lunedì 10 gennaio 2011

Tangente per vendere panini, arrestato vicepreside

E' l'accusa contestata a Pino Calogero Bona, 58 anni, della statale Alessandro Manzoni di Ravanusa, accusato di concussione




RAVANUSA. Avrebbe chiesto una tangente di 300 euro al mese per concedere a un ristoratore l'autorizzazione a vendere prodotti alimentari all'interno della scuola: è l'accusa contestata al vice preside della statale Alessandro Manzoni di Ravanusa, Pino Calogero Bona, 58 anni, che è stato arrestato in flagranza di reato per concussione da carabinieri della compagnia di Licata e del comando provinciale di Agrigento. Le indagini erano state avviate dopo la denuncia della vittima, alla quale il professore avrebbe prima chiesto 500 euro al mese, per scendere poi a 300.

Il vice preside è stato arrestato dopo avere incassato la tangente. Indagini sono in corso per accertare eventuali altre responsabilità. Il procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale, e il coordinatore del pool di magistrati contro i reati nella Pubblica amministrazione, l'aggiunto Ignazio Fonzo, hanno già chiesto la convalida dell'arresto al Giudice per le indagini preliminari.

"Vediamoci alle 8 direttamente al bar, così ti consegno una prima tranche di pagamento, proprio per dimostrarti l'intenzione di continuare al lavorare nella scuola": annunciando così il pagamento della tangente il barista di Ravanusa, d'intesa con i carabinieri, ha fatto scattare la 'trappola' che ha portato all'arresto, in falgranza di reato, del vice preside della scuola media Manzoni. La vittima ha prima offerto un caffé al professore, poi gli ha consegnato, all'interno di una busta, la tangente pattuita, costituita da banconote 'segnate'.

All'uscita del locale, Bona si è trovato davanti i carabinieri che lo hanno arrestato e dopo la contestazione del reato lo hanno condotto nel carcere Petrusa di Agrigento. I militari dell'Arma continuano, intanto, le indagini perché quanto emerso grazie alla denuncia del barista potrebbe essere soltanto la punta di un iceberg. All'esercente erano stati chiesti 300 euro mensili per poter continuare ad entrare all'interno dell'istituto scolastico, durante la ricreazione, e vendere panini e bibite agli studenti.

Nessun commento:

Posta un commento