mercoledì 25 aprile 2012

La Cassazione: Berlusconi da vittima pagò la mafia


ROMA. In "posizione di vittima", l'ex premier Silvio Berlusconi, all'epoca "imprenditore" - sottolinea la Cassazione nella sentenza 15727 - pagò "cospicue somme" in favore di Cosa Nostra in cambio "dell'accordo protettivo" contro il rischio di sequestri ai suoi danni e dei suoi familiari.
La Cassazione, nel confermare gli addebiti di concorso esterno in associazione a delinquere, a carico di Marcello Dell'Utri per i fatti contestatigli fino al 1978 (quando ancora non era stata introdotta nel codice l'aggravante mafiosa) afferma che non è importante la circostanza che le somme pagate da Berlusconi non siano state indicate con precisione in quanto il pentito Di Carlo le quantifica in 100 milioni di lire, mentre il pentito Galliano parla di un regalo di 50 milioni fatto dall'imprenditore, e il pentito Cucuzza parla di versamenti di 50 milioni l'anno. Quel che è "rimasto invariato e ripetuto" sottolinea la Cassazione é "il tema della ricerca e del raggiungimento di un accordo tra Berlusconi e Cosa Nostra per il tramite di Cinà e di Dell'Utri". Accordo - prosegue la Cassazione - "volto a realizzare una proficua e reciproca collaborazione di intenti".

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