martedì 4 gennaio 2011

Sicilia, altri 5 mila assunti....a tempo persu

Dopo le polemiche seguite all' annuncio di 4 mila assunzioni nella sanità col ministro Renato Brunetta pronto a bloccare tutto, la Regione siciliana finisce di nuovo sotto tiro per un bando rivolto a 8.400 persone da impiegare come stagisti per un anno, a 500 euro al mese. Costo 6,5 milioni di euro, fondi destinati a enti, associazioni e fondazioni no profit col compito di selezionare i candidati da inviare poi nelle aziende per mansioni ancora da stabilire.

Ma proprio da Confindustria Sicilia arriva il primo stop: "Il provvedimento crea aspettative di precariato, non contribuisce allo sviluppo". La pioggia di critiche al governo di Raffaele Lombardo per la manovra, pubblicizzata con un avviso sulla Gazzetta ufficiale il 31 dicembre assieme al primo concorso per 2.507 posti nella sanità, arriva da ogni parte.

Contrari Cgil, Cisl e Uil, polemica l'opposizione, con il Pid (gli ex Udc) che propone l'istituzione di una commissione d'inchiesta su tutte le assunzioni fatte e promesse dal governatore. Il sottosegretario Gianfranco Micciché, leader di Forza del Sud, bolla come "un' offesa l'infornata di precari", definendo l'intervento "una pagina nera nella storia siciliana". Prima che enti e associazioni inondino di domande gli uffici dell'assessorato (il bando scade a fine gennaio), industriali e sindacati chiedono al governo il ritiro del provvedimento. E ricordano l'altolà del commissario dello Stato che pochi giorni fa ha impugnato le norme per la stabilizzazione di circa 22 mila precari degli enti locali, mentre per prorogare i contratti di 6 mila regionali la giunta ha appena dovuto tagliare 32 milioni da borse di studio e assistenza sociale.

"E' un'iniziativa che non comprendo -dice il presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello - Un giovane siciliano su due non lavora, chi è precario da soli due anni non può essere assunto perché ha frequentato le segreterie politiche a svantaggio dei giovani". Prova a difendere il bando l'assessore al Lavoro, Andrea Piraino, in quota Udc. "La misura non crea precariato, è un intervento assistenziale per offrire opportunità a chi in questo momento in Sicilia non ha un lavoro; non c'é alcuna ipotesi di immissione in ruolo nella pubblica amministrazione".

Ma Cgil, Cisl e Uil si associano ai timori degli industriali e affondano il colpo. "Queste persone saranno immesse in un meccanismo infernale dal quale rischiano di non uscire più", accusa il leader siciliano della Uil, Claudio Barone. "Si rischia di creare d'ufficio un nuovo esercito di precari", aggiunge Daniela De Luca della Cisl, mentre Mariella Maggio, segretario siciliano della Cgil, parla di "operazione di tipo politico" per dare "risposte alle clientele". Non meno tenero il giudizio del capogruppo del Pid all' Assemblea regionale, Rudy Maira: "Lombardo si trasforma in befana e regala alla Sicilia un macigno con altri 8.400 precari". Filippo Cangemi, segretario de La Destra a Palermo, guarda già avanti: "I destinatari rivendicheranno soluzioni politiche, troveranno chi, nel palazzo del potere, tenterà di inventare la loro assunzione in enti pubblici, con rimedi eccezionali e fondamentalmente illegali e ingiusti". E coglie la palla al balzo per rivendicare, invece, il federalismo la Lega Nord che per bocca di Davide Boni, presidente del consiglio regionale della Lombardia, commenta: "Alcune Regioni non hanno scrupolo nel continuare a incrementare i carrozzoni pubblici". 
 
Via ai concorsi, precari stabilizzati. La Regione: «Colmano vuoti di organico nella sanità»

PALERMO

Sono già 52.700, tra precari e dipendenti di ruolo: un siciliano ogni 94 lavora nella sanità pubblica, di gran lunga l’industria più attiva dell’Isola. Adesso altre 4.900 persone verranno assunte, per colmare quelli che vengono indicati come i «vuoti di organico». E anche per sanare le situazioni di precariato, che riguardano circa tremila persone, comprese in questo vero e proprio esercito che già popola gli ospedali, le cliniche, i poliambulatori e gli uffici delle aziende sanitarie siciliane.

Nelle prossime settimane saranno immessi nei ruoli 2.507 tra medici, infermieri, parasanitari, amministrativi: i bandi sono già stati pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Sicilia del 31 dicembre. Da oltre dieci anni la Regione non assumeva personale in questo campo e ora il governo guidato da Raffaele Lombardo (Mpa) affida all’assessore «tecnico» alla Sanità, Massimo Russo, magistrato in aspettativa, il compito di riempire i vuoti.

Per le qualifiche non dirigenziali nelle Asp, negli ospedali e nei Policlinici universitari saranno disponibili 1.420 posti, 761 per le dieci aziende della Sicilia orientale, 659 per le sette della parte occidentale dell’Isola.

La metà dei posti disponibili sarà messa a concorso e i rimanenti 700 posti saranno assegnati con la mobilità. Spazio dunque a 1.138 infermieri, 117 tecnici di radiologia, 105 fisioterapisti e 60 ostetriche. Per quel che riguarda la dirigenza medica, a disposizione ci sono 1.087 posti: 147 saranno assegnati con lo scorrimento di graduatorie, 606 attraverso nuovi concorsi pubblici, 334 per mobilità.

Non si tratta di numeri esagerati, in un campo già apparentemente affollato? I siciliani, secondo i dati disponibili al 31 luglio 2010, sono 5.046.654. Solo per pagare gli stipendi dei 49 mila dipendenti «strutturati» della sanità si spendono ogni anno 2 miliardi e 700 milioni di euro. E le cifre non considerano gli altri dipendenti pubblici, i 20.642 dipendenti della Regione, che costano un miliardo e 84 milioni all’anno.

Una legge regionale di fine anno, che punta a stabilizzare 23 mila precari degli enti locali, è stata impugnata dal commissario dello Stato: assunzioni bloccate, per il momento, ma il principio della stabilizzazione rimane. In altri termini, prima o poi l’esercito dei dipendenti pubblici arriverà a circa centomila persone: un siciliano su cinque.

«Lo sblocco delle assunzioni arriva grazie ad un’attenta programmazione – dice l’assessore Russo – ed alla definizione delle piante organiche secondo i parametri nazionali». Russo se l’è presa con i «preconcetti e i pregiudizi» espressi contro la sanità siciliana: «In questi due anni la Sicilia ha prodotto un’opera titanica nel campo della sanità, per ripianare i conti e riqualificare l'offerta sanitaria. Siamo stati più volte elogiati pubblicamente dai rigorosi tavoli ministeriali della Salute e dell'Economia per l’eccellente lavoro svolto. Cambiare si può. Anzi, si deve».

Per coprire i vuoti in organico con l’assunzione dei precari, assicura l’assessore, «la copertura in bilancio c’è e non c’è pericolo di bancarotta».

RICCARDO ARENA

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