lunedì 11 aprile 2011

Confessò l'omicidio di tre siciliani, condannato

ALESSANDRIA - Vent'anni di carcere: questa la condanna inflitta dal tribunale di Alessandria a Gabriele Piras, 50 anni, l'uomo che nel 2010 confessò di essere l'autore di tre omicidi commessi per questioni di malavita nell'Alessandrino fra il 1988 e il 1990.
La sentenza è stata pronunciata al termine di un rito abbreviato. A Piras sono state riconosciute le attenuanti generiche, considerate equivalenti alle aggravanti; dovrà risarcire i familiari delle vittime.
Piras si è autoaccusato della morte di Michele Mirisola e Filippo Varsalona, siciliani abitanti ad Alessandria, e di Salvatore Catalano, residente a Masio. I primi due furono ammazzati a colpi di pistola il 21 settembre 1988 su un cavalcavia a pochi chilometri dalla città, Catalano l'8 agosto 1990 mentre parcheggiava l'auto davanti al bar del paese dove abitava. Il duplice delitto fu compiuto per paura di essere ammazzato: dopo un litigio per la spartizione del bottino di alcune rapine qualcuno li aveva sparato mentre era in auto con la moglie, che rimase ferita. Catalano, amico di Mirisola, fu freddato per timore di una sua vendetta.
La confessione di Piras - che ha chiesto di essere ammesso al programma di protezione per i collaboratori di giustizia - arrivò nell'ambito di un altro procedimento e fu raccolta dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Torino. L'uomo era stato condannato all'ergastolo, a Latina, per un omicidio nel Lazio; in appello, nei giorni scorsi, la pena è stata ridotta a 29 anni e 4 mesi.

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