lunedì 28 novembre 2011

Brindisi, pm chiede confisca di intero villaggio abusivo


BRINDISI - Quasi cinque ore di requisitoria. Ed alla fine è stata scandita la parola «confisca» che i centosettantaquattro proprietari delle ville situate nel villaggio Acque Chiare avevano la certezza che sarebbe stata pronunciata ma speravano, chissà, in un cambio di rotta, magari un miracolo. Confisca di tutto quanto è stato realizzato nel villaggio turistico Acque Chiare perché frutto di lottizzazione abusiva.


A scandirla è stato il pubblico ministero Antonio Costantini, subentrato nella pubblica accusa ad Adele Ferraro, magistrato della Procura di Brindisi, da qualche mese trasferita in altra Procura, che nel maggio del 2008 ordinò il sequestro della struttura. Ma prima di chiedere al giudice monocratico Francesco Aliffi di trasformare il sequestro degli immobili in confisca, il pubblico ministero ha chiesto la condanna per le quattro persone che avrebbero, con ruoli differenti, portato a compimento la lottizzazione abusiva.

E cioé: un anno e tre mesi ciascuno per il costruttore brindisino Vincenzo Romanazzi e per il notaio brindisino Bruno Cafaro, oltre al pagamento di quarantamila euro di multa a testa; un anno ciascuno per Carlo Cioffi, funzionario del Comene di Brindisi, all’Urbanistica ai tempi della realizzazione del villaggio, e Severino Orsan, progettista del villaggio Acque Chiare. Per questi due la multa è di venticinquemila euro a testa. (di p.arg.)

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