venerdì 6 gennaio 2012

Studentessa sgozzata arrestato fidanzatino


PUTIGNANO (BARI) - Prima l’ha scaraventata ripetutamente contro un muretto a secco, poi l’ha sgozzata con un coltello da cucina. Così è morta Antonella Riotino, fra pochi giorni, il 24 febbraio, avrebbe compiuto 22 anni, studentessa all’istituto professionale «Agherbino». I sospetti sull’autore del terribile omicidio si sono concentrati subito sul fidanzatino della ragazza, Antonio Giannandrea, di 18 anni, compagno di classe della vittima. Il giovane è stato torchiato da ieri mattina e fino a notte fonda nella caserma dei Carabinieri di Gioia del Colle dove poi è crollato confessando il delitto. Il ragazzo è guà stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria, e presto potrebbe essere trasferito in carcere, a disposizione della Procura della Repubblica di Bari.
Insoma il caso sembra chiuso, anche se resta tutto da chiarire il movente che ha scatenato la furia omicida dell’assassino. Un raptus al momento davvero inspiegabile. Pare che da tempo i due litigassero spesso, per quelle che ai conoscenti sembravano delle semplici scaramucce fra giovani fidanzati, nulla di particolare. Mercoledì sera, sarebbero usciti insieme come al solito. Ma intorno alle 22 - momento al quale i primi esami del Ris e del medico legale farebbero risalire la morte - sarebbe esplosa la violenza assassina di Giannandrea, almeno secondo la ricostruzione dei Carabinieri. Dove? In via Fratelli Bandiera, alla periferia Nord della città, tanto che il corpo della sventurata Antonella è finito poi in una scarpata laterale della strada.

L’indagato avrebbe dapprima afferrato la ragazza, dalla corporatura davvero minuta (poco più di un metro e 40 centimetri di altezza per 40 chili, quel che si dice uno scricciolo, capelli rossicci) e l’avrebbe scaraventata più volte con la faccia contro un muretto in cemento che segna l’ingresso in una proprietà apparentemente disabitata, con una violenza assurda e del tutto inspiegabile. Poi avrebbe estratto un grosso coltello da cucina, con la lama lunga 15 centimetri circa, e avrebbe praticamente sgozzato con un colpo la 22enne, forse già semisvenuta, colpendola sul lato destro del collo. Il coltello è stato recuperato sul luogo del delitto, con la lama spezzata. A quel punto Antonella Riotino è stramazzata faccia a terra, sul terreno umido, coperto da un fitto fogliame e da rami secchi. In un lago di sangue. Così è stata ritrovata dai Carabinieri, a quanto pare su indicazione dello stesso ragazzo.

La giovane - su cui non sono state trovati segni di violenza carnale - indossava un maglioncino bianco a strisce rosse orizzontali, jeans e scarpe da ginnastica. Accanto al cadavere, il giubbotto bordeaux, che forse le è stato sfilato dall’omicida.

Mercoledì sera, Antonella non era rincasata. A dare l’allarme per la scomparsa, i genitori di lei, ieri mattina, alla stazione dei Carabinieri di Putignano, agli ordini del luogotenente Bartolomeo Nucci. I militari, coordinati dal luogotenente Casalino della compagnia di Gioia del Colle e dal tenente colonnello Nicola Lag anà, si sono messi in moto immediatamente, sotto la direzione del pubblico ministero Gianna Maria Nanna. Prezioso il contributo dela Sezione investigazioni scientifiche di Bari, diretta dal luogotenente Donato Macchia. I sospetti si sono subito concentrati su Antonio Giannandrea, proprio perché era noto che i due ragazzi fossero usciti insieme la sera precedente e la ragazza non aveva fatto ritorno a casa, che è stato prelevato dai militari dell’Arma nella tarda mattinata.

Sembra che avrebbe fatto qualche ammissione, indicando il luogo dove si trovava il corpo della sua fidanzata. Un indizio importante rafforza l’ipotesi accusatoria: a casa di lui (il papà è infermiere all'ospedale di Castellana Grotte) è stato ritrovato il telefonino della ragazza, nel corso di una prima perquisizione. Modeste le condizioni della famiglia della vittima: il papà lavora in un ristorante, la famiglia (madre, un ragazzo e due ragazze oltre Antonella) abita in una casa popolare nel borgo San Nicola, quartiere adiacente alle grotte di Putignano.

CARLO STRAGAPEDE

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