martedì 22 febbraio 2011

Messineo: "Nessun alibi morale per chi paga il pizzo"

Il procuratore capo di Palermo: "Purtroppo, nonostante i successi investigativi, continuiamo a registrare pochissime denunce, si contano sulle dita di due mani. Eppure, non c'é un solo caso in cui, in presenza di una denuncia, non siano stati arrestati e condannati gli estortori"


PALERMO. "Nessun alibi morale per gli imprenditori che pagano il pizzo". E' netto il giudizio del procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, intervenuto alla conferenza del progetto educativo antimafia promosso dal Centro Pio La Torre e dedicato oggi all'espansione territoriale del modello mafioso e la percezione del fenomeno da parte dell'imprenditoria e della politica. "Oggi - continua Messineo - lo Stato fa tutto quello che è necessario per proteggere e risarcire, anche economicamente, gli imprenditori taglieggiati. Chi continua a pagare lo fa per distorta condivisione delle pratiche mafiose. Purtroppo, nonostante i successi investigativi, continuiamo a registrare pochissime denunce, si contano sulle dita di due mani. Eppure, non c'é un solo caso in cui, in presenza di una denuncia, non siano stati arrestati e condannati gli estortori".

Una posizione condivisa anche da Alessandro Albanese, presidente di Confindustria Palermo. "Bisognerebbe revocare le licenze a quelle imprese che sono condannate per aver pagato il pizzo. Sarebbe una scossa forte ed anche un deterrente efficace per chi, ancora oggi, per stupidità o collusione, continua a pagare. Un fenomeno che riguarda soprattutto i piccoli imprenditori e che, oltre che distorcere il mercato, impedisce lo sviluppo. Le imprese taglieggiate, infatti, non avendo una sana concorrenza, non sono spinte a innovare e ad investire sulla ricerca".

Il fenomeno non riguarda più soltanto i territori meridionali, ma è sempre più radicato anche nel Norditalia. "L'espansione - sottolinea Antonio La Spina, docente di sociologia dell'università di Palermo - sconfigge lo stereotipo di una mafia che può radicarsi solo al sud, perché si sviluppa solo in un 'humus culturale' connivente. Oggi i dati ci dicono che anche gli imprenditori locali del nord accettano di pagare ed anche le istituzioni europee stanno ponendosi sempre più concretamente il problema del contrasto al racket". La prossima videoconferenza, sempre nel cinema Rouge et Noir di Palermo, è fissata per il 10 marzo ed avrà per tema 'Informazione e antimafia'.

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