lunedì 28 febbraio 2011

Affittopoli a Milano, la Procura indaga per truffa aggravata e abuso d'ufficio

Di Pietro: la compagna di Pisapia chiarisca


MILANO - La Procura di Milano intende far luce sulla vicenda degli appartamenti concessi in affitto a prezzi di favore a cosiddetti vip. Il procuratore aggiunto Alfredo Robledo e il pm Maurizio Romanelli hanno aperto un fascicolo per truffa aggravata e abuso d'ufficio, per ora a carico di ignoti. L'affittopoli milanese è esplosa nei giorni scorsi al Pio Albergo Trivulzio e poi si è allargata ad altri enti pubblici della città, dopo un esposto presentato al Palazzo di Giustizia.


Gli inquirenti puntano a fare chiarezza non soltanto sui contratti d'affitto del Pio Albergo Trivulzio, il cui elenco è stato consegnato nei giorni scorsi alla Commissione Casa e Demanio del Comune, ma anche su quelli di alcuni immobili ceduti in locazione dalla Fondazione Policlinico, o assegnati dall'Aler (l'azienda milanese che si occupa di edilizia popolare) e dall'azienda servizi alla persona Golgi-Radaelli. I pm si sono messi in contatto con la Procura della Corte dei Conti, che nelle scorse settimane ha avviato un'indagine per verificare eventuali profili di danno all'erario.

Nella lista degli oltre mille immobili della Baggina affittati a canoni di favore sono spuntati i nomi di molti inquilini vip, come Carla Fracci, il direttore generale del Milan Ariedo Braida e Piero Testoni, parlamentare del Pdl e nipote del presidente emerito Francesco Cossiga. Nella lista del Policlinico, tra gli altri, figurava l'ex assessore regionale lombardo Pier Gianni Prosperini, finito in carcere alla fine del 2009 per tangenti (con pena poi patteggiata), che per tre cespiti di 700 metri quadrati a Vernate, nel Milanese, paga un affitto di meno di mille euro al mese.

Oggi, a 19 anni di distanza dall'arresto di Mario Chiesa, allora presidente del Pio Albergo Trivulzio, Antonio Di Pietro, si è presentato davanti al Pat per un presidio di protesta. L'ex pm di Mani Pulite ha fatto riferimento anche alla compagna del candidato per il centro-sinistra milanese, Giuliano Pisapia, la giornalista Cinzia Sasso, che compariva nell'elenco degli inquilini della Baggina. «Deve dare le sue giustificazioni come tutti gli altri», ha detto Di Pietro.

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