato per diventare sindaco della Città dei Fiori e negli ultimi giorni era finito nel toto-nomine per la prossima presidenza del Casinò di Sanremo.


MASSIMO CALANDRI

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