venerdì 20 maggio 2011

Uccise madre e figlia simulandone il suicidio Un arresto a Bitritto

BITRITTO (BARI) – I carabinieri della compagnia di Bari hanno arrestato Francesco Alfonzetti, di 44 anni, di Francavilla Fontana (Brindisi), con l’accusa di aver ucciso nel 2004 Eleonora Salomi, di 25 anni, simulando che la giovane si fosse suicidata. L’uomo alcuni anni fa è già stato condannato per aver ucciso nel 2001 anche la madre della ragazza, Elizabeth Lansman. Secondo gli investigatori Alfonzetti, che era sposato, aveva avuto una storia parallela con entrambe le vittime.


IL FALSO SUICIDIO
Il cadavere della giovane Eleonora fu trovato sotto un cavalcavia della strada che collega Bari a Bitritto alle sei del mattino del 17 gennaio 2004. La segnalazione partì da Alfonsetti stesso, che fu trovato quasi nudo accanto al cadavere sebbene fosse inverno pieno. Nella Bmw della vittima furono trovati bigliettini in cui la giovane chiedeva «perdono a tutti». Le indagini accertarono che si era sparata un colpo di pistola alla testa; segni di polvere da sparo furono trovati su un braccio.

Inizialmente la morte fu archiviata come suicidio, si ipotizò che la giovane si fosse uccisa divorata dal rimorso di aver ucciso la madre, Elizabeth Lansman, il cui compagno di vita era proprio Alfonsetti.

Poi le indagini furono riaperte dal pm barese Renato Nitti che ricevette (sia dagli investigatori tedeschi, sia dalle motivazioni della sentenza di condanna di Alfonsetti per l'omicidio della Lansman) una serie di nuovi elementi in base ai quali ipotizzò che l’uomo potesse aver ucciso non solo la compagna ma anche la giovane figlia.

LA SVOLTA NELLE INDAGINI
I due omicidi – secondo le indagini – sarebbero stati legati a motivi di eredità perchè l’uomo aveva ottenuto la disponibilità di danaro in appannaggio delle due donne che l’avevano a loro volta ricevuta dal papà della Lansman, morto poco tempo prima in Spagna.

L'OMICIDIO LANSMAN
Il cadavere di Elizabeth Lansman fu trovato nudo – con indosso solo un paio di slip scuri – sull'asfalto di una stradina lungo la statale 23 che dal Brennero porta ad Augsburg. Il volto era sfigurato: per avere la certezza di averla uccisa, il killer era passato due volte con l’auto sul corpo. Sul ciglio della strada furono ritrovati i bottoni della camicetta strappata alla donna. Gli abiti, intrisi di sangue, furono trovati abbandonati a meno di un chilometro dal confine con l’Austria, in una piazzola di sosta. La polizia tedesca dopo due anni riuscì a identificare quel corpo. Nel vicentino rintracciarono Eleonora e le chiesero se riconosceva quegli abiti insanguinati. Da allora la giovane cominciò ad aver paura e il playboy Alfonsetti – secondo l'accusa – avrebbe cominciato ad elaborare il suo piano diabolico che ha continuato a perseguire anche dopo il suo fermo, compiuto a Bari il 19 gennaio 2004. Al giudice che lo interrogò l’uomo disse un’ultima bugia: che la compagna era stata uccisa dalla figlia Eleonora perchè si era fatta sequestrare alla frontiera buona parte dei 400 milioni di lire che aveva con sè.

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