lunedì 20 giugno 2011

Società intascava tasse invece di riscuoterle

Perquisizioni in Comune della GdF di Milano

5 arresti per peculato, uno è dirigente comunale

NAPOLI - La guardia di finanza di milano ha effettuato questa mattina una serie di perquisizioni al comune di napoli nell'ambito di una inchiesta per bancarotta e peculato nella riscossione della tassa sui rifiuti. L'inchiesta, coordinata dai pm di Milano, Luigi Orsi e Sergio Spadaro, ha portato anche all'arresto di cinque persone.

Le ordinanze di custodia cautelare sono nei confronti di 5 persone, di cui 2 in carcere e 3 ai domiciliari, che,m secondo l'ipotresi dell'accusa, si sono rese responsabili a vario titolo di bancarotta fraudolenta e peculato, nonché effettuando perquisizioni presso enti locali, abitazioni e sedi di società anche in altre regioni italiane.

L'attività investigativa ha consentito di scoprire un'organizzazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e al peculato che, attraverso la gestione di una società milanese, era incaricata della liquidazione, dell'accertamento e della riscossione di tributi e altre entrate (tarsu, ici, pubblicità, tosap, multe, condoni ecc...) di alcuni enti locali (tra cui i comuni di Napoli, Bordighera, Siderno, Grumo Nevano, Oppido Mamertina, ecc.). Oltre a sottrarre fraudolentemente somme per circa 50 milioni di euro derivanti dalla riscossione dei tributi locali, poneva in essere azioni di distrazione del patrimonio della società, poi fallita, per circa 18 milioni euro. In particolare, nel corso delle indagini è emerso - a partire dal 2001 - un flusso finanziario in uscita dalla società poi fallita diretto a due soggetti risultati essere amministratori di fatto della stessa: il denaro indebitamente sottratto proveniva dall'attività di riscossione dei tributi locali. Successivamente, nel 2005, alla predetta società è subentrata nella gestione dei tributi un'altra impresa, con sede a napoli e a capitale misto (con soci il comune di napoli e la prima società), ma sempre controllata di fatto dagli indagati, che hanno continuato a drenarne i fondi, anche mediante fittizi contratti di outsourcing con la stessa. Fra i 10 indagati, di cui 5 oggi tratti in arresto, figurano un dirigente del comune di Napoli, membri del collegio sindacale e amministratori di fatto e di diritto delle due società.

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