mercoledì 18 maggio 2011

Sgarbi: mai subito condizionamenti da Giammarinaro

"Io sono stato pesantemente minacciato dalla mafia e non ho ovviamente pensato all'impotente "

SALEMI. "Giammarinaro non ha mai preso parte alle mie giunte. Si fanno riemergere i fantasmi del passato per affermare l'opposto del vero. Quella di Salemi è stata ed è una grande rivoluzione, contrastata, com'era prevedibile, più dalla facile retorica dell'antimafia che dalla effettiva capacità di condizionamento di Giammarinaro, pari a zero".

Così il sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi replica alle ricostruzioni investigative che indicano l'ex deputato dc Giuseppe Giammarinaro, in passato indiziato di mafia e coinvolto in un'inchiesta su illeciti nella gestione della sanità trapanese, come il vero dominus dell'attività amministrativa del Comune.

"La recente operazione di sequestro dei beni disposta nei confronti di Pino Giammarinaro - aggiunge - corona un'indagine iniziata da lontano che ha accompagnato l'esistenza politica dell'esponente di una stagione democristiana sconvolta dalla fine dei partiti e dalla loro trasformazione; un'aurea sulfurea che si è tentato di usare e si userà per mettere in discussione e ostacolare qualunque processo democratico e di rinnovamento in Sicilia".

"Arrivato alla fine della sua carriera politica, - spiega - Giammarinaro ebbe l'intuizione di chiedere a me di candidarmi a sindaco, e raccolse i voti di un'area politica tradizionale legata alla cultura politica ormai inesistente, quella democristiana, insieme a quelli di cittadini desiderosi di un cambiamento che c'é stato. E potente. "Ma quali condizionamenti poteva porre Giammarinaro - si chiede - a chi, con assoluta autonomia, fin dall'inizio aveva portato a Salemi persone che non vi erano mai passate, come Oliviero Toscani, Peter Glidwell, Graziano Cecchini, BernardoTortorici?".

"Io sono stato pesantemente minacciato dalla mafia, - conclude Sgarbi - e non ho ovviamente pensato all'impotente Giammarinaro".

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