sabato 21 gennaio 2012

Crotone, 19enne muore dopo il cesareo indagate dieci persone

Ieri il decesso della giovane madre, Gessica Rita Spina all'ospedale di Crotone. Una undicesima posizione è al vaglio degli inquirenti

Dieci persone, tra medici ed infermieri dell’ospedale di Crotone, sono indagate per omicidio colposo, nell’inchiesta sulla morte di Jessica Rita Spina, la ragazza di 19 anni morta ieri mattina dopo un parto cesareo. La Procura di Crotone ha deciso di sottoporre ad indagine tutti coloro che hanno avuto in cura la ragazza dal momento del suo ricovero e fino alla morte. Una undicesima posizione è al vaglio degli inquirenti. Intanto questa mattina, gli agenti della squadra mobile di Crotone hanno effettuato l’acquisizione di nuovi documenti nell’ospedale di Crotone dove è stata ricoverata la ragazza.

L’attività investigativa è diretta dal sostituto procuratore Enrico Colagreco e viene seguita personalmente dal Procuratore della Repubblica, Raffaele Mazzotta. La Procura già ieri ha disposto l’acquisizione della cartella clinica e gli agenti della squadra mobile hanno sentito tutti i medici che hanno avuto in cura la ragazza morta. Per consentire la nuova acquisizione dei documenti e la notifica dell’avviso di garanzia ai medici ed infermieri indagati la Procura ha deciso di rinviare a mercoledì mattina lo svolgimento dell’autopsia che sarà svolta dal medico legale dell’Università di Catanzaro, Pietrantonio Ricci.

L'ASP DI CROTONE NOMINA UNA COMMISSIONE D'INCHIESTA SUL CASO
l'Azienda sanitaria provinciale di Crotone ha nominato una commissione d’inchiesta interna sulla morte della giovane mamma all’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone. «In seguito al decesso del paziente Gessica Rita Spina – si legge in una nota firmata dal direttore sanitario dell’ospedale, Angelo Carcea – dopo attenta valutazione della documentazione sanitaria, al momento non sarebbero emerse responsabilità dirette dei sanitari che hanno avuto in carica il paziente. Ulteriori approfondimenti verranno effettuati da una Commissione d’inchiesta interna appositamente costituita».

La commissione, che sarà coordinata dallo stesso Carcea, vedrà la partecipazione di Pasquale Mungari, primario del pronto soccorso e direttore del dipartimento di medicina d’urgenza; ne fanno parte anche Umberto Corapi, dirigente del dipartimento di maternità infantile; Domenico Tedesco, dirigente di medicina legale e Piero Vrenna, dirigente del Sita, che rappresenta gli infermieri.

La nomina di questa commissione è stata preceduta da una riunione con i rappresentanti dei vari reparti del nosocomio interessati al caso, ieri mattina, presso la direzione sanitaria del nosocomio, per fare il punto della situazione. All’incontro in questione ha partecipato anche il direttore sanitario dell’Asp di Crotone, Francesco Paravati.

Sentito in merito, il direttore sanitario Carcea ha sottolineato che «da una prima analisi della documentazione non sembrano emergere responsabilità dirette dei sanitari. Tutti gli esami di laboratorio e strumentali - ha detto ancora Carcea - sono rientrati nella normalità. C’è un’alta probabilità - ha continuato ancora il responsabile sanitario del presidio ospedaliero - che si possa trattare di un caso di embolia polmonare». Un caso, dunque, che per Carcea «non poteva essere prevedibile, come si evidenzia dalla letteratura su casi analoghi».

Ha ribadito, poi, che «da una valutazione sommaria non sembrano essere emerse responsabilità. In ogni caso - ha proseguito Carcea - così come gli inquirenti stanno svolgendo la loro indagini e si sono riservati le conclusioni, anche noi ci, come ospedale, ci riserviamo le conclusioni in base a quello che accerterà la commissione che abbiamo nominato e che indagherà sul caso».

IL MINISTRO BALDUZZI DISPONDE UN'ISPEZIONE AL SAN GIOVANNI DI DIO
Il ministro della Salute Renato Balduzzi ha disposto un’ispezione urgente presso l’Ospedale civile San Giovanni di Dio di Crotone dopo il decesso della studentessa Gessica Rita Spina, avvenuto ieri dopo il parto cesareo. Gli ispettori, presumibilmente, arriveranno martedì prossimo. Inoltre, lo stesso ministro ha annunciato come di «imminente pubblicazione» le nuove linee guida sul taglio cesareo, per la redazione delle quali era stato incaricato l’Istituto superiore di sanità. Presentando il testo, il ministro Balduzzi rileva che «nel nostro Paese il ricorso al taglio cesareo ha raggiunto livelli estremamente elevati e, nonostante il problema sia da diversi anni al centro del dibattito politico-sanitario, non si è ancora registrata alcuna significativa inversione di tendenza».

