lunedì 20 febbraio 2012

«Vado al lavoro» ma chatta con l’amante la moglie lo denuncia



FRANCAVILLA FONTANA - «Facebook ti aiuta a connetterti e rimanere in contatto con le persone della tua vita», recita la homepage del celebre social network. Questo, in certi casi, può rappresentare davvero un problema. Lo sa bene un francavillese che, nei giorni scorsi, è stato mollato dalla moglie proprio per colpa di «fb». L’uomo potrebbe presto trovarsi davanti a un giudice, considerata la ferma volontà della sua «ex» di chiedere la separazione con addebito, per giustificare una presunta scappatella. Le responsabilità, a dire il vero, sono da condividere con un telefonino di ultima generazione, quello con cui il malcapitato, come ormai tantissimi altri adepti delle nuove tecnologie, è sempre online e comunica con amici e amiche. Galeotti, in particolare, sono stati un messaggio e un’applicazione che consente – previa adesione – di localizzare, in tempo reale, la posizione di chi comunica attraverso il celeberrimo social. È tarda sera e il marito, in trasferta di lavoro, chiama a casa, a Francavilla, per dare la buonanotte: «Ciao amore, io mi metto a letto, domani mi aspetta una dura giornata di lavoro». Buonanotte, baci e abbracci virtuali ricambiati, poi quello che non ti aspetti. Dapprima il messaggio dell’altra – la presunta amante – sul profilo: «Beh, allora? È un’ora che ti aspetto». Poco dopo, la risposta del supposto fedifrago: «Ci sono quasi, cinque minuti e sono da te, il tempo di arrivare», con in più: «Tizio si trovava qui: Bologna», location diversa da quella in precedenza comunicata alla compagna.

La moglie, che era ancora vigile, sveglia e connessa a fb, legge tutto e prova a contattare ripetutamente il marito, ma non riceve risposta alcuna. Così gli invia un messaggino sul cellulare per dirgli di stare tranquillo e di fare tutto quello che voleva, senza sensi di colpa: «Fai quello che ti pare, con me hai chiuso, non ti azzardare a rimettere piede in casa». I messaggi sul profilo fb del marito, a un certo punto, scompaiono di colpo, forse perché cancellati – in un impeto di scaltrezza, piuttosto tardiva – dal “malcapitato”, che però attende il mattino seguente per provare a ricontattare la donna, che aveva sposato da appena qualche mese. Questa volta è lei a fare la preziosa, non rispondendo. Segue il classico messaggio di “scuse”: «Guarda che non è come credi, sono gli amici che mi fanno gli scherzi, non potrei mai tradirti». Dall’altra parte, silenzio per giorni. Tanto che, preoccupato e con la coda tra le gambe, il marito – un noto imprenditore – decide di fare un salto prima del previsto nella Città degli Imperiali. Giusto il tempo di annunciare l’arrivo, mettere il naso in casa, trovare le valigie pronte ed essere costretto ad andarsene, con l’avvocato della moglie che gli spiega la situazione: carte pronte per la domanda di separazione, con addebito per i motivi di cui sopra e tanto di stampa dei messaggi “incriminati”.

Eliseo Zanzarelli

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