sabato 26 maggio 2012

Attentato a Brindisi bomba fatta in casa? Altre tracce sull’asfalto

Volantino Br: Brindisi come Piazza Fontana


BRINDISI - Ricompaiono le tute bianche degli specialisti della Polizia scientifica sul luogo della strage delle ragazze, a 7 giorni esatti dall’esplosione dell’ordigno che ha ucciso la 16enne mesagnese Melissa Bassi ferendo altre cinque studentesse, due delle quali ancora in prognosi riservata.

Il lavoro svolto ieri mattina dai «cacciatori di tracce» dinanzi all’istituto professionale femminile Morvillo-Falcone ha comportato una serie di misurazioni su alcuni specifici segni lasciati dalla deflagrazione. Gli agenti si sono concentrati soprattutto sugli squarci apertisi nei piloni di sezione ovaloide che sostengono alcuni grossi cartelloni pubblicitari, proprio a ridosso del muro di cinta della scuola lungo il quale era stato piazzato il cassonetto contenente l’ordigno, e su alcune deformazioni prodotte dalla sfiammata esplosiva sulla superficie dell’asfalto.

Nel frattempo pare confermata - sulla base dei primi esiti di natura più strettamente tecnica - la presenza di nitrato di ammonio tra le sostanze chimiche che avrebbero composto la miscela esplosiva della bomba, costituita da tre bombole (una sola dotata di innesco) all’interno delle quali la presenza di Gpl sarebbe stata piuttosto residuale. Un indizio, quello relativo alla presenza di nitrato di ammonio, da cui si evincerebbe la provenienza locale dell’ordigno e delle sue componenti visto che tale sostanza, costituendo un elemento base della maggior parte dei fertilizzanti in commercio, sarebbe abbastanza facile da reperire presso le rivendite di prodotti per l’agricoltura e per il giardinaggio.

Sul fronte ospedaliero sono stazionarie le condizioni delle ragazze ferite, mentre il papà della povera Melissa Bassi, Massimo, ha incontrato il pm della Procura di Brindisi Milto De Nozza, impegnato nelle indagini sulla strage come applicato alla Direzione distrettuale antimafia di Lecce sull’attentato. Massimo Bassi ha voluto in questo modo «esprimere la fiducia della famiglia nel lavoro della magistratura e delle Forze dell’ordine perché giustizia sia fatta», come riferito dall’avvocato Fernando Orsini che lo ha accompagnato. «Sappiamo che stanno lavorando intensamente», ha aggiunto il legale dopo l’incontro, durante il quale non si sarebbe parlato di atti giudiziari ed aspetti investigativi.

C'è attesa, poi, per il ritorno a casa della madre di Melissa, ricoverata per lo shock dovuto alla perdita della ragazza, che le ha impedito anche di essere ai funerali della figlia.

Mobilitazioni in tante scuole italiane, infine, si registrano per tenere desta l’attenzione sulla necessità di rispondere a tanta efferatezza dimostrando di non cedere alla paura. A Brindisi, ieri sera, si è svolto un sit-in organizzato Diocesi locale proprio dinanzi all’istituto Morvillo Falcone, con la partecipazione di oltre duemila persone costituite per lo più da studenti e famiglie, giunte anche dai diversi comuni della provincia. Ma una presenza ancor più massiccia si prevede per la giornata di oggi, in occasione della manifestazione «Io non ho paura» organizzata dall’Unione provinciale degli studenti e dall’associazione Libera di don Ciotti. I manifestanti si raduneranno dinanzi al Tribunale (attiguo al «Morvillo Falcone») fin dalla tarda mattinata, per poi dar vita a un corteo che dalle 14.30 muoverà verso il centro attraversando buona parte della città, fino all’arrivo in piazza Vittoria, dove sul palco messo a disposizione dal Comune si susseguiranno i diversi interventi.
Antonio Negro

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