sabato 26 novembre 2011

Tangenti al Comune di Palermo, ecco gli arrestati

Il procuratore aggiunto Leonardo Agueci: lo sportello unico era diventato lo sportello unico della corruzione


PALERMO. "Siamo vicini a una campagna elettorale, i nomi dei candidati a sindaco che si leggono sono di altissimo valore e professionalità, speriamo che il tema della legalità sia un punto fermo, il principale argomento di competizione". Lo dice il procuratore aggiunto Leonardo Agueci che ha coordinato le indagini che hanno portato in carcere cinque persone, tra dipendenti del comune di Palermo e liberi professionisti per un giro di mazzette. "Lo sportello unico - aggiunge Agueci - era diventato lo sportello unico della corruzione, le forche caudine dei commercianti che se non volevano avere intoppi nelle pratiche dovevano pagare o rivolgersi a determinati professionisti per la progettazione. Ci sono altre indagini in corso - conclude il procuratore aggiunto - da cui emerge l'immagine di un comune permeato da nuclei di malaffare e corruzione. Chi si rivolge al Comune su trova di fronte un muro di malaffare".

Ecco gli arrestati
I nomi dei cinque dipendenti comunali arrestati stamattina (e ai quali sono stati concessi i domiciliari), nell'ambito di un'indagine su presunte 'mazzette' che sarebbero state versate per il rilascio di autorizzazioni in favore di imprenditori o commercianti, a Palermo, sono: Mario Torrasi, Natale Ciancio e Antonio Giuseppe Genovese. I professionisti coinvolti, invece, sono l'architetto Mario Pagnotta e il geometra Francesco Lombardo.

Indagato anche un vigile urbano

Si tratta di Ignazio Tinnirello. In tutto sono venticinque gli indagati dell'operazione "eat to eat" della polizia. Solo cinque sono stati raggiunti da una misura cautelare


PALERMO. Sono venticinque gli indagati dell'operazione "eat to eat" della Polizia su un giro di
tangenti al Comune di Palermo.
Solo cinque sono stati raggiunti da una misura cautelare, per gli altri il Gip Fernando Sestito ha respinto le richieste del pubblico ministero. Si tratta di altri tre dipendenti dell'assessorato alle attività produttive: Cosimo Acquisto, Maurizio Garofalo e Giovanni Polizzi. Per loro l'accusa aveva chiesto l'arresto, così come per il vigile urbano, Ignazio Tinnirello.
Sedici, invece, sono i commercianti per i quali non è stata accolta la richiesta di divieto di dimora a Palermo.

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