martedì 11 gennaio 2011

"Una stella brilla nel cielo" un concorso per Giuseppe

SAN GIUSEPPE JATO (PALERMO) - "Questo omicidio farà più rumore della strage di Capaci". Lo dissero gli assassini del piccolo Giuseppe di Matteo, quando, 15 anni fa, decisero l'uccisione del figlio del pentito Santino e con queste parole il sindaco di San Giuseppe Jato, Giuseppe Siviglia, ha ricordato il delitto durante le iniziative di commemorazione in corso nell'Alto Belice.


"Spesso si dice che il codice mafioso risparmia le donne e i bambini - ha detto Siviglia, che è anche presidente del consorzio Sviluppo e legalità - ma è un falso mito e vorrei che lo tenessimo a mente sempre, non solo oggi.

'omicidio Di Matteo è un delitto per il quale tutti dovremmo sentirci responsabili, ma se ognuno facesse quotidianamente la propria parte l'antimafia sarebbe più forte. Le manifestazioni di oggi servono a ricordare tutta la violenza di cui la mafia è capace, e sono anche un banco di prova per capire se la cosiddetta area grigia di complici della criminalità organizzata si è allargata o ristretta".

Secondo Siviglia "i politici devono essere più attenti e lontani da certi ambienti per evitare infiltrazioni mafiose di ogni tipo. Fare antimafia in questo territorio non è facile, qui le intimidazioni nei miei confronti, verso Nino Di Matteo, presidente del Consiglio comunale di Altofonte e il suo sindaco, Vincenzo Di Girolamo, non sono mancate, eppure andiamo avanti convinti che la politica abbia una grossa responsabilità nella lotta alla mafia".

"Lo Stato e le forze dell'ordine hanno messo a segno grandi successi nella lotta all'ala militare della mafia - ha osservato Vincenzo Di Girolamo, sindaco di Altofonte -, è ora che la popolazione si renda protagonista di una lotta di liberazione da Cosa Nostra. Dalla vera lotta ai boss dipende il futuro delle nuove generazioni e la possibilità di creare occasioni di lavoro".

E si chiama "Una stella brilla nel cielo" il concorso destinato agli studenti delle scuole elementari e medie di Altofonte e San Giuseppe Jato (Pa) e dedicato alla memoria del piccolo Giuseppe.

A partecipare all'iniziativa sono i ragazzi degli istituti Armaforte di Altofonte, lo stesso frequentato da Giuseppe Di Matteo, ma ci sono anche gli alunni delle scuole Riccobono e Falcone di San Giuseppe Jato. Alla presenza della madre della piccola vittima della mafia, Franca Castellese e dei rappresentanti delle istituzioni siciliane vengono raccolti gli elaborati degli studenti.

"Sono pensieri genuini dei ragazzi, non è facile premiare il migliore - dice Giuseppe Siviglia, sindaco di San Giuseppe Jato e presidente del consorzio Sviluppo e legalità - queste iniziative rendono più incisive le manifestazioni in programma quest'anno e danno un senso anche a certi luoghi, come il Giardino della memoria, nato nel casale di San Giuseppe Jato, dove fu imprigionato il piccolo Di Matteo e dove si recheranno gli alunni delle scuole per piantare degli alberi in ricordo di tutte le vittime di mafia".

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