venerdì 6 aprile 2012

Sequestrati beni per 16 milioni di euro a Santi Zappalà

 

Maxi sequestro di beni a carico dell’ex consigliere regionale Santi Zappalà, condannato in primo grado a 4 anni di reclusione per corruzione elettorale aggravata dalle modalità mafiose. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Reggio Calabria che ha accolto la richiesta della locale Dda.

REGGIO CALABRIA - Beni mobili e immobili, titoli e denaro contante, per un ammontare pari a 16,5 milioni di euro, sono stati sequestrati all’ex consigliere regionale della Calabria Santi Zappalà ed ai suoi familiari. Zappalà, eletto in occasione delle ultime elezioni regionali, era stato arrestato (e poi condannato in primo grado dal Tribunale di Reggio Calabria) per corruzione elettorale in relazione ai colloqui avuti il giorno 27 febbraio 2010, in piena campagna elettorale, con il boss Giuseppe Pelle. Quest’ultimo è stato a sua volta condannato nello stesso procedimento penale per associazione mafiosa e corruzione elettorale. L’operazione è stata condotta sotto la direzione della DDA di Reggio Calabria, dai finanzieri del Gico del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, dai Carabinieri del Ros e del comando provinciale dell’Arma. Già nell’ottobre dell’anno scorso a Zappalà furono sequestrati beni per un valore di 7 milioni e 500 mila euro. Zappalà era stato coinvolto nell’ambito dell’inchiesta chiamata 'Reale 3' dalla quale era emerso che l’esponente politico aveva avuto contatti con esponenti della cosca dei Pelle per ottenere voti ai fini della sua elezioni in consiglio regionale.
I dettagli dell’operazione, denominata in codice «soldi reali», saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà alle ore 11 nella sede del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria.

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