Era stato Leoluca Orlando, presidente della Commissione parlamentare sugli errori sanitari, a chiedere una relazione sul caso della giovane donna morta a Crotone: «Ancora una volta - scrive Orlando - ci troviamo di fronte ad un parto finito in tragedia. Episodi drammatici come questo ci ricordano che è necessario chiarire se vi siano state eventuali responsabilità personali, ma anche analizzare le possibili criticità che ne hanno favorito il verificarsi. Senza pregiudizio per le indagini in corso – conclude Orlando – abbiamo pertanto chiesto al presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, una dettagliata relazione sul caso».

La Commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, attraverso il suo presidente, Ignazio Marino, ha chiesto «al nucleo locale dei carabinieri del Nas di intervenire subito e di acquisire la cartella clinica della paziente, per approfondire il caso.

LA MADRE DELLA GIOVANE, DISTRUTTA DAL DOLORE: "ME L'HANNO AMMAZZATA"
Familiari, compagni di classe, tutti vogliono giustizia. Maria Carolina Scigliano, madre di Gessica (insieme nella foto) la 19enne morta di parto ieri mattina ieri stringeva tra le braccia il piccolo Antonio, che piangeva: «Voglio che paghino - trova così la forza di parlare, nonostante sia distrutta dal dolore - Mia figlia era sana come un pesce. Chiamavo i medici di giorno e notte ma me l'hanno trattata come un cane. Il primario scappava. Era una ragazza piena di vita e adesso è nell'obitorio. Come si può stare zitti?».

All'obitorio i familiari, l'amica del cuore, il fidanzato, un fiume di persone.

Lo zio, Pino Scigliano, presidente dell'associazione Ask, il club delle auto d'epoca che periodicamente sfilano per la città, è durissimo: «Dopo il parto non riusciva ad urinare e abbiamo atteso 24 ore i medici. Gessica aveva un blocco renale e un polmone collassato. Sono disposto a incatenarmi all'ospedale per avere giustizia, non lo faccio solo per Gessica ma per tutte le coppie che vogliono avere un figlio. Hanno distrutto per sempre i sogni di due ragazzi, che avevano comprato culla e passeggino e volevano farsi una vita insieme».

Andrea, il fidanzato, occhi lucidi e piercing: «L'unica cosa che contava era andare a vivere con Gessica. Ho seguito passo dopo passo la gravidanza. Il bimbo sta bene, ma lei è morta. La diagnosi? Non si capisce». La zia Olimpia, moglie di Pino, vigile urbano, è affranta dietro una porta del pronto soccorso: «Dicevano che è tutto normale. Ma non urinava da due giorni. Ho fatto presente agli infermieri che nel catetere c'era sangue. Ma era normale, secondo loro. Poi l'ho vista intubata».

L'amica del cuore, la sua compagna di banco della classe V “B” del liceo Gravina, indirizzo socio-biologico, Paola Scalise, così legata a Gessica che le due sono insieme nella foto del profilo su Facebook: «Noi queste cose le studiamo a scuola, aveva la pressione alta perché non urinava. Gessica era una ragazza così solare, non riesco a credere che sia lì».

La sua prof. di filosofia, Donatella Calvo, spiega che durante i mesi di gravidanza «Gessica ha cercato di frequentare assiduamente perché sapeva che al momento del parto sarebbe mancata. Negli ultimi tempi usciva cinque minuti prima degli altri per non trovarsi nella ressa. Per evitare di accumulare assenze ha cercato di assentarsi soltanto il necessario, giusto i giorni delle analisi, perché con molta determinazione voleva finire l'anno». Che tipo era? «Una ragazza con un grande sorriso che esprimeva una grande voglia di vivere. E aveva una grande passione, quella per gli animali». Lo dimostra il profilo su Fb pieno di link animalisti. E ancora: «una grande personalità, molto spirito critico, idee chiare; studiava con amore quello che le piaceva, magari non tutte le materie». Tutti ora però chiedono l'accertamento della verità.

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