venerdì 24 giugno 2011

«Melania uccisa con una tecnica militare»

ASCOLI - «Melania è stata assassinata con una tecnica militare». A riportare quanto si legge nelle carte dell'autopsia effettuata sul corpo di Melania Rea, la donna scomparsa il 18 aprile scorso da Colle San Marco, ad Ancona, e trovata uccisa due giorni dopo nel bosco delle Casermette , nel teramano, è Il Messaggero.


Secondo quest'ultima ricostruzione Melania sarebbe stata messa a tacere con una mano sulla bocca, poi le sarebbe stata procurata una forte torsione del capo e successivamente sarebbe partita la prima delle 32 coltellate che le sono state inferte. La tecnica militare utilizzata è chiamata in gergo "assalto alla sentinella", perchè utilizzata per neutralizzare gli uomini di guardia.

Questa ricostruzione della tecnica usata per uccidere Melania sarà al centro dell'interrogatorio previsto per questo pomeriggio del marito Salvatore Parolisi, indagato per omicidio volontario. Ad avvalorare la tesi della tecnica militare un altro particolare: i pantaloni della donna furono trovati abbassati fin sopra ai piedi, per renderle impossibile qualsiasi tentativo di fuga.

Secondo quanto rivela, il quotidiano durante l'interrogatorio di questo pomeriggio i pm Monti e Picardi sembrerebbero inoltre intenzionati a utilizzare alcune intercettazioni nuove, ovvero non ancora conosciute. E intanto c'è chi crede che Parolisi si avvarrà della facoltà di non rispondere.

«Non merita nemmeno commenti». È quanto ha detto il legale di Salvatore Parolisi, l'avvocato Walter Biscotti sull'indiscrezione riportata stamane da 'Il Messaggerò, secondo cui Melania Rea sarebbe stata uccisa con una tecnica militare. Secondo l'avvocato perugino che lo difende insieme al collega Nicodemo Gentile, l'indiscrezione sulla perizia autoptica del dottor Tagliabracci, non ha nessun valore.

Oggi l'interrogatorio di Parolisi. Non si sa se oggi sarà o meno il giorno della verità sull'omicidio di Melania ma ad Ascoli Piceno c'è grande attesa per l'interrogatorio del marito, Salvatore Parolisi. Il caporalmaggiore dell'Esercito, istruttore del 235esimo Rav Piceno, comparirà questo pomeriggio davanti ai pm Umberto Monti e Ettore Picardi per la prima volta in qualità di indagato, e non più di parte offesa, con l'accusa di omicidio volontario aggravato della giovane donna. «Non abbiamo ancora deciso se risponderà o meno alle domande» ha ripetuto stamani uno dei difensori, l'avv. Valter Biscotti, che insieme al collega Nicodemo Gentile accompagnerà Parolisi in procura. Il caporalmaggiore e i suoi legali si vedono in queste ore per mettere a punto gli ultimi particolari della strategia difensiva.

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