martedì 15 novembre 2011

Mafia di Carini, 21 arresti

Blitz dei carabinieri nei confronti di presunti capi e gregari della cosca di Carini, comune nell'hinterland occidentale di Palermo. Le indagini riguardano la famiglia mafiosa guidata dall'anziano "padrino" Calogero Passalacqua. Sventata una nuova guerra fra clan



PALERMO. Una vasta operazione antimafia, condotta dai dei carabinieri di Palermo, è in corso dall'alba di stamane. I militari stanno eseguendo 21 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di presunti capi e gregari della cosca di Carini, comune nell'hinterland occidentale del capoluogo.

Le indagini riguardano la famiglia mafiosa guidata dall'anziano "padrino" Calogero Passalacqua, 80 anni, al vertice della cosca sin dagli anni '70. Gli interessi criminali riguardavano il controllo diretto delle aziende impegnate nelle opere di movimento terra, l'imposizione di operai presso le ditte nonché il traffico di stupefacenti.

Nel corso delle indagini, inoltre, i carabinieri hanno registrato il conflitto con una famiglia rivale, accertando le responsabilità di una serie di attentati intimidatori e ponendo fine ad uno scontro che rischiava di aprire una nuova guerra di mafia nel Palermitano.

Mafia di Carini, i nomi degli arrestati

CALOGERO PASSALACQUA, nato a Carini 7.6.1931, pluripregiudicato per associazione a delinquere di tipo mafioso;

- MARGHERITA PASSALACQUA, nata a Carini 30.03.1973 (figlia di Calogero);
- SALVATORE SGROI, nato Carini 23.10.1964 (marito di Margherita Passalacqua);
- PIETRO SGROI, nato Carini 03.09.1960 (cugino di Salvatore Sgroi);
- GIANFRANCO GRIGOLI, nato Carini 12.07.1973;
- GIACOMO LO DUCA, nato Carini 24.11.1953;
- CROCE FRISELLA, nato Carini 11.07.1965;
- VITO FAILLA, nato Carini 27.02.1966;
- GIUSEPPE EVOLA, nato Carini 01.01.1945 (cugino acquisito di Calogero Passalacqua);
- CROCE MAIORANA, nato Carini 03.11.1984;
- ANTONINO BUFFA, nato New York 14.12.1976;
- GIUSEPPE PECORARO, nato Carini 02.04.1967;
- GIUSEPPE BARONE, nato Palermo 24.04.1956;
- MATTEO EVOLA, nato Cinisi 05.09.1946;
- VITO CARUSO, nato Carini 20.03.1957 (consuocero di Calogero Passalacqua);
- GIUSEPPE CARUSO, nato Carini 01.01.1976 (figlio di Vito Caruso);
- GRAZIA CARUSO, nata Carini 24.08.1956 (moglie di Vito Caruso);
- SALVATORE RUGNETTA, nato Carini 29.12.1974;
- ETTORE ZARCONE, nato Palermo 17.09.1971;
- ROSARIA GRIPPI, nata Palermo 17.12.1969 (moglie di Giuseppe Caruso) ;
- FAHD AYARI, nato Tunisi 26.04.1987.

Mafia di Carini, ecco gli equilibri della "famiglia"

PALERMO. La famiglia di Carini è riconducibile al mandamento di San Lorenzo – Tommaso Natale, uno dei più estesi e potenti di “cosa nostra” palermitana.

La consorteria ha sempre avuto un ruolo di primo piano all’interno dell’organizzazione, tenuto conto della presenza di soggetti come i fratelli Vincenzo, Angelo Antonino e Giovanbattista Pipitone, e di padrini storici quali Calogero Passalacqua e Salvatore Gallina, tutti già emersi nel corso del maxiprocesso.

L’operazione “Occidente” del 2007 aveva evidenziato l’importante ruolo della famiglia mafiosa dei Pipitone, nel cui ambito si inserivano anche i parenti di Calogero Passalacqua e di Salvatore Gallina.

Le indagini avevano documentato ricorrenti tensioni all’interno del gruppo. Di seguito, la cattura di Ferdinando Gallina, figlio di Salvatore, e l’operazione “Libero presente” – entrambe attività condotte dalla Compagnia di Carini nel 2008 – spiana la strada alla piena reggenza di Passalacqua.

L’anziano “padrino” tornato sul “suo” territorio e, ancorché in regime di detenzione domiciliare, richiama a sé i suoi fedelissimi, imponendo una nuova strategia.

Il pizzo sistematico che a cadenza periodica pagavano i commercianti, gli artigiani ed i piccoli imprenditori, era solo vessazione esercitata nei confronti di chi produce, che originava malumore e dissenso. La messa a posto dei lavori pubblici è invece occasione per creare consenso: permette di avvicinare gli imprenditori, ai quali saranno promessi vantaggi in cambio di una tassa. Gli affari si devono concludere senza fare “scrusciu”, in sordina, senza far ricorso al sostegno delle armi: tutto si deve svolgere in immersione, sott’acqua.

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