martedì 15 novembre 2011

Clan si finanziava con rapine, 17 arresti a Catania

Operazione della squadra mobile contro il gruppo dei Carateddi. Coinvolti i boss Sebastiano Lo Giudice e Salvatore Bonaccorsi, che è accusato anche di tentativo di omicidio: avrebbe ferito con colpi di pistola un commerciante cinese di via Plebiscito che si opponeva all'assalto



CATANIA. Agenti della squadra mobile della Questura di Catania hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 17 presunti rapinatori ritenuti vicini alla cosca dei 'Carateddi'. Quattro persone sono state arrestate, compresa una donna alla quale sono stati concessi i domiciliari, e il provvedimento è stato notificato in carcere a altri 13 indagati già detenuti per altra causa.

Tra quest'ultimi anche due presunti boss dei 'Carateddi': Sebastiano Lo Giudice e Salvatore Bonaccorsi. I reati ipotizzati sono di rapine e detenzione di armi aggravate dalle finalità mafiose. Bonaccorsi è accusato anche di tentativo di omicidio: avrebbe ferito con colpi di pistola un commerciante cinese di via Plebiscito che si opponeva all'assalto.

Secondo la polizia di Stato, che ha svolto le indagini, le rapine sarebbero servite a finanziare il gruppo quando nel 2007 molti sono stati scarcerati e volevano riorganizzarsi.

Agli indagati, a vario titolo, oltre a quella al commerciante cinese, sono contestate almeno altre 4 rapine: due a gioiellerie di Catania, a una banca di Avola (Siracusa), e al titolare di un autocarro nel Siracusano. Secondo un collaboratore di giustizia un gioielliere si sarebbe offerto di pagare un 'riscatto' per aver restituito l'oro e gli oggetti preziosi saccheggiati nel suo negozio.

Arresti di mafia a Catania, i nomi dei coinvolti

CATANIA. Sono quattro le persone arrestate dalla squadra mobile di Catania per sette rapine e un duplice tentativo di omicidio commessi tra il capoluogo etneo e il Siracusano. Sono Attilio Bellia, 33 anni, Salvatore Di Mauro, 46, Angelo Ragonese, e Grazia Diolosà, 30, alla quale sono stati concessi i domiciliari. Nell'inchiesta c'é anche un'altra indagata in stato di libertà: le due donne avrebbero 'recuperato' con un'auto loro presunti complici dopo un assalto a una banda nel Siracusano.



L'ordinanza, emessa dal Gip Santino Mirabella, su richiesta dei pm Pasquale Pacifico e Fabrizio Aliotta, è stata notificata in carcere a latri 13 indagati: Agatino Zappalà, 22 anni, Giuseppe Musumeci, 23, Sebastiano Lo Giudice, 34, Antonino Gianluca Stuppia, 26, Salvatore Bonaccorsi, 24 anni, Salvatore Fiorentino, 47 anni, Orazio Musumeci, 29, Daniele Musumeci, 33, Vincenzo Battiato, 38, Maurizio Carcione, 40, Antonino Oscini, 30, Orazio Cunsolo, 49, Massimo Vinciguerra, 33.


Al centro delle indagini ci sono complessivamente sette rapine: a un magazzino di stoccaggio della zona industriale (il 12 settembre del 2007), a un gioielliere di via Garibaldi per un bottino da 6mila euro (5 dicembre 2007), a un autotrasportatore (20 dicembre 2007), a una gioielleria di via Garibaldi per un bottino da 80mila euro (27 dicembre 2007), a un negozio di abbigliamento gestito da due cinesi rimasti feriti con colpi di arma da fuoco durante l'assalto (31 dicembre 2007), all'agenzia della Banca Antonveneta di Avola (Siracusa) per un bottino di 155mila euro (4 gennaio del 2008), e a una gioielleria di via Garibaldi per un bottino da 40mila euro (23 gennaio 2008).

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