sabato 19 novembre 2011

Scoperta "filiale" del poligrafico statale 4000 permessi sequestrati, 3 arresti


NAPOLI - Gli uomini del comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli hanno sgominato un'organizzazione, con base operativa a Pozzuoli (Napoli), dedita alla fabbricazione clandestina di falsi permessi di soggiorno identici a quelli originali prodotti dall'Istituto Poligrafico Zecca dello Stato


. Tre persone, il tipografo che stampava i permessi e due suoi complici, sono state arrestate. Sono stati sequestrati circa 4.000 permessi di soggiorno che sarebbero stati venduti sul mercato nero fino a 5.000 euro ciascuno, allo scopo di far apparire regolari cittadini extracomunitari clandestini delle provincie di Napoli e Caserta.

La banda aveva ricevuto una commessa di 20.000 esemplari del valore complessivo di 100 milioni di euro. La Guardia di Finanza all'interno della tipografia clandestina ha sorpreso il titolare, M.A., di 35 anni, di Pozzuoli, il quale è stato arrestato. Si tratta di un sequestro record per quantitativo e per le tecnologie utilizzate dai falsari che impiegavano sofisticate vernici sensibili ai raggi uva e tecniche anticontraffazione riuscendo a realizzare permessi di soggiorno identici agli originali. Il blitz presso la tipografia si e' conclulso con il sequestro del locale di 60 metri quadrati, 3.688 permessi di soggiorno falsificati, di cui 1.282 completi e n. 2.406 in corso di lavorazione, 7 cliché su lastre di alluminio, 4 macchinari litografici e svariati barattoli di vernice di 'sicurezza' sensibile ai raggi ultravioletti. Durante le operazioni sono stati identificati gli altri due complici del tipografo: F.R., di 58 anni di Castel Volturno, committente dei falsi permessi e G.P., di 33 anni, di Pozzuoli, intermediario, presso la cui abitazione sono stati trovati ulteriori permessi di soggiorno, 140 marche da bollo falsificate e quattro grosse scatole delle Poste italiane contenenti circa 35 kg di posta che l'uomo - impiegato dell'ufficio postale centrale di Pozzuoli - non aveva mai consegnato ai destinatari ed in parte distrutto. Tale ultima circostanza e' costata al giovane anche l'accusa di sottrazione e soppressione di corrispondenza commessa da persona addetta al servizio postale.

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