giovedì 10 marzo 2011

SEMPIONE S.P.A.M

La storia procede mentre la memoria non agisce, e si esperisce piuttosto un presente ad oltranza che ignora il futuro, taglia il passato, radicandosi a una propria puntuale analisi, legandosi solo alla propria nudità e assolutezza.



Il continuo sospetto che non è tutto chiaro. Dunque emerge una domanda: perché bisogna credere anche quando cade ogni residuo di credibilità?

Oggi si vive fuori dalla propria mente per vivere nella mente di altri. Il risultato è che ognuno è estraneo a sé stesso: alienazione sarebbe la normalità solo perché è maggioranza finanche un uso politico del disagio sociale. Questo è il quadro generale dove all'interno si colloca una situzione particolare.

Al circo si trovano, oltre agli animali, i pagliacci e i maghi; quando c'è un mago c'è un trucco altrimenti non sarebbe un mago. Un trucco è sempre sporco perché fa emergere l'apparenza e nasconde la chiave del mistero; quindi l'obiettivo è quello di trovare la chiave e i suoi possessori.

La realtà va penetrata, analizzata e poi compresa al di là dell'interpretazione che è sempre soggettiva essendo un punto di vista personale. Comprendere è anche capire dove sono e chi sono perché l'identità sociale viene costruita fuori casa. Fuori cosa c'è? La socialità è una parte della nostra personalità perciò addivenire all'obiettivo di cui sopra lo ritengo fondamentale.

Società e politica insieme come in un rapporto di polarità il che significa che sono reciprocamente necessari. La gestione del rapporto diventa faccenda fondamentale poiché se funziona e non tenzona tende a impedire l'infiltrazione da parte di altre organizzazioni che potrebbero insinuarsi e sostituirsi ad essi attraverso la copertura legale. La gestione del territorio, nella fattispecie che si è analizzata, facente parte del Comune di Castelletto Sopra Ticino pare essersi offesa dal cemento, dalla continua lottizzazione commerciale senza criterio, da cantieri aperti e mai completamente chiusi; la strada statale del Sempione sembra quasi la Salerno-Reggio Calabria con tutte le possibilità di speculazione e riciclaggio nel settore edile e di corruttela politica per concessioni altrimenti impossibili

Un altro elemento fondamentale che intende fare maggiore chiarezza sull’ipotesi di un territorio disprezzato e poi ucciso dalla criminalità organizzata è la presenza di soggetti malavitosi in soggiorno obbligato mandati dallo Stato nella zona compresa tra la provincia di Novara e Verbania, i quali soggiornano e si aggiornano sulle nuove opportunità di guadagno utilizzando quel meccanismo storico chiamato “prestanome”. Funziona sempre. Tra soldi e manette c’è il committente potente e l’inquirente impotente, dunque chi conta veramente? Il potere o la Giustizia? Io personalmente ho fiducia, intesa come fede, nella Giustizia ma non in senso latino del termine in quanto ciò che è legale può non essere legittimo.

Esiste sul nostro territorio la questione del Parco del Ticino, ragione per la quale in talune aree non si potrebbe costruire mentre in realtà si costruisce poco per volta, un pezzetto qua e un pezzetto là, tra un mattone e una concessione nasce il mercatone degli affari inter nos, basta essere amico dell’amico ed essere gentili e generosi; in fondo basta poco, ma nel fondo ci sono i cittadini i quali vengono beffeggiati quotidianamente e considerati soggetti inermi incapaci di reagire. Infatti la reazione la lasciamo agli animali mammiferi inferiori mentre noi intendiamo rispondere; la nostra risposta è quella di cercare di dipanare la faccenda “Sempione Società per Azioni Mafiose”.

Da una voce un coro dedicato al nostro territorio che intende lottare per la Giustizia e per lo sviluppo. Il territorio è di tutti e per tutti, è patrimonio dell’umanità, e questa è umanità?

Ci si può appellare alla facoltà di non rispondere, è un diritto, ma allora sono più importanti le domande o le risposte? Le domande sorgono da un’esigenza, da un bisogno di sapere laddove la comprensione si fa lenta e offuscata mentre le risposte possono essere elaborate automaticamente a prescindere da una riflessione. Perciò ritengo più importanti le domande le quali possono rimanere anche senza risposta ma ciò che conta veramente è incominciare a porsi qualche domanda, non importa se ci sarà o meno la risposta, importa pensare pensieri critici.

La salute territoriale di alcuni Comuni valligiani, con particolare riguardo alla provincia di Novara, Verbania e Vercelli, è preoccupante e non può più passare inosservata perché è una realtà tangibile, perché agisce contro ogni logica.

Partiamo da Castelletto Sopra Ticino. Ha uno sbocco autostradale; confina con la Lombardia; è crocevia di ben quattro Provincie: Novara, Vercelli, Biella, Verbania; incontra due Strade Statali: la S.S32 che va a Novara e la S.S33 che raggiunge Cannobio; è vicino alla Svizzera; è vicino all’aeroporto internazionale della Malpensa. Bene, anzi benissimo direi, per chi intende ripulire il denaro proveniente dal narcotraffico o qualsiasi altra fonte illecita. Basta mettersi d’accordo con l’amministrazione comunale e cambiare il piano regolatore. Non è difficile. Il solito trucco, quello che conoscono anche i muri cioè permessi di costruzione in cambio dell’appoggio elettorale, indipendentemente da destra, sinistra o centro tanto quello che conta veramente è il denaro per il Comune e il potere per la ‘ndrangheta. Dopo l’accordo pattizio, incomincia la storia fatta di rotonde inutili, strade dissestate, immondizia ovunque tranne dove dovrebbe andare, telecamere non-senso, allagamenti quando piove, negozi che aprono il lunedì e chiudono per fallimento il venerdì della stessa settimana, sale-giochi con giochi taroccati e manomessi per far piovere denaro solo ad alcuni e non ad altri, ristoranti e bar che non lavorano perciò di fatto non fatturano ma rimangono aperti e questi signori fanno vita da lord, il ritorno della prostituzione albanese a fianco di quella ormai radicata mafia nigeriana, insomma è un problema e in quanto tale va risolto per tempo se tempo viene concesso. Sodalizi criminali che fungono da lavanderia per ripulire il denaro sporco; calabresi sempre più in sinergia con albanesi, bulgari, rumeni e sempre più in espansione, e l’aria putisce e tace.

Dunque, si evince una politica territoriale strumentale a interessi criminali dietro a imprenditori perennemente in espansione e lavori pubblici apparentemente regolari.

La S.S.32 a partire da Bellinzago fino quasi all’ingresso di Novara è coperta da un cantiere aperto dall’ANAS S.p.a ma che di S.p.a ha ben poco se si tiene conto che il 95% delle azioni appartengono allo Stato, cioè noi. Anche qui, ancora una volta chi paga sono sempre gli stessi: i contribuenti. La questione ANAS S.p.a è importante e merita un capitolo a parte con dovizia di particolari.

Il modo migliore per nascondere qualcosa è metterla in evidenza poiché lì sarà l’ultimo posto dove si andrà a cercare, ragione per la quale le due strade statali, rispettivamente la S.S32 e la S.S33 con riguardo al tratto di strada facente capo al Comune di Castelletto S.T. (entrambe di competenza dell’ANAS secondo un Decreto Ministeriale), sono state depersonalizzate e ‘ndranghetizzate già da tempo ma oggi, a star buoni, alcuni Comuni pedemontani dovrebbero realmente sciogliersi per condizionamenti mafiosi.


Monica Vaccari

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