venerdì 17 febbraio 2012

Falsi titoli Usa per 6mila mld $ garantivano truffa Otto arresti


POTENZA – Otto persone sono state arrestate stamani, all’alba – in Basilicata, Lazio, Lombardia e Piemonte - dai Carabinieri del Ros che hanno sgominato un’organizzazione specializzata in operazioni finanziarie internazionali garantite da titoli del debito pubblico degli Stati Uniti d’America falsificati. Durante l’operazione, denominata “Vulcanica”, gli investigatori hanno sequestrato in Svizzera bond del Tesoro americano per un valore nominale di circa seimila miliardi di dollari. Si tratta di un importo pari a più del doppio dell’intero debito pubblico italiano.


Le persone raggiunte dall’ordinanza di custodia cautelare del gip di Potenza sono accusate di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe, spendita e introduzione in Italia di carte di pubblico credito false e altri reati, tutti aggravati dalla transnazionalità.

La «totale falsità « dei titoli, apparentemente emessi nel 1934 dalla Federal Reserve, è stata accertata da funzionari della stessa Banca centrale americana e da personale in servizio presso l’Ambasciata Usa a Roma. Dalle indagini – che hanno portato oggi all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare nei riguardi di otto persone - è emerso che le tre casse, con i titoli falsi, erano state trasportate da Hong Kong a Zurigo nel gennaio del 2007 e prese in carico da una società fiduciaria elvetica.

I titoli falsi americani per 6 mila miliardi di dollari, sequestrati in Svizzera su richiesta della magistratura di Potenza, erano probabilmente destinati a mega-truffe internazionali. Una delle ipotesi - secondo gli investigatori - è che i componenti dell’organizzazione avessero intenzione di consegnarli ad un governo di un Paese «emergente»; un’altra ipotesi, di offrirli a intermediari bancari o finanziari. In entrambi i casi, l’obiettivo era quello di avere una ingente contropartita in denaro.

UNA INCHIESTA PARTITA DA UN GIRO DI USURA - L'inchiesta giudiziaria che ha portato al maxisequestro dei bond Usa per seimila miliardi di dollari Usa, tutti falsi, è stata diretta dai pubblici ministeri di Potenza Francesco Basentini e Laura Triassi, coordinati dal Procuratore della Repubblica Giovanni Colangelo, ed ha avuto origine da indagini dei carabinieri del Ros del capoluogo lucano su una presunta associazione mafiosa attiva nell’area del Vulture-melfese, in provincia di Potenza, che avrebbe operato anche nel settore dell’usura. Nel corso dell’inchiesta è emerso, anche attraverso intercettazioni telefoniche, che alcuni indagati, insieme ad altre persone di nazionalità straniera, erano coinvolti in un giro illecito di affari che riguardava anche titoli di stato americani.

Un primo riscontro si ebbe nel settembre 2010 a Roma, dove i carabinieri del Ros sequestrarono nell’abitazione di un indagato alcuni titoli di stato americani, anche questi falsi, del valore di 500 milioni di dollari.

MASSIMA COLLABORAZIONE DA AUTORITA' SVIZZERE - Al sequestro dei bond americani, tutti falsi, per seimila miliardi di dollari, custoditi da una fiduciaria elvetica, si è arrivati grazie all’“ampia collaborazione” offerta dall’autorità giudiziaria elvetica ai pm di Potenza titolari dell’inchiesta.

Venuti a conoscenza, attraverso indagini e intercettazioni, anche telematiche, su alcune caselle di posta elettronica, dell’esistenza di un elevatissimo numero di bond americani, contenuti nelle tre casse custodite dalla fiduciaria elvetica, i pm di Potenza Francesco Basentini e Laura Triassi hanno inviato un anno fa una rogatoria all’autorità giudiziaria svizzera, chiedendo il sequestro delle casse e dei titoli.

Le tre casse sono state aperte alcune settimane fa, con risultati «incredibilmente sorprendenti» – ha detto un investigatore dei carabinieri del Ros – sia per l’enormità del valore dei titoli di stato falsi, sia per l’accurata manifattura delle tre casse (definite «mother box»). C'è voluta quasi una settimana per l’esame dei titoli, tutti risultati falsi, e per le successive conferme delle autorità americane.

L'inchiesta ha poi avuto un ulteriore impulso in Italia, culminato con le misure cautelari eseguite oggi dai carabinieri del Ros.

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