martedì 10 gennaio 2012

Bari, coppia suicida senza casa e lavoro


BARI – Non vere e proprie lettere indirizzate ad un interlocutore, ma appunti, quasi promemoria, dai quali si ricaverebbe un forte senso di sconforto, derivante soprattutto da difficoltà economiche: frasi scritte a mano dai coniugi Salvatore De Salvo e Antonia Azzolini, o da uno solo dei due, acquisite dagli investigatori che indagano sulla morte della coppia avvenuta ieri a Bari.


L’uomo, 64 anni, è stato trovato sul litorale barese ieri mattina; la donna, 69 anni, nella camera di un albergo poco distante dove i due coniugi avevano passato la notte precedente alla loro morte. In un primo momento gli investigatori avevano ritenuto che l’uomo avesse ucciso al donna e si fosse suicidato. Oggi invece gli investigatori sarebbero orientati a ritenere che possa essersi trattato di un doppio suicidio.

Dagli appunti si evincerebbe, secondo fonti investigative, il disagio che la coppia viveva negli ultimi anni a causa delle difficoltà economiche. Particolari sui quali gli investigatori mantengono il massimo riserbo, in attesa che siano le autopsie a chiarire le cause dei decessi. I due coniugi vivevano insieme in una residenza assistita che ospita anziani in difficoltà. L'uomo, ex commerciante di tessuti, aveva perso il lavoro alcuni anni fa e, anche per la sua età, non era più riuscito a inserirsi nel mercato del lavoro. la donna percepiva una modestissima pensione: qualche centinaio di euro al mese che dovevano servire alle necessità di entrambi.

Gli esami autoptici, affidati al medico legale Giancarlo Di Vella, potrebbero essere eseguiti già domani. Dagli accertamenti potrà chiarirsi se si sia trattato di un omicidio-suicidio o di un doppio suicidio.

Poco più di una settimana fa, un altro anziano si uccise a Bari per questioni economiche: un uomo di 74 anni si tolse la vita dopo aver ricevuto dall’Inps la richiesta di restituire parte dei soldi della pensione percepiti negli ultimi anni. L'uomo aveva lavorato come operaio prima in Germania, poi in Olanda e infine a Bari, dov'era nato. L’anziano percepiva una pensione sociale di 450 euro e un’altra, per gli anni trascorsi all’estero, di 250 euro. L’Inps gli aveva comunicato di avergli indebitamente corrisposto 5.000 euro, denaro che avrebbe dovuto restituire con rate di 50 euro al mese.

Nessun commento:

Posta un commento