venerdì 24 giugno 2011

Milano, uccide fratello e sorella Fermato il fidanzato di lei


MILANO - Sorella e fratello uccisi dal fidanzato di lei. Una foto in cui le due vittime e il giovane sospettato di essere l’assassino sono ritratti tutti insieme, abbracciati, ha permesso il riconoscimento del secondo cadavere trovato tra la scorsa notte e stamani a Milano. Nonostante l’assenza di documenti sul corpo del ragazzo, infatti, la foto ha testimoniato in maniera indelebile il legame tra i tre, e ha confermato quanto asserito nei primi confusi momenti il giovane che aveva, a mezze parole, fatto capire di avere ucciso entrambi, e di avere poi scaricato il corpo del fratello della vittima a Rho.


I netturbini hanno trovato intonro all 7 il corpo di lui avvolto in un leggero copriletto chiaro (che potrebbe provenire dall’appartamento in cui è stata trovata la sorella) hanno immediatamente chiamato i carabinieri. Dopo i primi rilievi, però, si è dovuto attendere l’arrivo del medico legale, intorno alle 10, per poter svolgere il lenzuolo e comparare la foto con il viso del deceduto. Sul movente del duplice omicidio, invece, non ci sono al momento ipotesi prevalenti.

Lei trovata nuda, lui massacrato. Secondo i primi particolari che emergono dalle indagini sul duplice omicidio avvenuto la scorsa notte a Milano, i cadaveri dei due giovani, un fratello e una sorella, sono stati rinvenuti uno, quello della ragazza, nudo nel letto di casa e con le mani legate al di sopra del capo, l’altro, quello del fratello, con molte coltellate al petto e avvolto in un lenzuolo sul ciglio della strada.

Tutti e tre i protagonisti di questa vicenda sono italiani e incensurati: la giovane uccisa I.P., di 21 anni, fa la cameriera in un pub del centro; il fratello G.P., di 20, è uno studente ancora iscritto alle superiori, mentre il giovane che si trova in questura è R.B., di 21 anni.

Il giovane, dopo essere stato lungamente sentito come testimone, si trova ora sottoposto a un interrogatorio anche se nei suoi confronti non sono state emesse, per il momento, misure dall’autorità giudiziaria. R.B. si è presentato con i genitori al commissariato Bonola (quello di zona) in uno stato di confusione, dicendo che, dopo aver trascorso la serata con la vittima, con cui aveva una relazione saltuaria, e aver dormito nel suo appartamento, l’aveva trovata morta. Questa prima ricostruzione è però ancora al centro delle indagini e potrebbe variare anche in modo sostanziale.

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