sabato 26 novembre 2011

«Pratiche sporche» Niente controlli fiscali a chi pagava la mazzetta


BARLETTA - Una mazzetta di 20mila euro per evitare pesanti sanzioni alla luce di una serie di irregolarità. Sarebbe stata la richiesta di due funzionari dell’Agenzia delle Entrate di Barletta recatisi, a gennaio 2009, in una sala ricevimenti di Canosa di Puglia per un’ispezione. Funzionava così il sistema scoperchiato dalla Guardia di Finanza di Barletta: una «dirty practice» che ha portato agli arresti otto funzionari dell’Agenzia delle Entrate, quattro di Barletta e quattro di Bari.


GLI ARRESTATI - In carcere sono finiti: Michele De Cesare, 65 anni, di Bari; Giuseppe Rizzi, 56enne nato a Bari ma residente a Ceglie del Campo, entrambi dell’Agenzia dell’Entrate di Bari; Antonio Dileo, 52 anni, di Barletta; Pietro Pappolla, 65enne di Trani, entrambi dell’Agen - zia delle Entrate di Barletta. Ristretti, invece, agli arresti domiciliari: Luca Lerro, 63 anni, natio di Corato ma residente a Bari; Nunzia Ciminiello, 58enne barese, entrambi dell’Ag enzia delle Entrate di Bari; Luigi Pesce e Saverio D’Ercole, entrambi 60enni andriesi dell’Ag enzia dell’entrate di Barletta. Le accuse, a vario titolo e a seconda delle rispettive presunte responsabilità, sono di concussione, millantato credito, tentata truffa, rivelazione ed utilizzazione di segreto d’ufficio.

Le ordinanze di custodia cautelare firmate dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Roberto Oliveri Del Castillo, sono state richieste dal sostituto procuratore della Repubblica, Michele Ruggiero. E così ieri, alle prime luci dell’al - ba, la Guardia di Finanza di Barletta, capeggiata dal colonnello Giuseppe Cardellicchio, ha tratto in arresto gli 8 funzionari (2 dei quali non più in servizio). Gli interrogatori di garanzia si svolgeranno la prossima settimana.

L’AGENZIA DELLE ENTRATE - «Sono stati già sanzionati con licenziamenti e sospensioni i dipendenti indagati della sede di Barletta nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla guardia di finanza che ha portato oggi ad otto arresti per un giro di tangenti». Lo sottolinea la Direzione Regionale della Puglia della Agenzia, con una nota nella quale si sottolinea di aver «prestato la massima collaborazione agli inquirenti, nell’ ambito dell’indagine della Procura di Trani».

«Nel condannare con fermezza ogni comportamento illecito di cui si siano resi protagonisti alcuni dipendenti infedeli, la Direzione Regionale – si aggiunge nella nota – ribadisce anche che il rispetto dei principi di correttezza e integrità professionale è la regola alla quale si attiene la stragrande maggioranza dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate, nel quotidiano svolgimento dei compiti loro assegnati. Per quanto riguarda, infine, gli otto dipendenti raggiunti da misure restrittive della liberà personale, uno di essi era già stato licenziato l’anno scorso e due erano in pensione. Nei confronti degli altri cinque è già stato adottato il provvedimento di sospensione dal servizio».

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